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Test – Peugeot RCZ Cup

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Un giorno con il Leone. Potremmo riassumere così la giornata passata all’Autodromo di Imola in occasione della presentazione della nuova RCZ, dal prossimo weekend protagonista della seconda edizione del Trofeo RCZ Racing Cup.

L’edizione per il 2013 della vettura si differenzia aerodinamicamente da quella che ha corso l’anno scorso per alcuni aggiornamenti al frontale (spoiler, paraurti, carenatura fari, passaruote, presa ammissione aria e presa d’aria per lo scambiatore di calore) che hanno aumentato il carico sull’anteriore e limitato il fenomeno del sottosterzo. La RCZ Racing Cup versione 2013 si distingue anche per l’originale livrea, che riprende quella della 208 R2 di Peugeot Italia impegnata nel Campionato italiano rally con l’equipaggio plurititolato costituito da Paolo Andreucci e da Anna Andreussi, colorazione che è stata la più votata delle cinque sottoposte al giudizio degli oltre 260mila fans della pagina Facebook di Peugeot Italia. Studiata e realizzata dal reparto corse di Peugeot, ripropone l’ampio alettone posteriore regolabile, i cerchi Speedline da 18 pollici e gli pneumatici Pirelli 245/645 già sperimentati sulla versione 2012. Il motore è sempre il quattro cilindri di 1,6 litri turbo ad iniezione diretta, che utilizza pistoni e bielle specifiche per le competizioni. Grazie anche alla nuova cartografia della centralina, la potenza è cresciuta di 10 CV e la coppia massima di 10 Nm. Come sulle moderne vetture da competizione, il cambio della RCZ Racing Cup 2013 (che integra un differenziale autobloccante a slittamento limitato) è un Sadev ST82-14, elettroattuato 6 marce sequenziale + RM con paddles al volante. L’inserimento delle marce è gestito da un’apposita centralina elettronica che rende superfluo l’uso della frizione, se non in partenza. A completare la preparazione ci sono poi tutti gli elementi di sicurezza indispensabili per l’impiego agonistico, come il roll-bar saldato a gabbia, le cinture di sicurezza a sei punti d’ancoraggio, il sedile monoscocca compatibile con il collare Hans e l’impianto antincendio.
Il Trofeo RCZ Racing Cup 2013, il cui promoter è la società LPD, si disputa all’interno del Campionato Italiano Turismo Endurance (Cite), la serie nazionale riservata alle “derivate dalla serie”. Si articola su 14 gare in 7 weekend e vedrà al via a Vallelunga il 27-28 Aprile con più di 10 RCZ, con un incremento rispetto allo scorso anno. Il montepremi complessivo è di 84.000€ e sarà suddiviso tra premi di gara e premi finali. Il vincitore assoluto si aggiudicherà una RCZ stradale e una produzione speciale di due soli esemplari di orologi Quartodimiglio modello Drago Racing Cup. Ai 54.900€ + IVA necessari per l’acquisto della vettura vanno aggiunti i 1.800€ dell’iscrizione al Campionato, quota che però comprende tuta ignifuga e abbigliamento Peugeot Sport, consulenza tecnica ingegneri Peugeot Sport, accesso area relax & open bar, Motorhome ricambi, addetto stampa, fotografo e cameraman TV dedicato. Un pacchetto completo di tutto ad un prezzo comunque accessibile, per gareggiare con un’auto che mantiene l’estetica quasi simile a quella di serie ma profondamente diversa sotto pelle.

