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Tecnica: i codici a barre e la gestione dei penumatici F1 Pirelli

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Pirelli porta a ogni Gran Premio di F1 circa 1700 pneumatici, con il destino di ognuno giá tracciato ben prima che si arrivi in circuito. Le gomme per ogni gara sono realizzate in specifici cicli di produzione.

Durante il processo di produzione nella fabbrica di Izmit, in Turchia, a ogni pneumatico viene assegnato un codice a barre fornito dalla FIA, la Federazione Internazionale dell’Automobile, che è l’organo di governo internazionale del nostro sport. Questo codice a barre, vero e proprio passaporto della gomma, viene inserito nella struttura dello pneumatico in modo inamovibile, all’interno della fase di vulcanizzazione. Il codice contiene ogni dato sulla gomma, rendendola perfettamente tracciabile nel corso del weekend di gara grazie al sistema RTS (Racing Tyre System): un software capace di leggere e aggiornare qualsiasi informazione.

Concluso il processo di produzione per ogni Gran Premio, la fabbrica di Izmit invia la lista dei codici a barre al centro Pirelli per la logistica e distribuzione che si trova a Didcot, in Gran Bretagna. A Didcot, il sistema Pirelli forma gruppi di 4 codici a barre (mettendo insieme due gomme anteriori e due posteriori, ovviamente della stessa mescola) formando così un treno di pneumatici per la gara. La lista dei treni viene quindi inviata alla FIA.

È quindi la FIA che assegna i blocchi di codici a barre – e quindi i treni di pneumatici – a ognuna delle monoposto F1. Questo processo viene effettuato per sorteggio tramite computer. La FIA prescrive qual è il primo treno da utilizzarsi per primo nel corso del weekend di gara (di mescola più dura, deve essere usato nei primi 30 minuti della prima sessione di prove libere, il venerdì mattina) e il treno extra, di mescola più tenera, che viene assegnato ai piloti che riescono a qualificarsi per la terza e ultima fase di qualifiche, il Q3. Tutti gli altri treni assegnati a ogni monoposto possono essere utilizzati liberamente nelle rimanenti fasi di prove, qualifiche e gara, ma in nessun caso un pilota può utilizzare gomme assegnate a un’altra monoposto. Resta ovviamente la limitazione per cui ogni treno deve essere formato da pneumatici di identica mescola.

Pirelli non è quindi coinvolta nel processo di assegnazione degli pneumatici alle monoposto. Non può influenzare in alcun modo l’assegnazione a questo o quel pilota (o monoposto) né il momento in cui utilizzare gli pneumatici. Il tutto basandosi su un rigoroso processo di controllo qualità che garantisce che tutte le gomme di una certa mescola sono assolutamente identiche.

Una volta in circuito, i treni di gomme sono consegnati ai team in assoluto rispetto dell’assegnazione decisa dalla FIA. Sono proprio i codici a barre a testimoniare che i treni di pneumatici per ogni monoposto siano quelli decisi dall’assegnazione preventivamente decisa a sorteggio.

In ogni team lavora un ingegnere Pirelli. Ogni ingegnere lavora esclusivamente per il suo team e per l’intera stagione, così da avere accesso alle informazioni relative agli pneumatici della sua sola squadra, e quindi non avere alcun possibile accesso alle strategie delle altre squadre. Ogni informazione tecnica relativa alle gomme e alla loro vita in pista viene supervisionata da un ristretto numero di ingegneri Pirelli della Ricerca e Sviluppo di Milano, che sono in grado di monitorare l’intera situazione relativa al weekend di gara per tutti i team. Ciò rende possibile l’indirizzo del lavoro di test, ricerca e sviluppo orientato alle future generazioni di pneumatici.

Come Paul Hembery, direttore di Pirelli Motorsport, sottolinea: “Il lavoro di assegnazione delle gomme ai singoli team e piloti è gestito interamente dalla FIA fin dal momento in cui gli pneumatici lasciano la nostra fabbrica di produzione. Si tratta di una misura capace di garantire la massima e totale imparzialità nei confronti di tutti i team e questa è una priorità assoluta per Pirelli. Il criterio di massima riservatezza con cui ognuno dei nostri ingegneri lavora con le squadre segue lo stesso identico concetto di imparzialità ed è per Pirelli di massima importanza”.

Aspirante pilota

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica.
La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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