in

Istruttore di scuola guida a 21 anni: un’opportunità di lavoro d’oro

Tempo di lettura: 3 minuti

Vuoi lavorare nel mondo dell’auto? A breve, ci sarà una possibilità straordinaria. Senza attendere una vita da impiegare in studi, ricerche affannose, colloqui: potrai fare l’istruttore di scuola guida a 21 anni, insegnando ai giovani (e talvolta a chi è già maturo) a guidare la vettura in strada. Il decreto Salva Autoscuole, dietro spinta del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, è realtà. Sino a oggi, occorre avere la patente DE da ottenere come minimo a 24 anni, se tutto filava liscio. Domani, appena le regole saranno ufficializzate con una circolare specifica, basteranno le patenti di categoria BE e CE (e avere un’età minima di 21 anni), come segnalano Confarca e Unasca.

Viene così resa meno difficile l’abilitazione alla professione di istruttore di scuola guida (e insegnante di teoria). Mestiere ricercatissimo: si impiegherà un nonnulla a trovare un contratto o un accordo. Per chi desidera seguire questa strada (non per gli allievi che vogliono prendere la patente B delle auto), le due schede quiz saranno di 30 domande e non più 40. Nuovo il programma dei corsi di formazione, con l’introduzione di 5 ore dedicate ai disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e di 8 ore sul tachigrafo e ADR (di competenza dell’insegnante di teoria).

E ancora: se si verrà bocciati in una singola prova per divenire istruttore di scuola guida, saranno tenute valide le prove d’esame precedenti superate con successo. Non più un gioco dell’oca, ma una ripresa dallo stop. Il corso di formazione iniziale si svolgerà presso la sede di un soggetto autorizzato o accreditato dalla Regione territorialmente competente (o dalle Province autonome di Trento e Bolzano, in ragione del luogo in cui ha sede il soggetto stesso). Il corso sarà articolato in una parte teorica di centoquarantacinque ore. La parte di lezione afferente all’uso del cronotachigrafo e del rallentatore di velocità può essere svolta anche tramite l’uso di sistemi multimediali.

Il candidato compilerà due schede d’esame, di quaranta domande ciascuna, predisposte con criterio di casualità sulla base dei contenuti di quelle per il conseguimento delle patenti di guida delle categorie A e B, nel tempo massimo di quaranta minuti. Non è ammesso alla prova successiva chi fa più di due errori.

L’allievo tratterà sinteticamente, per iscritto e nel tempo minimo di due ore fino a un massimo di sei ore come stabilito dalla commissione d’esame, tre temi scelti dalla commissione tra gli argomenti del programma d’esame. A ogni tema sarà assegnato un punteggio tra zero e dieci. Ammesso alla terza fase chi ha ottenuto un punteggio per ciascuna prova non inferiore a cinque e complessivo, sulle tre prove, non inferiore a diciotto rispetto al punteggio massimo di trenta.

La formazione periodica è ripetuta con cadenza biennale a decorrere dalle date di cui al precedente periodo. Il corso può essere frequentato a partire dal sesto mese antecedente il compimento del biennio di cui al precedente periodo: in tal caso la validità dell’abilitazione è rinnovata senza soluzione di continuità.

Tutto nell’ottica di ridurre l’incidentalità in Italia. Il corso ha a oggetto uno o più tra gli argomenti chiave. Anzitutto, il mantenimento e il miglioramento delle competenze generali degli istruttori. Ma anche le nuove ricerche riguardanti l’area della sicurezza stradale, in particolare il comportamento dei giovani conducenti, compresa l’evoluzione delle tendenze delle cause di sinistro. Nonché nuovi sviluppi dei metodi di insegnamento e di apprendimento. Non sono ammessi corsi con il sistema e-learning.

Dopodiché, quali prospettive? Dipende. Il settore è in fermento. Già il fatto che la figura sia ricercatissima significa avere possibilità di fare più ore o straordinari. Lo stipendio medio di un istruttore di scuola guida è attorno a 1.500 euro netti al mese, ma sale parecchio in base all’esperienza, alla città, alla zona in cui si lavora.

Autore: Mr. Limone

Abarth 695 75° Anniversario: l’ultima con il motore termico?

renault 5 e-tech

Renault 5 elettrica: cosa sappiamo prima del debutto a Ginevra