L’arrivo della Grande Panda sul mercato italiano, segna il ritorno di FIAT in quel segmento, che le ha dato tante soddisfazioni con oltre 23 milioni di veicoli venduti nel Vecchio Continente. Che sia il segmento B e non più l’A delle citycar ha poca importanza. Pertanto le aspettative, per la nuova Grande Panda, – erede di quell’auto che ha motorizzato l’intera penisola e che ancora oggi vediamo in gran numero in tutte le sue tre versioni precedenti – sono altissime.
Evolve in chiave crossover ed elettrica – ma non solo – con produzione in Serbia e affiancando la FIAT Panda tradizionale, che rimane basata a Pomigliano d’Arco. Basata sulla piattaforma Smart Car della Citroen C3, presenta un design ispirato alla primissima FIAT Panda del 1980 di Giugiaro, quella che più ci è rimasta nel cuore, ma con dimensioni maggiori. Gli interni sono semplici, vero, ma ricchi di dettagli e easter eggs, con schermi digitali e un’ergonomia pensata per il comfort e la praticità.
La Grande Panda poi è disponibile in motorizzazione completamente elettrica e anche in configurazione ibrida, in attesa di un’unità termica pura nella seconda parte dell’anno. Noi abbiamo testato la versione ad elettroni, in attesa di saggiare la ibrida, che sicuramente avrà un ruolo importante nelle vendite, specialmente nel nostro paese.
Scopriamo meglio gli esterni, le dimensioni, gli interni, la tecnologia, i motori e i prezzi della nuova FIAT Grande Panda.
Prezzi FIAT Grande Panda: comunque contenuti nel segmento elettriche
Snocciolando qualche dato tecnico, ci troviamo a bordo di una vettura lunga 3,99 metri che, grazie al suo motore elettrico e la trazione anteriore, vanta un’autonomia su carta di 320 km nel ciclo combinato WLTP, un design ispirato dagli anni ’80 e la possibilità di ricaricare velocemente, fino a 100 kW, la batteria da 44 kWh nascosta sotto il pianale.

La variante elettrica 113 CV Red, da noi provata, parte da 24.900 euro, ma con le offerte attuali si recuperano qualche migliaio di euro. Se invece vogliamo il massimo, l’allestimento “la Prima” costa 3.000 euro in più, offrendo però sul piatto gratuitamente, il Giallo Limone metallizzato, cerchi in lega 17’’, vetri con protezione privacy, plancia rivestita in fibra di bambù, volante Soft Touch, con comandi, e sedili in tessuto “La Prima”, caricatore wireless per smartphone, bracciolo centrale, climatizzatore automatico, navigatore, sensori di parcheggio anteriori e telecamera posteriore, oltre a qualche USB-C aggiuntiva per il divanetto posteriore.
L’allestimento RED, oggetto del nostro test, prevede i cerchi in lega da 16″ con finiture bianche e copriruota, gli utili luci Pixel LED anteriori e posteriori, sedili posteriori abbattibili separatamente 60/40, volante regolabile in altezza e profondità, climatizzatore manuale e 2 porte USB-C.
Certo il prezzo contenuto – per un’elettrica – potrebbe far pensare a compromessi sulla qualità, ma in realtà questa city car sorprende: è ben costruita, compatta ma spaziosa e offre una dotazione tecnologica che la rende competitiva nel segmento delle piccole elettriche urbane.
Non solo elettrica e ritorno alla personalizzazione
Oltre alla versione elettrica, nelle concessionarie è presente anche la versione ibrida della nuova Grande Panda, dotata del “conosciuto” 1.2 litri da 100 cavalli con tecnologia mild hybrid. Per chi fosse interessato all’acquisto, la versione ibrida ha prezzo di partenza di 18.900 euro per la 1.2 Hybrid Pop, 20.400 per la Icon e di 22.900 euro per la Elettrica in versione Red. Anche qui si possono trovare alcuni sconti. In futuro, la Casa torinese prevede di ampliare la gamma della Grande Panda con ulteriori versioni. È già in fase di sviluppo una versione elettrica a prezzo ridotto, che dovrebbe costare meno di 20.000 euro e offrire un’autonomia di poco superiore ai 200 km, pensata per un uso prevalentemente urbano, a una versione termica, priva di elettrificazione e cambio manuale, che farà il prezzo “entry” per l’intera gamma.

