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BYD Atto 3: prova su strada, interni, autonomia e prezzi

Tempo di lettura: 6 minuti

BYD, uno dei main player cinesi e principale produttore al mondo batterie tanto da impensierire anche Tesla, è arrivato anche in Italia con una ventata di novità, nei mercati europei con una gamma di veicoli elettrici per il trasporto passeggeri e modelli unici e innovativi. BYD non sembra quindi aver paura di affrontare a viso aperto Tesla, scopriamo con quale strategia lo farà.

Se guardiamo il listino principlamente sono quattro i modelli BYD, interamente elettrici, che sono stati introdotti nel vecchio continente e quindi già presenti da noi. Tutti i modelli si adattano alla perfezione per soddisfare le aspettative e le esigenze dei clienti europei con un tocco premium e specifiche elevate, caratteristiche che rendono questi veicoli accessibili a un ampio e diversificato target. Troviamo infatti la BYD Seal la rivale diretta della Tesla Model 3, BYD Dolphin, monovolume familiare a 5 posti a zero emissioni, la BYD Han, da noi provata, berlina del segmento E elegante e sportiva e infine l’oggetto di questo test, la BYD Atto 3, SUV elettrico di segmento C dallo stile europeo.

In alcuni mercati, questo modello ha già ottenuto risultati di grande successo, ponendosi al vertice del mercato elettrico, così come accade anche nel mercato domestico, dove i numeri sono molto alti.
Scopriamo, quindi, se la BYD Atto 3 ha le carte in regola per concorrere anche nel nostro paese. Vediamo quindi, lo stile, gli interni, come va su strada, quanto è confortevole, che autonomia e prezzi possiede il SUV compatto del costruttore cinese appena sbarcato anche da noi e che potrebbe far impensierire molti player autoctoni.

Dimensioni e interni BYD Atto 3: originale e caricaturale, ma piacevolmente spaziosa

BYD Atto 3 è il primo SUV compatto, ma al tempo stesso spazioso, costruito partendo dall’e-Platform 3.0 avanzata di BYD. SUV di segmento C, ATTO 3 vanta un’innovazione BYD per gli EV come la pompa di calore di serie, che combina estetica, intelligenza ed efficienza con una gamma di funzionalità di sicurezza, tra cui la Blade Battery. Il design espressivo e divertente, dal gusto moderno, caratterizza le linee di BYD Atto 3 che, anche grazie ai suoi cerchi in lega, è destinato a distinguersi nella sua categoria. Atto 3 rappresenta una scelta versatile e accattivante per molti clienti europei.

Con una lunghezza di 4,455 metri, un passo di 2,72 metri, larghezza e altezza rispettivamente di 1,875 e 1,651 metri le dimensioni della Atto 3 sono perfettamente nel mezzo dei SUV compatti. Inoltre il centro stile di BYD ha subito centrato il focus, creando una vettura dalle linee morbide, ma mediamente muscolose e ben equilibrate. Davanti si vede subito la sigla del Marchio contornata dai gruppi ottici a LED, a loro volta collegati da una sottile linea luminosa e nel complesso lo stile è piacevole.

Lateralmente c’è una linea di cintura alta, linee semplici e ben scolpite con un inserto sul montante C a contrasto e con cerchi generosi da 19 pollici, in grado di rendere più filante l’intero corpo vettura. Sobrio senza strafare anche il lato B della BYD Atto 3, che riporta, come su tutti gli altri modelli, il nome per esteso sul portellone, Build Your Dreams, mentre subito sotto c’è il gruppo ottico che si sviluppa a tutta larghezza. 

La chiave degli interni della BYD Atto 3 è la e-Platform 3.0, che ha permesso lo sviluppo di un abitacolo piuttosto spazioso e modulabile per i vari modelli della gamma. Dal punto di vista del design, a differenza degli esterni, qui si vede che le auto non godono di un design europeo, un po’ per le soluzioni particolari, un po’ per l’abbinamento di colori, che spesso può non incontrare il gusto europeo e, soprattutto, italiano. Gli interni garantiscono un’esperienza completamente digitale e connessa.

