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Volvo Concept Estate: la Volvo ES in chiave moderna

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Dopo la presentazione al Salone di Francoforte 2013 della Concept Coupè ispirata alla P1800, al Salone di Ginevra 2014 Volvo ha presentato la nuova Concept Estate in versione shooting brake ispirata alla vettura storica 1800ES.

Con il recupero della sigla ES e il ripetuto parallelo fra passato e presente, Volvo sottolinea come l’autenticità delle proprie vetture di oggi, anticipazione delle auto di domani, derivi anche dalla reinterpretazione in chiave moderna di alcuni dei temi che hanno reso unico e inconfondibile lo stile Volvo.

La Volvo 1800ES è considerata una delle auto stilisticamente più innovative e significative mai prodotte dalla casa svedese.

“I modelli 1800 sono Volvo iconiche, conosciute per le loro forme accattivanti e i loro dettagli unici. Tuttavia, l’utilizzo di elementi degli esterni e degli interni di quella serie non ha nulla a che vedere con l’essere retrò. Stiamo sfruttando questi discreti collegamenti a un passato glorioso per creare un futuro in cui la bellezza pura e semplice diventi una componente riconosciuta dell’identità del marchio Volvo,” spiega Thomas Ingenlath, Senior Vice President Design di Volvo Car Group.

La sottile ispirazione ai modelli della serie 1800 risulta evidente da numerosi dettagli all’interno della Concept Estate, come ad esempio il volante a due razze, il quadro strumenti e i quadranti. Inoltre la sezione posteriore della Concept Estate ricorda la linea della celebre Volvo 1800ES.

La Volvo 1800 ES fu presentata nell’autunno del 1971 come la prima sport wagon. Variante della già celebre coupè Volvo P1800, la 1800 ES era una hatchback sportiveggiante con una linea del tetto che si estendeva verso il posteriore e una coda che richiamava quella di una brake, caratterizzato da un portellone con un grande lunotto. La combinazione insomma di una GT e di una wagon definite all’epoca con il celebre nome di “giardinetta”.

Sotto la diversa carrozzeria, lavorava una meccanica assolutamente analoga a quella della P1800 Coupé. La 1800ES venne prodotta dal 1971 al 1973 per un totale di 8.078 unità.

Disegnata a Goteborg, attirò subito molta attenzione in virtù della sua originalità ma al tempo stesso divise i giudizi in maniera netta. Nonostante le critiche divenne una vettura di culto al pari della sorella coupé e molti sono gli esemplari ancora circolanti.

Per Volvo non è stato semplice ricalcare la filosofia che aveva ispirato la 1800 ES. L’idea era quella di realizzare una station wagon moderna e diversa che ricordasse il più possibile la sua antenata.

Il generoso rapporto tra asse anteriore e montante ‘A’, il cofano ribassato, il profilo filante e il tetto in vetro sono tutti elementi che contribuiscono a creare l’impressione di una wagon sportiva a tre porte dinamica eppure capace.

Come nel caso delle Concept Coupé e Concept XC Coupé, la Volvo Concept Estate si distingue per una nuova topografia del cofano e per la griglia anteriore ‘fluttuante’, ai cui lati spiccano i fari anteriori con nuove luci a LED per marcia diurna a forma di ‘T’.

L’elemento stilistico della Volvo Concept Estate che più colpisce è la sua semplicità. In abitacolo, i tradizionali tasti e i comandi a manopola sono stati sostituiti da un unico grande schermo di controllo con tecnologia touchscreen che assomiglia a un tablet, collocato nella console centrale, che crea in modo evidente un’atmosfera da 21° secolo nell’abitacolo.

Gli occupanti di tutti e quattro i sedili sono avvolti da cinture di sicurezza arancioni, e la stessa intensa tonalità è ripresa anche dall’esclusiva moquette in lana realizzata dal designer svedese Kasthall.

Persino la leva del cambio in cristallo di Orrefors/Kosta Boda ha un riflesso arancione, mentre il rivestimento in tessuto di lana a scacchi bianchi e neri all’interno del padiglione e sulla parte posteriore dello schienale dei sedili anteriori aggiungono un tocco di giocosità alla ‘stanza’.

 

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