Stellantis: negli USA due nuove ibride nasceranno dal motore 1.6 turbo

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Gli Stati Uniti d’America sono pronti ad accogliere il motore 1.6 turbo da quattro cilindri di Stellantis. Il motore che finora ha mosso vetture a marchio Peugeot e Citroen sbarcherà nel Nuovo Continente con un investimento da 99 milioni di dollari, soldi che interesseranno gli stabilimenti che verranno riqualificati alla produzione di questa unità. A rigor di logica, l’importazione di questo propulsore porterà al debutto sul mercato americano di due nuovi modelli elettrificati entro il 2025.

Negli USA nasceranno due nuove auto ibride dal motore 1.6 turbo: il piano di Stellantis

Quasi 83 milioni di dollari saranno destinati alla conversione dello stabilimento Dundee Engine del Michigan. È qui che verrà effettuato l’assemblaggio finale del motore, ma nel frattempo continuerà a produrre il Pentastar da 3,6 litri delle Jeep Grand Cherokee mentre fermerà le linee di produzione del Tigershark da 2,4 litri già dai primi mesi del 2023. Altri 14 milioni di dollari verranno investiti nello stato dell’Indiana, precisamente nell’impianto di Kokomo, mentre lo stabilimento canadese di Etobicoke, specializzato nella produzione della coppa dell’olio di questo motore, riceverà i restanti 2 milioni di dollari.

Stellantis: gli investimenti futuri negli States

Il rinnovamento della catena di produzione in America è uno degli obiettivi principali di Stellantis, visto che ha già impegnato 2,8 miliardi di dollari in Canada per lo sviluppo di nuove tecnologie destinate alle auto elettriche, con lo stabilimento di Windsor che produrrà una piattaforma “multi-energia” per i modelli futuri. I piani del colosso automobilistico includono anche l’assemblaggio di motori ad alte prestazioni, rinnovando la linea di produzione del Pentastar V6 per declinarlo in due varianti smantellando la vecchia catena di montaggio. Il piano Dare Forward 2030 di Stellantis prevede anche di dotare entro la fine del decennio ogni marchio del gruppo di un modello elettrico in Europa ed almeno il 50% dei marchi sul mercato statunitense.