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Toyota MR2, la democrazia del motore centrale

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C’ è stato un tempo in cui anche le Case automobilistiche più grandi investivano delle risorse in dei modelli particolari. Automobili destinate a essere prodotte in piccoli numeri, magari anche a portare pochi profitti, ma che davano un lustro tutto particolare a quel brand, proprio in virtù delle loro caratteristiche. La Toyota MR2 è una di queste auto e, a pensarci bene, il meccanismo non è così dissimile da quello che porta i costruttori a investire nel motorsport.

Perché spendere milioni e milioni di euro e perdere il sonno nelle piste di tutto il mondo, se non per migliorare l’immagine del proprio brand? Una volta funzionava così mentre oggi la costruzione della “brand awareness” passa molto di più da altri canali: eventi, partnership, social e altro ancora. Che sia meglio o peggio non spetta a noi giudicarlo, ma possiamo sicuramente dire che auto come la Toyota MR2 ci mancano molto. E’ nata nel 1984 e la sua epopea è durata fino al 2007, dipanandosi lungo tre generazioni, molto diverse tra loro.

La prima, sviluppata in collaborazione con Toyota, ha uno stile che più anni Ottanta non si può. Piccola, abbastanza bassa e squadrata, può ricordare vagamente la Fiat X1/9 e la Lancia Beta Montecarlo, con cui condivide soluzioni mitiche ma ormai in disuso come i fari a scomparsa. La MR2 originale pesa poco più di una tonnellata, è lunga poco meno di quattro metri e alta poco più di 1,2.

Praticamente un go-kart questa Toyota MR2, se fosse inserita nel traffico di oggi. La sua carrozzeria, inizialmente coupé, è diventata ben presto targa e sotto il cofano posteriore c’è un quattro cilindri 1.6 montato in posizione centrale trasversale.

Toyota MR2

A seconda dei mercati dove è stata venduta e della configurazione – aspirata o sovralimentata – la Toyota MR2 erogava una potenza compresa tra 120 e 150 CV. La seconda generazione della MR2 è rimasta sul mercato per dieci anni, dal 1989 al 1999 e rispetto alla prima è cresciuta in tutte le dimensioni, soprattutto in lunghezza che sfiora i 4,2 metri, mentre la massa arriva a sfiorare i 12 quintali.

Neopatentato

Alessandro Vai

Le auto e i motori, una passione diventata una ragione di vita. Volevo fare il pilota ma poi ho studiato marketing e ora il mio mestiere è scrivere

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