Calendario F1: Liberty Media sta studiando una soluzione per salvare il mondiale 2020. Ecco cosa sappiamo.
La scossa di terremoto che ha provocato la cancellazione del GP d’Australia, come tutti i terremoti che si rispettino, ha già provocato le sue scosse d’assestamento, e che scosse. Giunge da un’autorevole fonte (motorsport.com) la variazione del calendario F1, non ancora ufficiale, già allo studio di Liberty Media d’accordo con i team e i vari circuiti del mondiale.
Praticamente certa la sospensione dei GP di Bahrain (si correrebbe tra una settimana, con mezza F1 in quarantena…) e del Vietnam, la stagione potrebbe addirittura iniziare da Baku, in Azerbaijan, il 7 giugno! Verrebbero quindi cancellati, o spostati, nell’ordine, Bahrain, Vietnam, Cina, Olanda, Spagna, Monaco, tutti paesi dove sono già stati registrati casi di Covid-19. Sì, ma quando?
Per Vietnam si fa dura, se non impossibile, mentre sembrerebbe possibile vedere il GP d’Olanda, sulla pista di Zandvoort, spostato ad agosto, annullando così la sosta estiva, per forza di causa maggiore. Prima Cina e poi Vietnam, per ragioni geografiche, potrebbero finire nel nuovo calendario F1 spostate a fine stagione, con Abu Dhabi a chiudere i giochi, si dice, a metà dicembre.
Chase Carey, patron di Liberty Media, fino a ieri (ora locale) era in Vietnam per discutere la sorte non solo del primo GP da disputarsi nel paese del sud-est asiatico, bensì per organizzare il calendario F1 e darne annuncio il prima possibile.
Aggiornamento ore 13:40: GP Barhain e GP Vietnam ufficialmente sospesi
Dopo il clima surreale in cui è maturata la decisione di annullare il GP d’Australia, si prospetterebbe una sosta di circa 3 mesi, tantissimi, ma necessari, per far passare al mondo intero, perchè la F1 è globale, questo momento difficile.
Iniziando così tardi la stagione, un fatto mai successo in 70 anni di mondiale, verrebbe annullata la pausa estiva. Monza, per i tifosi italiani, non sarebbe in pericolo, si tratterebbe solo di annullare alcune gare e spostare quelle “rimandabili” a fine stagione. Il tutto con il condizionale: se tutti, non solo in Italia, ma in Europa e nel mondo, rispetteremo le norme per limitare la diffusione del Coronavirus, anche la F1 che, volenti o nolenti, fa battere il cuore agli appassionati, potrà tornare a “vivere”.
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