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Xiaomi Modena fa infuriare sindaco e governo: “cambiate il nome alla piattaforma”

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Durante l’inaugurazione della Motor Valley Fest, il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, ha sollevato una questione scottante riguardante la tutela dei marchi territoriali. Il suo discorso ha messo in evidenza la crescente preoccupazione per l’abuso del nome della città da parte di aziende straniere, come nel caso di Xiaomi, che ha adottato il nome Modena per una piattaforma relativa alla sua nuova berlina elettrica Xiaomi SU7. La risposta pronta e decisa del governo italiano, incarnato dal ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato l’impegno per proteggere la denominazione Modena e annunciato azioni concrete per contrastare l’abuso dei nomi italiani per prodotti non legati al territorio. Si riapre così una discussione simile,  ma non uguale, già avuta giorni addietro, quando Stellantis ha dovuto ribattezzare l’Alfa Romeo Milano in Alfa Romeo Junior in quanto non prodotta in Italia.

Le istituzioni all’attacco di Xiaomi: giusto usare nomi italiani su prodotti cinesi?

Il dibattito sulla difesa dei marchi territoriali si è scatenato nuovamente nel corso dell’inaugurazione della Motor Valley Fest, evento di grande rilievo nel panorama automobilistico italiano. Il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, ha espresso con forza la necessità di contrastare l’utilizzo improprio del nome della città da parte di aziende estere, evidenziando la vicenda di Xiaomi e la sua berlina elettrica, la nuova Xiaomi SU7. Gian Carlo Muzzarelli, non ha usato mezze misure:

Nessuno può pensare di impadronirsi del marchio Modena, tantomeno se nella produzione non c’è alcun legame con il territorio. Siamo impegnati a tutelare in ogni modo, anche legalmente, l’utilizzo improprio del nome della città. E chiediamo al governo che ci sostenga in questo sforzo”.

Questo episodio ha sollevato domande cruciali sulla protezione dei marchi territoriali e sull’importanza di preservare l’identità e il valore associato alle località. La tempestiva risposta del governo italiano, attraverso il ministro Adolfo Urso, ha confermato il fermo impegno a difendere la denominazione Modena e ha annunciato misure concrete per evitare futuri abusi dei nomi italiani per prodotti estranei al territorio. Tale sostegno da parte del governo sottolinea l’importanza strategica della tutela dei marchi territoriali nel promuovere il Made in Italy e nel difendere gli interessi economici e culturali del paese. Si prevede che nel prossimo futuro emergeranno ulteriori iniziative volte a proteggere i marchi territoriali e a garantire il rispetto delle normative nazionali e internazionali.

La risposta di Xiaomi alla polemica

Xiaomi non ha fatto attendere la risposta, controbattendo in maniera puntuale con una nota che vi riportiamo: “In relazione alle recenti notizie circolate nel fine settimana e alle dichiarazioni rilasciate da rappresentanti del governo nazionale e locale, Xiaomi desidera chiarire che il nome del suo veicolo elettrico è Xiaomi SU7. ‘Modena’ rappresenta solo il nome interno di un progetto, nonché l’identificativo dell’architettura della piattaforma ‘Xiaomi EV Modena Architecture’ come annunciato durante un evento tenutosi a Pechino il 28 dicembre 2023. L’azienda sottolinea quindi che non ha intenzione di utilizzarlo per campagne di marketing a livello globale indicandolo come nome dell’auto. Xiaomi si è sempre impegnata a rispettare tutte le normative europee e italiane applicabili, compreso il regolamento sulla protezione delle indicazioni geografiche”. 

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