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Tragedia al Nurburgring: morto il pilota di una Mazda MX-5, altri 7 feriti

Tempo di lettura: 2 minuti

Una vera e propria tragedia accaduta al Nurburgring, durante un normale giorno di track day. Un incidente è infatti costato la vita del conducente della piccola Mazda MX-5 e a causare la perdita del controllo della vettura è stata la presenza, sul famoso tracciato, di olio perso pochi istanti prima da una Porsche 911 GT3. L’imprevista rottura ha causato una reazione a catena che ha coinvolto anche due moto, una Corvette C7 e altre 7 auto. La reazione a catena coinvolgendo nel complesso 10 veicoli ha causato sette persone ferite, due delle quali in gravi condizioni.

La dinamica dell’incidente al Nurburgring

La tragedia consumata il 4 ottobre 2021 è caratterizzata da una serie di sfortunati eventi davvero spiacevoli. La Porsche 911 GT3, perso l’olio, era rimasta in panne e un carro attrezzi stava andando a recuperarla e proprio su questo mezzo la MX-5 andrà a scontrarsi una volta perso il controllo. Per gli appassionati di F1, torna alla memoria l’incidente che purtroppo costò la vita, dopo mesi in ospedale, a Jules Bianchi: nel 2014, a Suzuka, finì violentemente contro un mezzo che non doveva trovarsi in quel punto.

L’incidente mortale al Nurburgring si è verificato nei pressi della stretta curva a destra, la curva Bergwerk, circa alla metà dell’anello che precede Kesselchen. Il conducente della MX-5 era un vero appassionato di auto e grande frequentatore dell’inferno verde, un vero petrolhead che ci ha lasciato mentre si godeva la pista più famosa del mondo con una delle vetture più divertenti di sempre. Qualcuno non ha digerito la vicenda e ha puntato il dito contro l’esiguo numero di personale che non è riuscito a prestare soccorso in tempo alla Porsche non mettendo in sicurezza tempestivamente il tracciato. Secondo Road & Track sono dovuti intervenire perfino alcuni piloti per domare l’incendio con i propri estintori.

Nurburgring, l’inferno verde tra passione e rischio

Il Nurburgring tappa fondamentale per ogni appassionato della guida sportiva, meraviglioso e temibile il suo asfalto è affrontato ogni giorno da collaudatori, piloti e anche semplici appassionati di trak day. L’inferno verde non è mai stata una madre accudente, lì andò molto vicino a perdere la vita Niki Lauda: era il 1976 e tutti ricordano quelle fiamme attorno alla sua Ferrari distrutta. Si conta che all’inferno verde dal 1928 hanno perso la vita ben 69 persone. Nella lista anche un connazionale, Corrado Antonello pilota del team Laverda, che andò incontro al suo destino il 16 giugno 1979.

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