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Suzuki Baleno SHVS | Prova su strada

Tempo di lettura: 4 minuti

Compatta di segmento B, la giapponese stupisce per la leggerezza strutturale e per la tecnologia all’avanguardia che permette al Marchio giapponese di compiere un passo importante verso un mercato combattutissimo.

Il design esterno risulta piuttosto azzeccato grazie al tema Liquid Flow, sul quale si è basata la progettazione della Baleno, che ispira l’immagine suggestiva e dinamica di una massa d’acqua in movimento come nel concept dal quale derivano le forme, l’Ik-2.

Il corpo vettura è racchiuso in dimensioni contenute (lunghezza 3,995 mm, larghezza 1,745 mm e altezza 1,470 mm) ed è caratterizzato da linee arrotondate alle quali si aggiungono accenti stilistici dai tratti sportivi, determinati anche dalle “spalle larghe”. La vista frontale ha un profilo basso e ampio che incornicia l’ampia griglia frontale e alle luci a LED diurne con fari HID allo Xeno (di serie dall’allestimento B-Cool). Il posteriore presenta uno spoiler integrato, a riprova dell’interesse aerodinamico (Cx 0,299) che gli ingegneri giapponesi hanno riservato alla Baleno, e luci a LED, come all’anteriore.

All’interno l’assemblaggio è buono, i materiali sono duri ma piacevoli alla vista e una buona dose di tecnologia impreziosisce l’abitacolo. Ad esempio il quadro strumenti con l’ampio display LCD a colori “mydrive” da 4,2 pollici, ad alta definizione e con una grafica, raggruppa le informazioni di viaggio, tra cui: i valori istantanei di coppia e potenza, i dati di accelerazione e di frenata, il flusso di energia e molto altro. Altri componenti, come i tasti rettangolari ripresi dal vecchio Sx4 e dalla Swift fanno molto anni 80…

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Tutto nuovo invece il sistema infotainment della Baleno propone uno schermo touch screen da 7 pollici e connettività Smartphone Linkage, ed è dotato di una slot per schede SD ed una porta USB, svolgendo anche funzione di retrocamera posteriore. Può essere collegato ad un iPhone tramite un cavo USB per utilizzare le varie funzioni di Apple CarPlay e MirrorLink. Ottima la gestione del climatizzatore automatico, dal funzionamento ineccepibile, ma solo monozona.

Se i sedili anteriori si presentano molto comodi e ospitali, il vero “miracolo” avviene dietro, dove lo spazio per i passeggeri è veramente generoso, grazie ad una distanza tra sedili anteriori e posteriori di ben 805 mm, per un totale di quattro posti veri e sfruttabili, con possibilità di salite in cinque per viaggi contenuti.
Infine, il vano bagagli ha una capacità di 355 litri, molto grande per la categoria ed adatto ad un weekend in quattro, espandibili a 756 reclinando i sedili sdoppiati 60/40.

Alla guida del 1.2 DUALJET SHVS: leggera e parca nei consumi

La Suzuki Baleno è disponibile nella motorizzazione 1.2 DUALJET quattro cilindri, benzina da 90 CV, con il nuovo sistema ibrido Smart SHVS (Smart Hybrid Vehicle by Suzuki). Questa tecnologia, che debutta in Europa proprio con la compatta di segmento B, impiega un sistema ISG (Integrated Starter Generator) che svolge una triplice funzione:
– motorino d’avviamento per il sistema Start and Stop;
– motore elettrico di assistenza per supportare il motore in fase di accelerazione e ripresa, accumulando elettricità attraverso il recupero dell’energia prodotta in frenata;
– alternatore per caricare sia la batteria tradizionale, sia la batteria agli ioni di litio dal peso di 6,2 kg.

Suzuki Baleno 33

Il motore risulta piacevole da guidare ad andature turistiche, mantenendo la brillantezza che ci si aspetta da 90 CV benzina, ma senza esser sportivo, con soli 120Nm “spalmati” in alto, a 4.400giri. L’accelerazione da 0 a 100 km/h è coperta in 12,3 e la velocità massima è di 180 km/h.