La qualità, invece, mediamente non manca, poiché i materiali bio come la pelle vegana dei sedili, morbida al tatto, o l’originale abbinamento presente sulla plancia, trasmettendo una buona qualità complessiva. L’abitacolo ha un’ispirazione dal mondo del fitness e della musica, con il cambio dall’impugnature ergonomica che ricorda un po’ un kettlebell, il bracciolo centrale un tapis roulant e le bocchette di aerazione sono caratterizzate da dischi che permettono l’orientamento dell’aria. Particolari divertenti come la maniglia per aprire l’auto dall’interno e la presenza di tre fili rossi per ogni portiera che hanno il compito di fare da portaoggetti, ma che se “pizzicati” suonano come le corde di una chitarra, piacevoli e originali, ma con bambini a bordo potrebbero risuonarvi nelle orecchie per tutto il viaggio. Particolari sicuramente originali, ma troppo caricaturali, non raccordati. Uniti ad una finitura non troppo dettagliata di alcuni elementi. Sicuramente è un interno che o piace o non piace, non lascia indifferenti.

Lato tecnologia, invece, si parte da un cluster 5 pollici per la strumentazione non personalizzabile, che ci ha lasciati un po’ interdetti. Avremmo preferito un minimo di settaggio e qualche informazioni in più, ma qui siamo ridotti ai minimi termini. E’ anche vero che si può vedere tutto quello che manca nei 15,6 pollici centrale dell’infotainment, con la particolarità di ruotare elettricamente da 16:9 a 9:16 in base alle esigenze. Scenografico, ma alla fine poco utile, visto che in verticale toglie visibilità anteriore per i driver più bassi e non permette di vedere Android Auto e Apple CarPlay (anche wireless). Il sistema operativo è veloce e ben funzionante, anche se la grafica e il mirroring potrebbero essere ancora migliorati. Piace la funzione del navigatore che allerta per “ingorgo in arrivo” o “curva stretta sx in arrivo”, manca invece uno shortcut per comandare il clima quando ci si trova in Mirroring. Tra i comandi al volante invece nonostante abbiano un aspetto un po’ cheap, ma non manca nulla per comandare le funzioni principali.

Tornando allo spazio a bordo, gli interni della BYD Atto 3 ospitano comodamente i 5 passeggeri, in altezza e in longitudinale, soprattutto considerando le dimensioni non esagerate della vettura, mentre il vano bagagli non perfettamente in piano, ma dal doppio fondo, è rivestito in moquette e un utile tappetino in gomma, ed è capace di caricare da 440 a 1.330 litri, con la seconda fila di sedili che si abbatte con la formula 60:40. Non ci sono vani dedicati ai cavi di ricarica o Frunk come su altre BYD, che pertanto vanno stipati nel bagagliaio. Inoltre il sistema keyless è solo lato guidatore, un peccato.

Alla guida della BYD Atto 3: comoda viaggiatrice, elastica, ma non “un fulmine”

La BYD Atto 3 propone la configurazione a singolo motore elettrico posto sull’asse anteriore, lo stesso da cui deriva la trazione FWD. La potenza erogata è di 204 CV per 310 Nm di coppia, che corrispondono a uno 0-100 km/h in 7,3 secondi, quindi una spinta vivace, ma mai eccessiva, complici anche i 1.750 kg di peso a vuoto. Alla fine abbiamo ampio margine per un sorpasso o per una ripresa, ma non siamo agli eccessi di altre rivali compatte. La velocità massima è limitata a 160 km/h.

Alle fine va bene così: un’onesta auto da famiglia non ha bisogno di strafare, ma solo di trarsi d’impaccio dalle situazione più scomode. Anche perché poi sterzo, assetto sono mediamente turistici, quindi è inutile esagerare e cercare la performance vera. Unica cosa forse avremmo gradito una versione AWD per chi frequenta spesso la montagna in inverno e necessita di maggior trazione su fondi viscidi.

