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Porsche, la quotazione in Borsa a Francoforte è sempre più vicina

Tempo di lettura: 2 minuti

Sembrava una questione destinata ad essere nuovamente rimandata. In realtà, invece, la quotazione in Borsa di Porsche è ha ricevuto il via libera. Il Gruppo Volkswagen ha deciso di portare avanti questo progetto nonostante il periodo non troppo favorevole, con un mercato azionario sotto pressione dalle speculazioni dovute alla guerra in Ucraina.

Nonostante tutte queste domande e preoccupazioni, il Gruppo Volkswagen ha deliberato l’entrata in Borsa di Porsche. L’IPO (l’Initial Public Offering, ovvero l’entrata in Borsa) della Casa di Zuffenhausen è prevista tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Non mancano poi alcune sorprese, tra azionisti e interessati alle azioni.

Le prime indicazioni della quotazione in Borsa di Porsche: tornano i Porsche-Piech tra gli azionisti

Analizziamo meglio l’IPO, ovvero il piano di entrata nel mercato pubblico del brand Porsche in Borsa. Si scopre infatti come il Consiglio di Sorveglianza del Gruppo Volkswagen, proprietario del brand tedesco, abbia deliberato l’inizio della quotazione in Borsa di Porsche tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Manca quindi poco all’ingresso in Borsa di Porsche, e lo sbarco definitivo alla Borsa di Francoforte si dovrebbe completare entro il 2022.

Prima di arrivare all’entrata effettiva in borsa, però, Porsche prevede dei passaggi finanziari e burocratici. Secondo la stessa Casa, infatti, il capitale sociale di Porsche AG è stato suddiviso in parti uguali tra azioni privilegiate e azioni ordinarie. Il 25% delle azioni privilegiate sarà poi quotato in Borsa. Queste azioni saranno offerte a investitori privati in Germania, Austria, Francia, Spagna, Svizzera e Italia, oltre che a investitori istituzionali.

A sorpresa, poi, tra questi passaggi per la quotazione in Borsa di Porsche c’è un gradito ritorno. Il Gruppo Volkswagen ha infatti approvato la vendita di una quota del 25% più una azione del capitale ordinario da Porsche AG a Porsche SE. Sebbene il nome sia simile, la sostanza è ben diversa. Quest’ultima società è infatti la Holding controllata dalle famiglie Porsche e Piech. I fondatori di Porsche tornano quindi in Casa, tornando proprietari di un bel pacchetto azionario della Casa di Zuffenhausen.

Oliver Blume, CEO del Gruppo Volkswagen: “Ci sarà maggiore indipendenza”

I piani di Porsche e Volkswagen sono poi di convocare un’assemblea straordinaria degli azionisti del Gruppo in caso di successo dell’offerta pubblica. In quel caso, si potrebbe proporre un dividendo speciale del 49% del ricavato da distribuire all’inizio del 2023. Si tratta di passi molto concreti, che dimostrano una voglia di Porsche e VAG di portare a termine la quotazione in Borsa di Porsche nonostante il mercato turbolento.

Mancano però alcuni dettagli, come il prezzo del collocamento delle azioni. Tra gli investitori interessati ci sono la Qatar Investment Authority e il Gruppo T. Rowe Price. Non manca poi Dietrich Mateschitz, il cofondatore della Red Bull: che ci sia l’affare Red Bull-Porsche in F1 in orizzonte? Non manca quindi molto all’entrata in Borsa di Porsche, un passo epocale per la Casa. Nelle idee dei vertici Volkswagen e Porsche infatti l’IPO porterà ad una maggiore autonomia e indipendenza della Casa di Zuffenhausen a livello finanziario e industriale.

In questa direzione, vanno le parole del neo CEO del Gruppo Volkswagen, nonché Presidente del CDA di Porsche, Oliver Blume. “Accogliamo con grande favore la decisione del Consiglio di Sorveglianza.”, ha commentato Blume. “Questo è un momento storico per Porsche. L’IPO aprirà un capitolo di maggiore indipendenza. Ci permetterà di perseguire ancora meglio l’obiettivo di diventare uno dei produttori di auto sportive più importanti al mondo. Crediamo che l’IPO possa accrescere la capacità di perseguire la nostra strategia.”

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