La Grande Panda elettrica si confronta con modelli come Dacia Spring, Renault 5 E-Tech, Citroën C3 e Opel Frontera, puntando sul rapporto qualità-prezzo.
Tanti i nuovi accessori per la nuova arrivata del Lingotto potrebbero spopolare visto il prezzo tutto sommato contenuto, specialmente in caso di finanziamento.
Vediamo cosa si può scegliere dal configuratore della Grande Panda: a partire ovviamente dalle vernici metallizzate (750 euro, Azzurro Acqua, Nero Cinema, Blu Lago e Bronzo Luna, la Giallo Limone e pastello (700 euro, Bianco Gelato, mentre sulla Red di serie troviamo il Rosso Passione), dai rivestimenti retrovisori esterni – Blanc Banquise, per passare alle lettere laterali “Panda” in contrasto per entrambi i lati della vettura (200 euro), sticker per i profili laterali (159 euro), tappetini in velluto, utili tappetini in gomma con nome Panda stilizzato, sistema fissaggio bagagli, portaoggetti addizionale per pannello porta in colorazione trasparente, trasportino su misura animali, borraccia da viaggio e tanto altro ancora…
Sostituisce la Panda/Pandina odierna? No, o almeno non subito. La “piccola” Panda attuale, che tutti conosciamo, continuerà a essere prodotta ancora, fino al 2030 e forse dopo seguirà una nuova Panda citycar, mentre la Grande Panda rappresenta un’alternativa più spaziosa e moderna all’interno della gamma della Casa italiana.
Esterni Grande Panda: look anticonformista, con uno sguardo alla “nonna” icona anni ’80, ma in chiave moderna
Costruita sulla piattaforma Smart Car di Stellantis, già utilizzata per l’ultima Citroen C3, la nuova Grande Panda punta molto sullo stile, ispirandosi appunto alle forme squadrate della sua progenitrice, la Panda originale del 1980 disegnata da Giugiaro. Partiamo dalle dimensioni, la lunghezza è pari a 3,99 metri (+ 30 cm rispetto alla Pandina), mentre la larghezza di 1,76 metri (+12) e altezza di 1,57 metri (+2). Ammettiamo che se la Panda era perfetta per ogni stradina dei centri urbani storici e per i garage di ogni dimensione qui qualche leggero problema potrebbe presentarsi, anche stando sotto i 4 metri di lunghezza, ma ricordiamo questo modello non sostituisce, ma affianca la Panda, che tutti conosciamo.

Per gli esterni per una rapida disamina del nuovo modello. I fari squadrati, che richiamano la prima serie, sono reinterpretati con elementi pixel e integrati in una fascia nera orizzontale. Debuttano i fari Pixel Led (LED PXL), 21 quadrati, solo alcuni illuminati, che fanno risaltare la griglia chiusa, ispirata a un famoso videogioco degli anni ’80 (Pac Man) e alle finestre che compongono la facciata del Lingotto, storica fabbrica simbolo dell’industria italiana ora convertita ad altri scopi commerciali.
Il faro, nasconde sotto i pixel i gruppi ottici principali, mentre il fascione nero frontale presenta il naming Fiat, che nella versione elettrica, cela un cavo di ricarica integrato e spiralato, una novità assoluta. Questo utile e originale cavo permette di estrarre solo la lunghezza necessaria, per arrivare alla colonnina e aiuta a non sporcarsi dopo la ricarica, al momento di riporre il cavo bagnato o infagato. Le portiere laterali, con il nome del modello “Panda” stampato sulla lamiera, contribuiscono a uno stile compatto e anticonformista. I fanali posteriori, con calotte trasparenti e forme tridimensionali, richiamano quelli degli anni ‘80. Sul portellone, il nome del brand e del modello sono in bassorilievo.
Infine i cerchi in acciaio da 16 pollici bianchi richiamano l’antenata degli anni’80. Mentre l’altezza da terra maggiore rispetto a una normale utilitaria, utile quando si deve salire a bordo, la distungue per la sua vocazione da crossover. In attesa di una versione offroad 4×4, per ora non confermata. Anche sul montante C il Centro Stile ha creato una trama che restituisce un’illusione ottica notevole. Belli anche i passaruota.