La Atto 3 sorprende fin da subito per un buon piacere di guida: lo sterzo è mediamente preciso e ben consistente in ogni situazione di guida, trasmettendo feedback corretti dalle ruote. Anche l’assetto si rivela veramente ben configurato, in grado di assorbire in maniera ottima ogni asperità del terreno, ma anche di supportare bene l’auto in curva, ovviamente per quanto può farlo bene un SUV compatto, con rollio comunque ben presente. Nel complesso l’auto soffre di un leggero sottosterzo che porta anche al pattinamento della ruota anteriore in uscita, ma in generale un comportamento neutro negli spostamenti di carico.
Piace meno, invece, il freno, o meglio il suo pedale, che propone una corsa troppo lunga, anche se nel complesso la frenata risulta piuttosto efficace.

Le modalità di guida Eco, Normal e Sport (più reattiva) modificano leggermente lo stile di guida, come anche la frenata rigenerativa che può passare da Low ad High, senza mai diventare a tutti gli effetti una guida one pedal, peccato. In autostrada si viaggia comodi, con qualche fruscio di troppo a velocità da codice. L’assorbimento invece è buono anche in città. Agile nelle manovre e nei parcheggi grazie a sensorei e telecamere.

L’erogazione della potenza, il peso non eccessivo e le batterie efficienti (la tecnologia Blade permette un miglioramento fino al 89%) permettono un ottimo consumo medio che si attesta intorno ai 15 kWh/100 km, con punte di 18,7, che con una sottile batteria in LFP (litio-ferro-fosfato) ha una capacità di 60,4 kWh significano nella realtà dai 320 ai 390 km di autonomia, nel misto.
Meno interessante la potenza di carica a un massimo di 88 kW in corrente continua, meno rispetto alla concorrenza di pari livello che supera il 100. Però in 40 min al charger CC, riusciamo a passare dal 10 all’ 80% di carica. Mentre a quello AC con un picco di 11kW servono circa 6h e 20’ per una carica completa. Inoltre delude l’assenza di giochini o di App come Youtube e Netflix durante le attese alle soste per la ricarica.

All’avanguardia, sempre per quanto riguarda il comparto batteria, anche la tecnologia vehicle-to-load per caricare, con una potenza di 3,3 kW, vari dispositivi esterni. 

A livello di sistemi di assistenza alla guida troviamo oltre i basilari sensori di parcheggio e telecamere, ma anche la guida autonoma Lev2 grazie a l’Intelligent Cruise Control (ICC), Intelligent Speed Limit Information (ISLI) con la funzione Lane Change Assist (LCA). Poi il Blind Spot Detection, Door Opening Warning, Traffic Sign Recognition. Per la sicurezza cittadina vi sono l’AEB e il FCW, il Rear Collision Warning, mentre in parcheggio il Rear Cross Traffic Alert e il Rear Cross Traffic Brake completano gli innumerevoli dispositivi montati.

Prezzi BYD Atto 3 e concorrenti

All’arrivo sul mercato italiano, la BYD Atto 3 parte da un prezzo di listino pari a 38.790 euro per la versione Comfort e 40.790 euro per la top di gamma Design. Entrambe sono vetture praticamente full optional, compresa la scelta tra i diversi colori, con l’unica differenza tra i due allestimenti che praticamente è data solamente dalla presenza dello schermo touchscreen ruotabile da 15,6 pollici, dall’IPB (Integrated Park Brake), dal portellone elettrico e dal purificatore d’aria. Insomma pochissime le possibilità di personalizzazione: 5 colori e nessuna scelta per interni o cerchi in lega.

Per i può scettici possiamo dire che la garanzia copre 4 anni o 100.000 chilometri, che salgono a 8 anni di garanzia sulle batterie. 

Con un abitacolo molto particolare, ricco di soluzioni simpatiche e funzionali, la BYD Atto 3 si pone in diretta concorrenza con vetture premium accessibili, come le Volkswagen ID4, le Tesla 3/Y entry level e altre vetture elettriche con ruote rialzate, come la coreana Kia e-Niro.

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