in

SsangYong Actyon Sports | Prova su strada

Tempo di lettura: 3 minuti

Il nuovo modello è arrivato ormai da diversi mesi, ma per molti rimane ancora un oggetto misterioso. È l’ultimo SsangYong Actyon Sports, il pick-up lanciato dalla Casa coreana nel 2007 in un mercato in continua evoluzione, dove estetica e comodità sono sì cresciute, ma le vendite totali sono comunque poche dato che si tratta pur sempre di autocarri, dedicati principalmente all’uso lavorativo. Andiamo a scoprire insieme pregi e difetti di questa vettura.

XXL all’americana

Le dimensioni generose si notano subito, quasi 5 metri di lunghezza, 2 di larghezza e 1,80 di altezza. Dotato di un frontale rinnovato, che si presenta con una bella calandra centrale, due linee decise sul cofano, fendinebbia con luce diurna e nuovi fari dal design totalmente rinnovato. A nostro parere pesa, principalmente dal lato estetico, l’impossibilità di equipaggiare il bel gruppo ottico anteriore con dei fari allo xeno. Alla vista laterale si vede tutta l’imponenza della Actyon, infatti, anche i cerchi da 16″ sono pratici per l’uso quotidiano, ma risultano un po’ piccoli in confronto alla stazza della vettura. La parte posteriore dà l’impressione di essere “scollegata” da quella anteriore, a causa di una linea di separazione un po’ troppo marcata tra la parte dell’abitacolo e quella del vano.

Il bagagliaio, chiamato nel gergo “cassone”, ha una superificie utile di carico che può arrivare fino a 2,04 metri quadrati, una capienza che ci ha lasciati pienamente soddisfatti, nonostante le dure prove di carico cui è stato sottoposto il SsangYong. Anche all’interno dell’abitacolo gli spazi sono ampi, e nei sedili posteriori l’abitabilità è molto buona. La plancia e la consolle centrale sono ricche di tasti così come il volante che ha un design leggermente antiquato ma stilisticamente coerente con il resto degli interni. Nonostante l’abbondanza di pulsanti, non vi è confusione e la disposizione degli stessi è piuttosto intelligente ed intuitiva, come dimostra ad esempio il tasto dell’hazard che si trova al centro di un gruppo di 4 tasti ma è ben visibile e raggiungibile. Appare un po’ datato anche lo stile del computer di bordo, che si trova al centro della strumentazione del contachilometri, e quello della radio, ma a compensare l’arretratezza grafica c’è la presenza della connessione bluetooth, sicuramente un elemento fondamentale per chi utilizza l’auto per lavoro.

Un compagno tuttofare

Quando si sale a bordo, la prima cosa che si nota è la seduta comoda e rialzata, la posizione è ottimale per gestire un veicolo di queste dimensioni. Mettiamo in moto, le vibrazioni e il sound da diesel non esitano a farsi sentire, ma non appena il motore entra in temperatura, il rumore diminuisce così come le vibrazioni. Per essere un autocarro, quindi una vettura dedicata anche (anzi, soprattutto) ai lavoratori, il comfort è già sopra le aspettative. Durante il nostro test, abbiamo messo a dura prova questa Actyon Sports, “maltrattandola” e caricando il vano posteriore all’inverosimile, utilizzandola in sostanza, per adempiere ai compiti per cui è stata creata. Il risultato ci ha piacevolmente sorpresi, poichè abbiamo trovato un’auto su cui poter contare in ogni situazione, dal lungo viaggio agli spostamenti a pieno carico (nonostante non avessimo una copertura per il bagagliaio) e ottima nei percorsi offroad, dove la cosiddetta “trazione part-time” (modalità 2WD e modalità 4WD con marce normali o ridotte) ha dimostrato la sua affidabilità e ci ha regalato un po’ di divertimento. Il propulsore abbinato allo Sports (l’unico disponibile) è il 2.0 e-Xdi che eroga 155 cavalli e 360 Nm con cambio manuale a 6 rapporti. Questo turbodiesel ha dimostrato di avere una spinta notevole e un buon allungo, portando a velocità sostenute l’Actyon – che come massa a vuoto dichiara ben 1942 kg – quasi senza soluzione di continuità. Fino a 130 km/h circa, la SsangYong si è comportata egregiamente, al di sopra di questa velocità abbiamo rilevato delle vibrazioni fastidiose provenienti dalla parte posteriore. Lo sterzo è piuttosto preciso al pari del cambio, i cui innesti sono però a volte sono un po’ legnosi. I dati relativi ai consumi non fanno gridare al miracolo ma, dato il peso e la buona potenza, le cifre sono più che accettabili e quelle che abbiamo rilevato noi non si scostano da quelle dichiarate: nel ciclo urbano 9,6 l/100 km, extraurbano 6,5 l/100 km con un combinato pari a 7,5 l/100 km.

Pochi posti e tanta concorrenza

Il prezzo di partenza (da listino, ma occhio alle interessanti offerte della Casa coreana) dell’Actyon Sports è di 21.990 euro per il due ruote motrici e di 24.240 per il 4×4 disinseribile che abbiamo provato noi. Un prezzo invitante per una dotazione completa, che lascia come optional solamente la vernice metallizzata a 550 euro. Come dicevamo in apertura, il mercato è molto combattuto e i marchi giapponesi sono presenti da anni con i famosi Mitsubishi L200, Nissan Navara e Isuzu D-max. Ford, grande esperta del settore, si presenta con il Ranger, mentre altre due case europee hanno proposto al grande pubblico la loro visione di pick-up: Fiat con Strada e Volkswagen con Amarok. La concorrenza in Italia è molta, le vendite settoriali sono limitate, ma questo nuovo Actyon Sports ha i numeri giusti e, grazie anche al maggior appeal rispetto al modello precedente, potrà dare maggior filo da torcere alle avversarie.

Pilota professionista

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

Apollo Tyres: “Produttore di pneumatici dell’anno”

CITROËN E LA TECNOLOGIA HYBRID AIR