Interni Grande Panda: semplici non vuol dire banali, tanti i dettagli originali ovunque la si guardi
Dentro la nuova Grande Panda in questa versione già ricca di optional, ma non la più bella, piace per quel senso di aerosità che si respira in abitacolo, caratterizzato dal doppio display con quadro da 10″, poco riconfigurabile a cui manca anche il consumo medio, e radio touchscreen da 10,25″. Sotto il display si trovano i tasti per la climatizzazione, prese USB-C, una presa 12V e una ricarica a induzione per il telefono. Bello il Bambox che eleva la capacità di stivaggio interno pari a 13 litri. Molto vivaci gli interni con accenni di colore cangianti tra il giallo e l’azzurro sui vani portiera, sulle bocchette d’aerazione e, non di meno, sulla cornice degli schermi che richiama la pista del Lingotto con una piccola Panda intenta a curvare, quella originale dei primi anni ’80, che rende molto simpatico e ben riuscito l’insieme.

La regolazione del clima è manuale, avviene tramite plancetta fisica, sulla quale si deve sempre agire per mantenere costante la temperatura, il clima automatico montato sulla versione top di gamma è sicuramente preferibile, mentre comodo il selettore cambio, a portata di mano, anche se, il piano black su cui è alloggiato, si riga facilmente specialmente se avviciniamo chiavi o anelli.
Gli interni della nuova Grande Panda dimostrano che la semplicità non è sinonimo di banalità. Certo le plastiche sono rigide e non schiumate, ma l’abitacolo, lineare e intuitivo, è arricchito da dettagli che ne esaltano l’atmosfera. Le bocchette dell’aria riprendono la forma poligonale dei fanali, e un vano portaoggetti davanti al passeggero evolve il concetto dell’iconica tasca della storica Fiat Panda. Qualche piccola sbavatura dello stampaggio delle plastiche è presente, ma ben nascosta e il cassettino portaoggetti in basso – presente anche uno superiore oltre alla comoda tascona – si apre di colpo, senza un freno che ne rallenti il movimento.
Lo spazio interno è notevole, così come i portaoggetti sono numerosi. Spazi davvero generosi sia davanti che dietro, l’abitabilità è veramente buona per un Mini-SUV. B. I sedili anteriori sono ben profilati e trattengono in curva molto meglio della precedente Panda. I sedili posteriori, con attacchi Isofix per i seggiolini sui sedili laterali, possono ospitare fino a tre persone, ovviamente è in due che si ottiene il miglior confort posteriore, ma l’agio in senso laterale è decisamente più ampio della Pandina. Da segnalare invece che il pavimento è parecchio rialzato, a causa dell’alloggiamento batteria e pertanto gli alti che si siedono nel divanetto si troveranno a viaggiare con la porzione della coscia sollevata salla seduta, insomma non proprio comodissimi. Mancano le utili maniglie d’appiglio. Molto bene il bagagliaio, che con 412 litri – ibrida e 361 litri – elettrica, con i sedili abbattuti, si arriva fino a 1.315 litri: è adatta alle famiglie e colma il vuoto lasciato dalla Grande Punto, un lontano ricordo.

Alla guida della Grande Panda: elettrico adatto per la città e non solo, autonomia adeguata e l’originale cavo spiralato
La piattaforma Smart Car di Stellantis è “multienergia”, permettendo l’installazione di diversi powertrain.Come abbiamo quindi già detto, non deve stupire che la Grande Panda sia disponibile in una variante termica e in una una totalmente elettrica. La versione elettrica, del nostro test, utilizza una batteria al ferro fosfato da 44 kWh che alimenta un motore da 83 kW – circa 113 CV – promettendo un’autonomia di 320 km nel ciclo WLTP. Il configuratore ufficiale del brand italiano propone anche una motorizzazione mild hybrid 1.2 da 110 CV con cambio automatico a doppia frizione a 6 rapporti, lo stesso powertrain disponibile su 600, Jeep Avenger e Lancia Ypsilon. Indipendentemente dalla motorizzazione, la trazione sarà sempre anteriore, senza una versione 4×4 non prevista al momento.
Il motore elettrico da 113 CV della variante a elettroni è ben dimensionato per una citycar “large” che non pesa troppo, e trasmette la trazione all’avantreno senza particolari problemi. Fluido e lineare spinge nello scatto al semaforo, grazie ai 122 Nm, e non plafona nemmeno alle velocità autostradali, se non fosse per il limitatore che lo “lega” a soli 132 km/h, bene per i consumi, un po’ meno se serve chiudere rapidamente un sorpasso autostradale. L’accelerazione è comunque buona, ma non miracolosa, con uno 0-100 di 11 secondi.

