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Alfa Romeo 155, l’incompresa che vinceva le corse

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Se parlate di lei con un vero alfista preparatevi a non ricevere commenti entusiastici, perché Alfa Romeo 155 porta con sé il peccato originale di sostituire la gloriosa 75, abbandonando la storica trazione posteriore con schema transaxle e, come se non bastasse, utilizzando anche lo stesso pianale della Tipo e di molti altri modelli coevi del Gruppo Fiat.

In sintesi, Alfa Romeo 155 aveva perso tutte le peculiarità tecniche della Alfa Romeo, portando con sé dall’esperienza precedente solo il motore Twin Spark. Ma del resto non c’era molta scelta, visto che nel 1986 quando l’azienda milanese era stata acquistata dall’IRI, i suoi conti erano più in rosso del colore tipico delle sue macchine. E anche se i cassetti erano pieni di progetti per il futuro, tra cui un nuovo schema con motore longitudinale e trazione posteriore o integrale, non c’erano soldi per svilupparli e metterli in produzione. Così designer e progettisti dovettero arrangiarsi con quello che era a loro disposizione nella “banca organi” del Gruppo torinese, stando anche attenti a differenziale la 155 dalle sorelle Fiat Tempra e Lancia Dedra.

Di questo trittico ovviamente Alfa Romeo 155 era quella più sportiva e anche l’unica che potesse vantare un motore V6, il 2,5 litri Busso da 163 CV. Gli altri motori al lancio erano il 1.8 Twin Spark, il 2.0 Twin Spark (entrambi 8 valvole), il già citato V6 e il 2.0 Turbo 16V della versione Q4. Questa è probabilmente la 155 più interessante dal punto di vista tecnico e collezionistico, semplicemente perché è di fatto una Lancia Delta Integrale sotto mentite spoglie e inoltre perché è stata prodotta in pochi esemplari (circa 2.700). Nel 1993 la gamma si è completata con la entry level 1.7 Twin Spark da 115 CV e con le turbodiesel 1.9 e 2.5 da 90 e 125 CV, il primo a iniezione diretta.

Nel 1994 viene presentata una concept car di 155 station wagon, destinata però a rimanere tale, ma anche la mitica Alfa Romeo 155 Silverstone, una serie speciale di 2.500 unità allestita unicamente per avere una base valida da modificare per il campionato turismo inglese BTCC. Rispetto alla 1.800 Twin Spark aveva uno spoiler anteriore e uno posteriore, ma anche una modifica al sistema di aspirazione che aumentava la potenza da 126 a 130 CV.
Alfa Romeo 155

Tra il 1995 e il 1996, infine, sono arrivati i nuovi Twin Spark 16 valvole, nelle tre cilindrate 1.6, 1.8 e 2.0 con rispettivamente 120, 140 e 150 CV. La carriera della Alfa Romao 155 è terminata nel 1998, lasciando spazio a quella molto più fortunata della 156 con cui comunque condivideva buona parte del telaio.

In ogni caso, quello che nessuno potrà mai togliere alla Alfa Romeo 155 sono i suoi successi sportivi, il più prestigioso nel campionato DTM del 1993 con la leggendaria 155 V6 Ti da oltre 400 CV e quattro ruote motrici. Vale la pena ricordare che questa Alfa è stata l’unica auto non tedesca a vincere il difficilissimo campionato turismo tedesco, tradizionalmente terreno di lotta di Case come Audi, BMW, Mercedes e Opel. Ma della 155 furono anche sviluppate altre versioni da gare per i campionati nazionali turismo, tutte partendo dalla 2.0 Twin Spark 8v e tutte vittoriose almeno una volta sia in Italia, che in Inghilterra e in Spagna, ma anche in Jugoslavia e in Sudamerica.

Neopatentato

Alessandro Vai

Le auto e i motori, una passione diventata una ragione di vita. Volevo fare il pilota ma poi ho studiato marketing e ora il mio mestiere è scrivere

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