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Paolo Andreucci: la prima stella è tutta sua

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Di calcio, almeno in questi giorni, è meglio non parlarne. Per un attimo però dal mondo del pallone dobbiamo doverosamente prendere in prestito la famosa stella che viene assegnata alla conquista del decimo scudetto e puntarla sul petto di Paolo Andreucci, il campionissimo toscano che quest’anno ha conquistato il decimo titolo nel Campionato Italiano Rally.

Una carriera lunga che l’ha visto trionfare in diversi periodi storici del rally italiano e, di questi 10 titoli, ben 7 sono arrivati in sodalizio con Peugeot Italia. Trent’anni di carriera agonistica e, aritmeticamente, una gara su tre vinta può essere considerato un ottimo bottino, a coronare una carriera giocata sempre ai massimi livelli.

È superfluo dire che sono emozionato – dichiara il dieci volte campione italiano – per aver centrato questo obiettivo, per di più insieme a Peugeot con cui abbiamo costruito qualcosa di veramente importante nel mondo dei rally italiani. Che dire di più? Il decimo titolo mi ricorda che corro da trent’anni. Tanti da un certo punto di vista, pochi tenendo conto che gareggiare mi diverte ancora. Il futuro? Chi lo sa! Di certo, mai dire mai”.

Proprio Paolo Andreucci ha voluto ripercorrere per immagini e racconti la sua stagione iridata, quella del decimo titolo e della prima, meritatissima, stella sul petto.

La stagione di Paolo Andreucci nel suo racconto

Paolo Andreucci

Rally del Ciocco: “Il Rally del Ciocco è per me la gara di casa. Siamo partiti con i soliti dubbi sulla competitività degli avversari. Primi metri della stagione veramente disastrosi, la prova spettacolo è stato un susseguirsi di piccoli errori, era venerdì sera e sembrava veramente un esordio stregato, in pochi metri ero riuscito ad accumulare un ritardo quasi da fine gara. Poi il sabato abbiamo inanellato una speciale dietro l’altra e ci siamo portati a casa una vittoria di tappa di prepotenza. Anche nella seconda prova siamo partiti forte, ma sul più bello abbiamo avuto una noia tecnica al motore che ci ha obbligati al ritiro. Siamo rimasti con l’amaro in bocca, quando già assaporavamo il bottino pieno.”

Rally di Sanremo: “Siamo partiti in testa e ci siamo rimasti fino alla fine. Avevamo tanta voglia di riscatto dopo l’esordio e, assieme al Salento, è stata sicuramente una delle migliori gare della stagione. Sanremo poi ha sempre un fascino particolare, alla fine della prova notturna abbiamo avuto la conferma dei progressi della nostra 208 T16 sull’asfalto. Ottima l’auto e perfette le gomme in una gara dove il meteo è cambiato più volte nel corso delle Speciali.”

Targa Florio:”Tanta tristezza per la perdita di amici (la morte di Mauro Amendolia, ndr). Una brutta pagina di questa stagione e per il rally.”

Rally dell’Adriatico: “Siamo arrivati molto timorosi, le due gare su terra della scorsa stagione erano state disastrose. L’Adriatico poi è una gara con cui storicamente non ho avuto mai un grande feeling. Nonostante qualche piccolo sviluppo e il miglioramento in termini di performance non si può dire che sia stata una prova entusiasmante, ma siamo comunque riusciti a prendere punti importanti per il campionato.”

Rally del Salento: “Era una gara molto temuta, con tutte le ripartenze praticamente da fermo su cui la nostra 208 T16 avrebbe dovuto un po’ soffrire rispetto alla concorrenza. Ma come a Sanremo abbiamo fatto molto bene vincendo molte prove speciali, alla fine una vittoria di prepotenza che aveva un grosso peso specifico, visto il coefficiente 1,5. Lì abbiamo iniziato a capire di essere quelli da battere per il titolo, lo capisci perché proprio a Lecce sotto il podio finale abbiamo cominciato a fare i conti di come avremmo dovuto gestire le gare seguenti, dove avremmo dovuto prenderci dei rischi e dove avremmo dovuto essere conservativi. Direi un grande rally ed una grande soddisfazione.”

Rally di San Marino: “Ci siamo difesi in una gara rovinata dalle cattive condizioni della strada per aver fatto correre dei fuoristrada sulle strade del rally. Abbiamo patito due forature, pur cercando di non prendere rischi. Nonostante questo, una toccata nell’ultima speciale avrebbe potuto fare danni maggiori, con il senno di poi ci siamo portati a casa i punti fondamentali per il Tricolore.”

Rally Roma Capitale: “Volevamo ottenere di più, ma qualcosa non è andato per il verso giusto. La prima Tappa è stata sul filo dei secondi, con un meteo particolare e condizioni non ottimali, avremmo voluto attaccare nelle ultime prove ma la gara è stata neutralizzata. Il secondo giorno c’è caduta subito una tegola in testa a causa della rottura di un leveraggio di rinvio del cambio sulla prima speciale dove si sono fermate le nostre velleità di vincere la tappa. Alla fine ci siamo portati a casa due terzi posti che ci hanno permesso comunque di arrivare all’appuntamento decisivo di Verona prima in classifica generale con qualche punto di vantaggio.”

Rally 2 Valli: “Una gara da dentro o fuori. L’abbiamo sicuramente preparata al meglio, ma quando un Tricolore intero poi lo decide una gara secca, tutto si azzera, la tensione o i piccoli episodi possono diventare arbitri del risultato finale, anche se hai il pacchetto migliore o se sei in testa al campionato. Abbiamo messo in campo performance, decisi a condizionare la gara già in Tappa 1 – che abbiamo vinto – per poi amministrare il secondo giorno. E così è stato. Anche se guidare non per fare risultato, ma per controllare, non sempre è facile. La festa sotto l’Arena a festeggiare il decimo titolo è uno dei momenti più importanti della mia carriera”.

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