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Peugeot 605 Nautilus: Pininfarina si ispirò al mare per disegnarla

Peugeot 605 Nautilus
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Un anno ricco di concept il 1997 per Peugeot: dopo la 806 Runabout, ispirata al mondo della nautica di lusso, al Salone di Ginevra il Leone presentò la 605 Nautilus, curata nelle forme dal designer giapponese Ken Okuyama.

A distanza di 21 anni, all’epoca, dal primo frutto della collaborazione tra Peugeot e Pininfarina, con la Peugette, la concept car Nautilus venne realizzata a partire dal telaio dell’ammiraglia dell’epoca, la 605 appunto, seppur allungata di 15 centimetri e allargata di 12 in totale.

Il risultato nella testa del designer doveva essere un’auto di gran classe dalle forme pulite e sportive allo stesso tempo. Vera avanguardia per l’epoca, la colorazione opaca della vernice (acquamarina) della Peugeot 605 Nautilus, un trend che si sarebbe poi sviluppato sempre di più specialmente negli ultimi anni.

L’interno riprende invece ispirazione dall’ambiente marino, con le tonalità blu e grigie allo stesso tempo rilassanti e audaci. In pelle i sedili del posto guida, mentre sulla plancia appena abbozzata trovavano posto due schermi antesignani della moda dei giorni nostri.

Grande poi la superficie vetrata della Peugeot 605 Nautilus, moda lanciata dalla concept car sul finire degli anni ’90 e pian piano estesa, negli anni, a modelli entrati in produzione come la 307 SW e successivi. Guardandola frontalmente, poi, si osserva una caratteristica che diventerà la norma sulle Peugeot dei primi anni 2000, ovvero la calandra verticale a forma trapezoidale.

Assenti, infine, gli specchietti sostituiti da un sistema di telecamere così come assenti erano le maniglie di apertura delle porte, annegate nelle cornici dei vetri. In sostanza una quattro porte di lusso che dimostrò ancora una volta le capacità della Pininfarina di saper coniugare l’eleganza a piccoli elementi caratteristici come la simpatica conchiglia sul volante.

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