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Turin Geofencing Lab: il progetto green di FCA e Città di Torino

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Città di Torino e FCA Group annunciano il lancio del progetto Turin Geofencing Lab. Viene dato così il via alla sperimentazione della mobilità elettrica integrata con le infrastrutture di gestione delle zone a traffico limitato (ZTL). Come funziona questo sistema? Scopriamolo insieme.

Grazie al know how di 5T (la società che, per conto della Città di Torino, gestisce la piattaforma e i varchi di accesso alla ZTL), il Centro Ricerche di FCA (CRF), e GTT, l’azienda torinese dei trasporti, è nato Turin Geofencing Lab, un’idea, concretizzatasi in un progetto, per migliorare ulteriormente l’impatto ambientale dei veicoli ibridi nell’ecosistema cittadino.

Turin Geofencing Lab – ha dichiarato Roberto Di Stefano, responsabile di e-Mobility FCA region EMEA – rappresenta una bella collaborazione con il Comune di Torino: una partnership tra chi deve stabilire regole precise per salvaguardare la tutela ambientale e chi, come FCA, deve trovare soluzioni innovative e alla portata di tutti per permettere agli automobilisti di fornire il loro contributo al miglioramento dell’aria nelle nostre città. Terminata questa sperimentazione unica al mondo con la Città di Torino, sarà proposta gradualmente a tutte le altre amministrazioni comunali italiane e straniere”.

Turin Geofencing Lab: com’è nata l’idea

In un contesto di trasformazione che riguarda il mondo dell’auto, un ruolo importante è ricoperto dai veicoli elettrici e (soprattutto in questa prima fase di diffusione) da quelli ibridi plug-in, che si propongono come elementi chiave per il passaggio a una nuova mobilità urbana, essenzialmente più sostenibile. Il team e-Mobility di FCA e il CRF hanno così creato un sistema prototipale con sensori di bordo integrati nella Jeep Renegade 4xe ibrida plug-in che, riconoscendo preventivamente le ZTL, spegne il motore termico e attiva la modalità elettrica in completa autonomia.

Quando il veicolo si avvicina alla ZTL, infatti, il sistema di infotainment avvisa il guidatore con un messaggio sullo schermo della vettura e, se la batteria è sufficientemente carica, il “Drive Mode Electric” si attiva automaticamente. Una volta passato il varco ZTL, il guidatore può tornare sulla modalità Hybrid, quindi riportando in funzione il motore benzina, ma il sistema segnala nell’immediato l’inadeguatezza e invita a tornare all’elettrico.

Qualora l’invito fosse ignorato, e l’auto percorresse tratti in modalità non elettrica all’interno della ZTL, la piattaforma digitale della Città di Torino, gestita da 5T, ne riceverebbe segnalazione tramite la strategia di comunicazione individuata dai partner attraverso il progetto. All’uscita dalla zona a traffico limitato, il sistema riporterà automaticamente il veicolo nella modalità che era stata impostata prima di accedere all’area con restrizioni.

Turin Geofencing Lab

Questo “dialogo” tra il veicolo e l’infrastruttura ITS (Intelligent Transport Systems) del Comune è garantito dal sistema Geofencing, grazie al quale la vettura ibrida plug-in può attraversare le zone riservate ai soli veicoli elettrici beneficiando degli stessi vantaggi a loro riservati. La firma dell’accordo entrerà ora in una nuova fase: la sperimentazione continuerà infatti con i test con due Renegade 4xe – consegnate al Comune nelle prossime settimane – che renderanno Torino la prima città al mondo in grado di dialogare con auto in modalità elettrica che percorrono le sue strade.

Una volta dimostrata l’affidabilità di questo tipo di tecnologia sui veicoli ibridi plug-in come la Jeep Renegade 4xe, sarà possibile realizzare policy che permettano a queste auto di attraversare le aree a traffico limitato beneficiando dell’equiparazione ai veicoli elettrici.

Con la firma di questo protocollo d’intesa – ha sottolineato la sindaca Chiara Appendino nel corso della conferenza stampa di presentazione di “Turin Geofencing Lab” – la Città di Torino prosegue nel proprio impegno di laboratorio urbano per il testing e lo sviluppo di tecnologie innovative, il cui impiego possa contribuire a tutelare l’ambiente, favorire lo sviluppo di una mobilità sostenibile e, di fatto, rendere la città più vivibile”. Continua il primo cittadino del capoluogo torinese: “La collaborazione tra pubblico e privato non risulta solo rilevante per la sperimentazione di nuovi servizi e tecnologie smart applicabili su larga scala e in ambito urbano, ma rappresenta altresì̀ una leva importante per l’economia di un territorio come il nostro, che può̀ vantare un know how unico, un’industria automobilistica leader a livello mondiale e un contesto di ricerca di assoluta eccellenza”.

Turin Geofencing Lab: nel video il suo funzionamento

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