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Renault 5 Maxi Turbo, il sogno proibito dei mitici anni ’80

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Per chi ama il rock Woodstock rappresenta il non plus ultra in termini di evento musicale. Per chi invece ama le auto, non c’è niente di meglio del Gruppo B. Una delle categorie sportive dalla vita più breve della storia, ma sicuramente la più affascinante per le automobili che è stata in grado di generare. Di tutte le vetture del Gruppo B, la Renault 5 Maxi Turbo non è certo la più intrigante, superata da mostri sacri come le varie Delta S4, 037, Porsche 959, Ferrari 288 GTO e via dicendo, ma c’è sempre un ma…

Tuttavia la piccola francese ha un posto speciale nel cuore di tutti gli appassionati. Il merito è del suo aspetto – il designer è un certo Marcello Gandini – che sembra uscito da un fumetto ma anche della sua scheda tecnica che sembra scritta dal sogno di un bambino che vuol far diventare la R5 della mamma una supercar. E in effetti, la sostanza è proprio quella. Della popolare utilitaria rimane parte dell’aspetto esterno che viene “anabolizzato” come si usava negli anni Ottanta.

Passaruota squadrati e allargati in maniera smisurata, soprattutto al posteriore, prese d’aria che più aggressive non si può, paraurti sportivi con fari supplementari, un bello spoiler posteriore, un assetto rasoterra e cerchi in lega da perdere la testa. Il tutto condito dalla scritta gigante “Turbo” sulle fiancate che in molti sognano ancora di notte. Insomma, se non volete passare inosservati, la Renault 5 Maxi è l’auto che fa per voi.

Renault 5 Maxi Turbo

Dentro invece è molto meno spettacolare, perché le plastiche sono quasi tutte le stesse della “5” di serie. Quello che cambia è il volante e il cruscotto, salvo il piccolo particolare di una certa presenza alle vostre spalle. Al posto della panchetta posteriore, infatti, c’è una copertura in materiale plastico che cela il motore montato trasversalmente. E’ un 4 cilindri in linea da 1,4 litri, ovviamente sovralimentato, che eroga 160 CV a 6.000 giri e 210 Nm a 3.250 giri, con la classica erogazione da turbo vecchia scuola che stressa le ruote posteriori.

E’ la versione più potente mai prodotta di un propulsore della serie Cléon-Fonte, vero pilastro della produzione Renault per oltre 40 anni. Ha il basamento in ghisa e la testata in alluminio; la distribuzione è ad albero a camme laterale con aste e bilancieri. Nelle versioni da gara più spinte, con cilindrata portata fino a 1,6 litri, è arrivato ad erogare oltre 370 CV, da gestire con molta maestria visto il passo corto e le carreggiate larghe. A livello sportivo, la 5 Maxi Turbo può vantare quattro vittorie nel mondiale rally, due al Tour de Corse, una a Montecarlo e una in Portogallo.

L’auto era veloce, ma le trazioni integrali lo erano ancora di più e soprattutto gli sforzi sportivi della Renault in quegli anni erano maggiormente concentrati sulla Formula 1 e sulla 24 Ore di Le Mans. Tornando alla versione stradale, era in grado di raggiungere i 200 km/h, ma soprattutto di scattare da 0 a 100 km/h in 6,5 secondi, un tempo incredibile per quegli anni. Oggi acquistarne una vuol dire spendere almeno 100.000 euro, ma anche portarsi a casa un gran bel pezzo di storia.

Neopatentato

Alessandro Vai

Le auto e i motori, una passione diventata una ragione di vita. Volevo fare il pilota ma poi ho studiato marketing e ora il mio mestiere è scrivere

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