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Quindi, quanto è in forma la nuova Ferrari F1-75 dopo i primi test?

credit: @Scuderia Ferrari Press Office
Tempo di lettura: 2 minuti

La Scuderia Ferrari può sicuramente definirsi soddisfatta dopo il primo round dei test invernali. Team con più chilometri all’attivo (439 giri in 3 giorni, pari a 2.052 km), mai un problema di affidabilità e, almeno a sentire gli avversari, un passo temibile specialmente sul passo gara.

Con le sue forme sicuramente originali, imitate in parte solo da Haas, la F1-75 sembra essersi subito trovata a suo agio sia con le Pirelli da 18″ di nuovissima concezione sia con l’effetto suolo che ha fatto parlare di sé per l’ormai famoso effetto porpoising. Proprio parlando del “saltellamento” che ha fatto parlare sui social, Binotto si è detto molto soddisfatto delle modifiche subito apportate per correggere il pompaggio dato dal fondo vettura.

Anche Toto Wolff, abile stratega, ha detto che il motore Ferrari parte da favorito.

Nell’ultima giornata di test, dove si è simulata anche la pista bagnata artificialmente, prima Leclerc poi Sainz si sono alternati alla guida e solo lo spagnolo ha potuto montare la mescola C4 con la quale si è classificato dietro Mercedes (la più veloce nei tre giorni, anche lei con mescola C4 morbida) e Red Bull. Sembra di rivedere la classifica 2021 ma è ancora troppo presto per emettere giudizi.

A dirsi soddisfatto, però, è Laurent Mekies, Racing Director di Scuderia Ferrari, che ha così commentato la prima tornata di test.

“Nel complesso è stata una tre giorni di test solida, nella quale siamo riusciti a completare molti giri. Abbiamo portato a termine il nostro programma praticamente per intero e di questo siamo soddisfatti. A Barcellona ci siamo focalizzati su tre elementi chiave: innanzitutto mettere alla prova l’affidabilità della F1-75, percorrendo un gran numero di tornate; poi mappare diversi parametri della vettura, dalla performance aerodinamica a quella con le varie mescole di gomme fino alla dinamica veicolo. Abbiamo una lunga lista di elementi da analizzare e in questi giorni ne abbiamo verificati un buon numero. Ultimo, ma non per questo meno importante, è stato fondamentale mettere i nostri piloti in condizione di girare abbastanza da permettere loro di famigliarizzare con una vettura completamente nuova, che richiede uno stile di guida diverso e un approccio differente alle varie condizioni di gara. Siamo riusciti in questo obiettivo sia con Charles che con Carlos dividendo equamente il carico di lavoro nell’arco dei tre giorni. Questo test è stato anche molto utile per la squadra corse che ha potuto riprendere contatto con la pista. Per i ragazzi si è trattato di un riscaldamento necessario in vista di una stagione che sarà lunga e intensa: si sono potuti allenare con i pit stop e i vari reparti del team hanno ripreso a interagire tra loro e insieme ai piloti. La lista degli elementi da provare è ancora molto lunga e ci aspettiamo che la battaglia tra in pista sarà molto serrata. Intanto dobbiamo ringraziare tutti coloro che negli scorsi mesi hanno lavorato in fabbrica e hanno dato il massimo per farci arrivare in pista ben preparati. È solo la prima tappa di un lungo anno nel quale vogliamo spingere al massimo e tutti uniti.”

La squadra è già tornata a Maranello per analizzare tutti i dati raccolti in vista della prossima sessione in Bahrain (10-12 marzo). Ultima occasione per prepararsi in vista dell’avvio del mondiale sulla pista mediorientale.

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