Con il contributo del sistema Start&Stop, la Baleno oggetto della nostra prova ha consumato circa 16,5 km al litro, un record per la categoria. Anche in città siamo a buoni livelli, così come tra le tre corsie, dove con 37 litri di benzina del serbatoio il raggio di percorrenza supera i 600km. Questo dovuto in parte al peso, in parte all’aerodinamica curata e, infine, al sistema ibrido.

La nuova piattaforma sviluppata da Suzuki è il “segreto” che rende la Baleno una vettura molto interessante anche da guidare. Grazie ad una revisione radicale nella configurazione di base del sottoscocca, la struttura è più rigida del 10%, assieme ad una riduzione del 15% del peso complessivo del veicolo rispetto alle piattaforme che sostituisce. La Baleno, infatti, pesa solo 940kg, grazie all’impiego di acciai ad alta resistenza.

L’assetto, comunque, è da citycar, non ci si può aspettare un comportamento sportivo, le asperità della strada sono ben digerite anche grazie alle gomme poco sportive 185/55 R16. Forzando il ritmo, il comportamento diventa sottosterzante, con l’elettronica molto invasiva, da vettura “famigliare”, che protegge da eventuali eccessi. Il comfort è sempre elevato, sia dalle sospensioni, sia dal motore, infatti, Suzuki ha puntato ad un’ottimizzazione globale della vettura, cercando di attenuare ai massimi livelli la rumorosità e le vibrazioni, con l’obiettivo di offrire un livello da categoria superiore.

Grazie alla telecamera e al raggio di sterzata contenuto, la Baleo non ha problemi a districarsi nella giungla urbana. In extraurbano ed in autostrada, lo sterzo è sorprendentemente molto preciso, fin troppo sensibile, ma il cruise control attivo rilassa la guida anche con traffico intenso; una sesta di riposo sarebbe tornata utile.

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Il livello di sicurezza offerto dalla Suzuki Baleno prevede diversi sistemi, tra i quali troviamo il sistema RBS (Radar Brake Support con cruise control adattivo): radar a onde millimetriche che a velocità superiore a 5 km/h monitora la strada fronte marcia rilevando la presenza di altri veicoli. Quando il sistema rivela una potenziale collisione, a seconda della situazione di emergenza si attiva avvisando il guidatore, applicando maggior forza decelerante durante le frenate di emergenza oppure agendo autonomamente sui freni. L’allestimento di sicurezza prevede inoltre l’ESP, sei airbag e l’SRS. Con sistema radar installato la Baleno raggiunge le quattro stelle ai crash test EuroNcap, mentre senza radar sono solo tre.

Prezzi e allestimenti

La Suzuki Baleno con motore 1.2 DUALJET è proposta nei tre allestimenti: parte dalla B-Easy (14.100 euro), fino ad arrivare alla B-Top (16.600 euro), disponibile anche con CVT (+1.000 euro) e sistema ibrido Smart SHVS (+1.000 euro).

Quella oggetto della nostra prova, costa quindi 17.600€, non certo pochi per una citycar, ma offre una dotazione più che completa: luci diurne LED e fari HID Xeno, schienali sedili posteriori abbattibili 40/60, cerchi in lega da 16″ bruniti, sistemi di sicurezza attiva come RBS (Radar Brake Support), ACC (Adaptive Cruise Control), oltre a Start&Stop, clima automatico, sistema multimediale con touch screen da 7″, navigatore, Bluetooth, funzione Mirror Link e Carplay per smartphone, USB + AUX, sistemi keyless, telecamera posteriore, e sedili anteriori riscaldabili.

Suzuki Baleno 13

Le principali concorrenti intorno ai quattro metri di lunghezza sono molteplici. Ricordiamo solo quelle fuori dal coro: la Hyundai i20, la Kia Rio, la Mazda 2, la Nissan Micra, la Skoda Fabia, ma l’unica altra compatta a proporre una soluzione ibrida è la Toyota Yaris.

Aspirante pilota

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica.
La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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