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Pulmino elettrico PD: si scarica e Letta fa tardi al comizio

Tempo di lettura: 2 minuti

Si sta avvicinando sempre più il weekend delle elezioni e tutti i partiti sono ormai in piena campagna elettorale. Nelle scorse settimane il PD, con a capo Enrico Letta avevano scelto di compiere l’intera campagna elettorale a bordo di un bus elettrico, “compito ardito” avevano supposto coloro che per scelta guidano in elettrico, in quanto non risulta essere la semplicissimo ricaricare le batterie a tutte le stazioni di ricarica.

Come pronosticato, sfortunatamente, la campagna elettorale del Partito democratico (PD) passa anche per un intoppo che ha costretto Enrico Letta ad arrivare in forte ritardo a Torino, in piazza D’Armi per il suo incontro con i sostenitori. L’ex presidente del Consiglio non è riuscito ad arrivare puntuale per colpa del pulmino 100% elettrico, un Mercedes-Benz Sprinter, scelto per compiere il tour d’Italia in vista delle elezioni politiche di domenica 25 settembre. Per molti maldicenti questo evento può essere uno scivolone sulla campagna elettorale che fa promesse sull’ecologia non sempre mantenute.

L’inghippo del pulmino del PD

Stando a quanto appreso, c’è stato un rallentamento che ha colpito proprio il pulmino, un Mercedes-Benz Sprinter elettrico del PD: il bus a batteria, a causa del livello basso d’autonomia, non sarebbe andato in ricarica. “Aveva la batteria quasi scarica, non sarebbe riuscito ad arrivare da Alessandria e tornare indietro”, riporta il comunicato degli organizzatori.

Letta PD bus

A quel punto Letta sarebbe stato obbligato ad utilizzare una seconda auto, rigorosamente elettrica. Enrico Letta ha comunque cercato di porre rimedio all’accaduto attraverso un Tweet: “Per il nostro Paese è complicatissimo oggi usare l’elettrico. Ecco perché il nostro ecotour è anche una denuncia rispetto alle difficoltà per l’Italia di vivere una mobilità sostenibile”.

Sul Mercedes-Benz Sprinter del PD, nelle scorse settimane, si erano già accumulate diverse polemiche, con gli utenti del web che avevano ironizzato sull’aspetto che poteva essere definito come assai discutibile. Critiche erano arrivate anche dallo sfidante Carlo Calenda del Terzo Polo, che aveva pubblicato un post divertente sul numero uno dei dem: “Ammazza che brutto. Ps Secondo me ti hanno già rubato i cerchioni. Io non sono stato”.

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Alessio Richiardi

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