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Serie TV Marchionne: l’idea di Tommaso Ebhardt potrebbe diventare realtà

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Dal libro di Tommaso Ebhardt, che sembra essere stato coinvolto attivamente, potrebbe nascere una nuova serie TV su Marchionne. Si tratta di un progetto del quale potremo presto tornare a parlarvi ed è stato presentato al MIA (Mercato Internazionale Audiovisivo) di Roma. Sarebbero sei puntate, basate sugli scritti di uno degli uomini più vicini al manager scomparso nell’estate 2018, a racconto delle gesta imprenditoriali di Marchionne, l’uomo che ha salvato la FIAT e che ha posto le basi per la nascita di Stellantis.

Già la RAI ci aveva visto lungo con il documentario presentato nel 2021. Ora è proprio il giornalista/scrittore Ebhardt che spinge per portare sul piccolo schermo una serie TV su Marchionne non prima di aver trovato un partner di spessore nel mercato della comunicazione audio-televisiva. Come spiegato al Corriere.it, Ebhardt (capo della redazione milanese di Bloomberg News), sottolinea come ci siano già due partner interessati e che il lavoro è stato presentato proprio in questi giorni al Mia di Roma. Già acquisiti i diritti della biografia “Sergio Marchionne”, edita da Mondadori, che vede interessati autori quali Ariens Damsi (Eliofilm), Roberto Amoroso (Gomorra, The Young Pope) e Theresia Maria Braun (Alfred Film).

Sergio Marchionne, serie TV: presto la vedremo sullo schermo?

Scomparso il 25 luglio di 5 anni fa, Sergio Marchionne ha indelebilmente segnato la storia di FIAT e di FCA, la sua creatura, segnando al tempo stesso la storia dell’industria italiana del secondo dopoguerra. Là dove Gianni Agnelli, era la fine degli anni ’90, non arrivò, Marchionne fu in grado di rivoluzionare la FIAT già a partire dal 2004 facendolo diventare un player capace di giocarsela a livello mondiale. La sua apertura, la sua coraggiosità, sottolinea Ebhardt, ha da una parte dato questi risultati e dall’altra consumato Marchionne fino alla sua prematura scomparsa per un brutto male.

Sembra già esserci un titolo, “Confession of a capital junkie” (tradotto in “Confessioni di un drogato di capitale”) che come suggerisce l’autore era stato già utilizzato dallo stesso Marchionne nel 2015 durante la presentazione agli azionisti del gruppo FCA nel corso del 2015. Famosa anche la fusione con Chyrsler, non senza l’appoggio dell’amministrazione Obama, che trasforma FIAT in FCA. Una storia con tutti i buoni presupposti per essere raccontata a dovere in una serie TV su Marchionne, capace di scavare nel personaggio oltre che nell’imprenditore.

Quella che potrebbe nascere già nel corso del 2024 si baserà, e qui viene il bello, sul rapporto privato che si era creato negli anni tra lo stesso Ebhardt e Marchionne, rapporto che chi ha letto il libro ha avuto modo di conoscere scorrendo le pagine. Piace la definizione di workaholic, molto in voga negli States, che ben si sposa. Noi c’eravamo all’ultimo suo giorno di lavoro, era il 26 giugno 2018 e Marchionne volle essere presente alla consegna delle chiavi di una Jeep Wrangler all’Arma dei Carabinieri. Provato e consumato, venne ricoverato il giorno dopo e la fine è ormai cronaca.

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