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Carrozziere indipendente vs convenzionato: dove riparare l’auto

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Una delle norme sacre dello Stato italiano è la legge Concorrenza 124/2017, perché stimola le imprese di ogni tipo a competere su qualità e prezzo, a beneficio del consumatore. All’interno di quelle regole auree, ce n’è una che splende come un diamante: nell’assicurazione Rc auto, l’automobilista danneggiato che subisce un incidente stradale, è totalmente libero di scegliere la carrozzeria dove far eseguire la riparazione. Può rivolgersi o ai carrozzieri indipendenti di Federcarrozzieri o ai riparatori convenzionati con le compagnie: i primi fissano liberamente la tariffa di manodopera operando a regola d’arte; gli altri lavorano in base alle tariffe imposte dalle compagnie.

Perché c’è battaglia attorno a questo diritto di libera scelta dell’automobilista? Perché, con lecita attività di lobbying, le assicurazioni tentano di indirizzare il cliente verso il riparatore convenzionato. Spesso verso mega hub, grandi poli. Obiettivo, controllare il mercato della riparazione, tenendo sotto controllo tutto con l’indennizzo diretto: il rimborso effettuato direttamente dalla compagnia del danneggiato a questi. A detta di alcuni, questo serve anche a eliminare le truffe assicurative, ossia i rimborsi gonfiati ad arte per spillare quattrini illegalmente alle assicurazioni. Le quali, di fronte a costi elevati, sono costrette ad alzare i prezzi Rca. Facendo pagare tutti, anche chi non causa mai incidenti. Perché tutto questo funzioni, quasi tutte le compagnie piazzano franchigie in euro nella Rca: con simili clausole, chi si rivolge al carrozziere indipendente si vede decurtare il rimborso.

Dall’altra parte, un gruppo di associazioni sostiene che la legge Concorrenza 2017 vieti franchigie Rc auto: “Resta ferma per l’assicurato la facoltà di ottenere l’integrale risarcimento per la riparazione a regola d’arte del veicolo danneggiato avvalendosi di imprese di autoriparazione di propria fiducia abilitate”. Parole chiare e non equivocabili. Quindi le franchigie sono illegali e quelle clausole vessatorie. A dirlo sono Federcarrozzieri (carrozzieri indipendenti), Assoutenti (associazione dei consumatori), Movimento consumatori, Aiped (periti assicurativi), Unarca (avvocati), Cupsit (patrocinatori stragiudiziali), alcuni agenti assicurativi, Familiari delle vittime della strada.

Lo impone anche l’articolo 144 del Codice delle assicurazioni: “Per l’intero massimale di polizza, l’impresa di assicurazione non può opporre al danneggiato eccezioni derivanti dal contratto. Né clausole che prevedano l’eventuale contributo al risarcimento”.

A confermarlo l’articolo 148 comma 11 bis del Codice delle assicurazioni. E l’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni: “Ai sensi della nuova legge Concorrenza 124/2017, in vigore dal 29 agosto 2017, hai il diritto di ricevere l’integrale risarcimento per la riparazione del veicolo danneggiato da parte di una carrozzeria di tua fiducia abilitata”. In base alla legge 122/1992, che disciplina l’attività di autoriparazione. E comunque, una clausola che preveda una franchigia o una penale nella Rca contrasta con l’oggetto del contratto: in parole povere, io sono assicurato per i danni che faccio agli altri, non ho fatto un contratto col danneggiato.

Lo scontro fra Federcarrozzieri e compagnie che canalizzano con clausole vessatorie è tuttora in corso, e pare destinato a non fermarsi. Ma al di là delle opinioni divergenti, poi davvero l’indennizzo diretto con canalizzazione abbassa i prezzi? Parrebbe di no. Dal 2022, una sequela di rialzi fortissimi. Qualcosa non quadra. A subodorarlo l’Antitrust. Che, appunto, tutela la concorrenza anche sulla base della legge Concorrenza. Servono regole che stimolino la libera scelta affinché migliorino qualità e prezzo: qui si torna alla prima riga.

Autore: Mr. Limone

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