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Piloti donne in F1? “Serviranno almeno altri 8 anni”

Tempo di lettura: 2 minuti

Piloti donne in F1? “Serviranno almeno altri 8 anni”. Questo è il pensiero esposto da Susie Wolff, moglie di Toto Wolff, numero uno di casa Mercedes. Lapidaria ma anche a tratti scoraggiante la dichiarazione rilasciata dalla signora Wolff in merito alle quote rosa nel massimo campionato motoristico mondiale. Almeno 8 anni, se non più di un decennio, questa sembrerebbe essere l’attesa con la quale il panorama del motorsport dovrà confrontarsi prima di vedere una donna al volante di una monoposto di Formula 1.

Donne in F1 tra circa un decennio: la previsione di Susie Wolff

Susie Wolff, moglie del boss di casa Mercedes Toto Wolff, ha commentato l’attesa che si dilunga sempre più in merito alla presenza di donne al volante di vetture in Formula 1. La proposta viene avanzata continuamente e con la stessa frequenza viene rimandata. È per questo che si è ricorsi alla F1 Academy, il nuovo campionato ideato dai vertici del Circus che si corre con sole donne al volante. È stata pensata come trampolino di lancio per le giovani ragazze che cullano il desiderio di provare ad intraprendere una carriera professionale nella massima categoria del motorsport a quattro ruote. L’idea di questa competizione è quella di fornire una base di partenza per giovani pilote, che spesso faticano ad arrivare in alto proprio per la mancanza di un’adeguata formazione di base. In merito ad una F1 mista, però, Susie Wolff è scettica ed ipotizza questo scenario non prima dei prossimi 8 anni.

Donne in F1, Susie Wolff: “Credo che ci vorranno almeno altri otto o dieci anni prima che ciò accada”

Nel corso di un’intervista rilasciata al The Guardian, Susie Wolff (ex pilota scozzese ed in passato pilota di riserva per il team Williams), ha parlato della possibilità di vedere correre in Formula 1 una ragazza nei prossimi anni:

Credo che ci vorranno almeno altri otto o dieci anni prima che ciò accada. È già difficile per tutti i piloti maschi, ci sono solo 20 posti sulla griglia di partenza ed è per questo che ci vorrà del tempo. Sarà un processo molto lento, non è facile. Sarà un percorso lungo ed i numeri non si stanno spostando in modo significativo. Il bacino di talenti è troppo piccolo, quindi i migliori non riescono a emergere”.

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