Alla guida, la Grande Panda Elettrica si comporta esattamente come ci si aspetta da un’auto pensata per la città: non è un fulmine, ma offre una comodità di marcia notevole. L’assenza del motore termico elimina le vibrazioni, e l’insonorizzazione generale è curata, con un buon isolamento sia dai rumori di rotolamento che dai fruscii aerodinamici anche tra le tre corsie, territorio non ideale per questa auto. La posizione di guida è un altro punto di forza: il sedile è morbido e rialzato, garantendo un’ottima visuale sulla strada e facilitando le manovre negli spazi stretti. La visibilità in tutte le direzioni è buona, peccato solo aver perso il terzo vetro posteriore, tanto caro alla Pandina, che permette di vedere bene di 3/4 nelle immissioni. Lo sterzo è leggero e ben calibrato per la guida cittadina: non è né particolarmente diretto né estremamente preciso, ma è perfetto per muoversi con facilità nel traffico, e non si sente la mancanza del tasto City, ormai storia del passato. Come diametro di sterzata bastano 10.9 metri per fare inversione.
Le sospensioni, tarate per il comfort, assorbono bene le asperità dell’asfalto, anche grazie ai pneumatici dalla spalla generosa 205/55R16, e rendono la guida rilassante. Tuttavia, quando si forza un po’ l’andatura, il rollio e il beccheggio diventano più evidenti, segno che l’assetto è pensato logicamente più per la comodità che per la sportività. I 350 kg di sola batteria elettrica però posizionati in basso non si fanno sentire troppo. La frenata è buona in ogni condizione, ci saremmo aspettati un recupero di energia più marcato, ma anche cambiando i tre Driving Mode non otteniamo molta decelerazione e manca anche il one pedal della 500e.

Come autonomia se la dichiarata sul misto è superiore ai 300 km, alla prova dei fatti siamo stati un poco sotto: circa 280 km. Che comunque è un buon dato, ovviamente influenzato dall’uso cittadino con frequenti start & stop oppure autostradale – e in quel caso si scende ben sotto i 230 km. Sul fronte della ricarica, la Grande Panda Elettrica supporta una potenza massima di 100 kW in corrente continua, che consente di passare dal 20 all’80% in circa 26 minuti, ottimo risultato. In corrente alternata, invece, il limite è di 7,4 kW, sufficiente per una ricarica completa in poche ore da una wallbox domestica. Questo limite è dovuto alle dimensioni del cavo spiralato che altrimenti diventerebbe troppo grande per quella sede. La presa elettrica principale posteriore può invece arrivare fino a 11 kW, in caso di assenza del cavo spiralato nella parte anteriore, che però troviamo utilissimo.
Come dispositivi per la sicurezza la Grande Panda offre oltre ai classici: sei airbag, il lane keeping assist o mantenimento corsia, la frenata attiva di emergenza, il traffic sign recognition, la chiamata d’emergenza (e-Call) e chiamata all’assistenza stradale, il driver attention alert. Non mancano gli abbaglianti automatici, il cruise control con speed limiter, il freno a mano elettronico i sensori di parcheggio posteriori e i due attacchi Isofix. Insomma il corredo di ADAS base che serve per muoversi senza patemi in città e nell’extraurbano. Non mancano utili tasti per disattivare gli allarmi più fastidiosi, anche se occorre allungarsi per premerli.

La Grande Panda è la nuova generazione della storica Panda, un crossover compatto o una citycar generosa che mantiene lo spirito pratico e versatile del modello originale, ma con dimensioni più generose e tecnologie moderne. Lo stile è unico e originale, mentre motore elettrico e autonomia non la fanno sfigurare nè dentro la città, nè fuori. Promossa a pieni voti.
Pro e contro Grande Panda elettrica
Pro
- Design originale e sbarazzino
- Spazio interno maggiore rispetto alla Pandina
- Cavo di ricarica spiralato
Contro
- Pavimento posteriore molto rialzatto
- Clima manuale da regolare spesso
- Cassetto portaoggetti non frenato in apertura
































