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Al Museo Auto Torino, 90 anni di Touring Superleggera in undici auto

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Dal 22 settembre al 20 novembre, Touring Superleggera festeggia al Museo Nazionale dell’Automobile “Avv. Giovanni Agnelli” (MAUTO) di Torino i suoi primi novant’anni.

Lo fa con una retrospettiva, un vero e proprio viaggio nel tempo, che dal passato proietta verso il futuro questo atelier fondato nel 1926 a Milano da Felice Bianchi Anderloni e Gaetano Ponzoni, e rapidamente affermatosi tra le massime espressioni del design e della carrozzeria italiana.

La mostra racconta i novant’anni di Touring Superleggera, fatti di eleganza, purezza delle linee e delle proporzioni, cura maniacale dei dettagli, non solo attraverso undici, spesso unici, esemplari di automobili ma anche con immagini storiche inedite, le parole, i disegni, i modelli in scala, le attrezzature.

Una sorta di “percorso didattico” che, toccando le varie tappe che hanno segnato la storia della carrozzeria italiana, proietta il visitatore verso le nuove frontiere del design dei prossimi novant’anni della carrozzeria milanese che ha contribuito, all’alba del ventunesimo secolo, alla rinascita della fuoriserie, restituendo al proprietario la facoltà di esprimere il proprio gusto personale in un’automobile unica.

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Novant’anni in undici auto

I visitatori della retrospettiva torinese dedicata ai novant’anni di Touring Superleggera sono accolti da due modelli icone della loro epoca, la Lamborghini 350 GT e la Gumpert Tornante.

La Lamborghini 350 GT fu l’auto che nel 1963 proiettò Ferruccio Lamborghini nell’esclusivo mondo dei costruttori di vetture GT sportive. Per essa Touring Superleggera creò un design originale che, contro la tendenza generale dell’epoca, metteva in secondo piano la calandra, lasciando ai fari il compito di caratterizzare il frontale. Il risultato fu di grande equilibrio ed eleganza, e contribuì al successo di questa prestigiosa Granturismo.

La Tornante del 2011 fu, invece, un progetto realizzato per la Gumpert. La casa tedesca, specializzata in vetture estreme, si era rivolta a Touring per disegnare una coupé due posti, con un design che garantiva eleganza, spazio e confort, nel rispetto delle prestazioni e delle qualità dinamiche. La Tornante non fu messa in produzione a causa delle vicissitudini che portarono Gumpert alla chiusura, ma è il primo, significativo esempio di design Touring su un’architettura a motore centrale.

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Proseguendo nella visita si incontrano, affiancate, tre icone della loro epoca. La prima è la Maserati 3500 GT del 1956 (caratterizzata da prestazioni elevate anche grazie al metodo di costruzione Superleggera, fatto di un traliccio leggerissimo di tubi d’acciaio su cui erano fissati i pannelli d’alluminio della carrozzeria), la concept Maserati A8GCS Berlinetta (prima espressione stilistica di Touring Superleggera dopo la ripresa dell’attività, espressione di un concetto controcorrente di vettura sportiva pura, frugale ed essenziale).

Aston Martin DB5 Coupé. Non tutti sanno che la vettura preferita dell’agente segreto di Sua Maestà 007 è stato concepita a Milano da Touring. Deriva dal modello DB4, disegnato e realizzato a Milano in alcuni esemplari nel 1959, per poi proseguire la produzione presso gli stabilimenti Aston Martin in Inghilterra sotto licenza di utilizzo del sistema Superleggera. La collaborazione tra Touring e Aston Martin fu stretta e incessante fino alla fine del 1966 e portò alla realizzazione dei vari modelli derivati dalla prima DB4, con varianti stilistiche e incremento nella cilindrata e potenza dei motori, fino alla DB6.

Altra concept è la Mini Superleggera Vision™ del 2014, roadster disegnata in collaborazione tra i centri design di Mini e Touring per esplorare i nuovi linguaggi dell’iconica marca inglese: da un lato una forma agile e compatta con uno stile minimalista ed emozionante e dall’altro caratteristiche dinamiche assolutamente moderne, grazie alla motorizzazione elettrica.

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Con la Ferrari 166 e l’Alfa Romeo 6C 2500 si torna nella storia più gloriosa dell’automobilismo italiano. Con la 166 del 1948 iniziò il mito Ferrari: per questa “barchetta” Felice Bianchi Anderloni prima e poi il figlio Carlo Felice idearono forme rivoluzionarie che contribuirono al suo successo. La Ferrari 166 MM esposta alla retrospettiva ebbe come primo proprietario l’avvocato Gianni Agnelli, che dettò personalmente l’elegante verniciatura bicolore, i fari posteriori a goccia e le cinghie sul cofano.

L’Alfa Romeo 6C 2500 SS appartenne al nobiluomo biellese Conte Carlo Felice Trossi. Il famoso pilota/progettista commissionò a Touring una nuova carrozzeria che comprendeva non solo l’allora nuovissimo scudetto triangolare che diventerà il simbolo dell’Alfa, ma anche i doppi fari frontali, di cui quelli interni in posizione più alta del normale. La nuova vettura gli fu consegnata alla fine di febbraio 1946.

Sempre su tema Alfa Romeo 6C 2500 Super Sport è la Villa d’Este. È l’apice di un’evoluzione stilistica importante cominciata nell’anteguerra con le berlinette Alfa Romeo 6C e vinse a furor di pubblico il Gran Premio Referendum al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este del 1949, tanto da assumere il nome della prestigiosa residenza. Tra le sue caratteristiche lo scudetto triangolare, inserito tra i baffi, tuttora simbolo della marca, che Touring disegnò per la prima volta nel 1942 e Alfa impose a tutti gli stilisti.

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Con la BMW 328 Berlinetta Aerodinamica, Touring mise a frutto l’esperienza nella scienza dell’aerodinamica per dare alla casa bavarese un’auto competitiva nelle corse. La vettura fu sviluppata alla galleria del vento del Politecnico di Milano, lavorando in particolare sul raccordo abitacolo-bagagliaio. Il risultato fu eccellente: alle 24 Ore di Le Mans del 1939 vinse la classe 2 litri e arrivò quinta assoluta; nel 1940 con poche modifiche e revisioni stravinse la Mille Miglia.

Infine, l’Alfa Romeo Disco Volante by Touring è una coupé due posti del 2013 costruita interamente a mano in otto esemplari nella manifattura Touring Superleggera di Milano, sulla base di Alfa Romeo 8C Competizione, con la quale condivide il motore ed il telaio, scelto per la sua struttura rigida e leggera. È l’essenza della fuoriserie italiana: un’automobile che coniuga qualità estetica, accenti sportivi e ricerca dell’essenziale e che ha decretato il successo di Touring Superleggera come produttore di automobili straordinarie tagliate su misura. Si ispira all’Alfa Romeo C52 del 1952: una vettura avveniristica, per questo soprannominata appunto Disco Volante, esposta al MAUTO nella sezione Sport.

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