Una carrozzeria, due auto

RCZcup int02La nostra giornata ha inizio di buon mattino con l’arrivo all’Autodromo di Imola, dove a seguito di un po’ di necessaria burocrazia ed un piccolo briefing tecnico ci vien dato accesso alla pit lane. Ad attenderci troviamo due RCZ stradali, vogliose di far vedere che in pista possono a loro volta dire qualcosa. La Prima Donna è infatti già scesa in pista a scaldarsi, ma ci saluta dalla distanza facendo sentire la sua voce ad ogni accelerazione. Con la stessa impazienza che avrebbe un bambino alla vigilia di Natale per scartare i regali, saltiamo a bordo di una RCZ 2.0 HDi FAP 163 CV ed iniziamo a girare cercando d’imparare il più velocemente possibile un circuito per noi nuovo. Grazie ai videogiochi Imola non ha segreti, tuttavia di fronte alla realtà le cose cambiano decisamente. Presa la necessaria confidenza le staccate si fanno sempre più violente e le traiettorie migliorano insieme ai tempi, con la coupé francese che esegue senza lamentarsi troppo o mettere in luce eccessivi segni d’affaticamento. Dopo svariate tornate decidiamo di rientrare, colpiti nell’animo da una vettura che nonostante la vocazione stradale ha saputo essere divertente anche tra i cordoli. Percorrendo la corsia dei box tuttavia una domanda si fa sempre più insistente: cosa può succedere togliendo circa 70 Kg ai 1.445 del diesel ed aggiungendo una quarantina di cavalli? Poco importa se già si conosce la risposta, ed infatti appena possibile ci ributtiamo immediatamente dentro con la 1.6 THP 200 CV. Sfruttando l’accurato studio fatto nella sessione precedente, con il benzina ci godiamo il suo allungo e la maggior precisione dell’anteriore gentilmente offerta dal peso più contenuto. Affrontando il dosso con annessa curva a destra che precede la staccata della “Rivazza”, la RCZ non impensierisce il pilota e mostra il buon lavoro fatto dai tecnici Peugeot per mettere a punto l’assetto di questa macchina. Nota di merito va anche all’impianto frenante che nonostante i maltrattamenti, ha sempre garantito staccate potenti e composte. Rientrati nella pit lane veniamo informati che il momento è finalmente arrivato, è giunta l’ora d’indossare tuta e casco per prendere posto dietro il volante della RCZ Racing Cup. I cavalli ora salgono a quota 260, il peso scende a 1040 Kg, le gomme diventano racing Pirelli slick, un differenziale meccanico aiuta l’anteriore a scaricare a terra la potenza ed infine, i freni anteriori sono AP Racing da 355 x 28 mm (diametro x spessore) con pinze a 6 pistoncini. Dopo un breve ripasso ad opera dei tecnici Peugeot sul funzionamento del cambio, con la frizione necessaria solo in partenza e quando ci si ferma, ci ributtiamo in pista sotto l’occhio vigile del pilota che ci farà da guida e consigliere nei pochi giri che seguiranno. La prima cosa a colpire è sicuramente l’accelerazione e la fame di giri di questo 1.600, cosa che si è tradotta nell’avverarsi della previsione dei tecnici quando ci anticiparono che avremmo sbattuto nel limitatore prima di accorgerci di dover cambiare. Ma avevano detto anche che alla prima staccata emerge subito una potenza frenante decisamente aumentata rispetto alle sorelle comuni, motivo per il quale verrà da attaccarsi ai freni troppo presto. Che avessero ragione c’era da aspettarselo, ma il risultato è stata una curva fatta con la stessa velocità alla quale l’avrebbe affrontata un anziano con moglie e spesa a bordo mentre tornano dal supermercato la domenica. Fatto tesoro dei due errori previsti e puntualmente verificatisi, alla “Tosa” veniamo sorpresi dal trio assetto, slick e differenziale che, grazie all’enorme grip generato, ci permettono di chiudere la curva ben più di quel che pensassimo. Presa nuovamente confidenza con tutti questi aspetti nel resto dei giri ci siamo potuti godere il gran divertimento offerto da questa RCZ Racing Cup, tornando poi ai box con la consapevolezza che l’esborso necessario per entrare in questo mondo potrebbe essere davvero un ottimo modo di spendere dei soldi. Non sono pochi certo, ma a ben guardare nemmeno troppi.

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