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Sgarbi “litiga” con la Svizzera per una multa: partono le critiche e lui si giustifica

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A quanto pare, Vittorio Sgarbi avrebbe avuto dei problemi con la polizia svizzera, che lo avrebbe multato per un’infrazione segnalata da una serie di automobilisti incolonnati. Il critico d’arte avrebbe già fatto sapere che in Svizzera, dopo quest’episodio, non tornerà più.

Sgarbi multato dalla polizia svizzera alla frontiera: “Non ci torno più”

Vittorio Sgarbi si sarebbe recato in Svizzera per partecipare al Festival cinematografico di Locarno. Dopo la kermesse cinematografico, il rientro in Italia non sarebbe stato dei migliori per il critico d’arte, il quale al confine con la Svizzera sarebbe stato multato per aver superato una colonna di auto bloccate per via del traffico, il tutto (secondo le accuse) con i lampeggianti blu azionati. Diversi automobilisti avrebbero segnalato la violazione alla polizia comunicando il numero di targa del mezzo. Così, quando l’auto di Sgarbi sarebbe arrivata al confine di ChiassoBrogeda, la polizia svizzera l’avrebbe fermata per contestare la violazione del codice stradale. Ma in un video lo Sgarbi respinge ogni addebito: “Poliziotti bugiardi, maleducati e prepotenti. Con la Svizzera ho chiuso. Non ci andrò più”.

Sgarbi: multa di 500 franchi dalla polizia svizzera

Vittorio Sgarbi avrebbe quindi ricevuto una multa di multa di 500 franchi, che altro non è che una cauzione. A quanto pare spetterà alle autorità cantonali calcolare l’esatto ammontare della sanzione, mentre i 500 franchi sarebbero comunque stati subito pagati dall’autista del critico d’arte. Sgarbi ha pubblicato un video su Twitter in cui lamenta il trattamento riservatogli dalla polizia che lo avrebbe trattenuto per circa mezz’ora. Sgarbi ha rilasciato la sua versione dei fatti dicendo: “Poliziotti bugiardi, maleducati e prepotenti. Io stavo tranquillamente dormendo, non sapevo nulla dei lampeggianti. Mi è stato solo detto che non si possono usare segnali italiani in territorio svizzero. Regola che evidentemente il mio autista non conosceva. Con la Svizzera ho chiuso. Si può stare nella propria vita senza andare in Svizzera. Non ci andrò più”.

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