Ducati, MotoGP, Assen: prove ‘calde’ per il Ducati Team

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Sul circuito di Assen, nelle prove ufficiali il Ducati Team non ha confermato le buone posizioni di ieri nelle ‘libere’. Complice il cambio di condizioni atmosferiche, con 30°C nell’aria e oltre 50°C sull’asfalto, Danilo Petrucci e Andrea Dovizioso, non sono andati oltre rispettivamente la settima e l’undicesima posizione sulla griglia di partenza per la gara di domani.

Con l’aderenza progressivamente in calo, in Q2 Petrucci ha siglato il miglior crono in 1:33.282, buono solo per la terza fila. Dovizioso ha invece fatto registrare il suo miglior giro in 1:33.692 e partirà dalla quarta fila.

Danilo Petrucci (#9 Ducati Team) – 1:33.282 (7º)

“Ho cercato di spingere al massimo in qualifica, prendendo anche dei bei rischi, ma le alte temperature ci hanno messo un po’ in difficoltà, diminuendo sia il grip che la stabilità della moto in generale. Senza dubbio ci aspettavamo di fare di meglio. Peccato, perché questa mattina in FP3 mi sentivo particolarmente a mio agio ed avevo detto alla squadra che la moto era la migliore che avessi mai guidato qui ad Assen, tanto che avevo fatto segnare anche il record provvisorio della pista. Bisogna dire che è stata anche una sessione particolarmente concitata, perché ci siamo marcati stretti un po’ tutti. Domani dovrebbe fare meno caldo, o almeno lo spero: ora analizzeremo i dati nel dettaglio per esprimerci al meglio in gara”. 

Ducati
Andrea Dovizioso
Andrea Dovizioso (#04 Ducati Team) – 1:33.692 (11º)

“È stata una giornata un po’ strana, con temperature davvero alte. Dopo aver iniziato con il piede giusto nelle prove libere, purtroppo non siamo riusciti a replicarci in qualifica. Peccato, perché partire dall’undicesima casella complica un po’ i nostri piani, ma non mi è stato possibile fare un giro ‘pulito’. A livello di passo siamo abbastanza competitivi, ci resta qualcosa da migliorare ma penso che possiamo fare una buona gara. Molto dipenderà anche dalle condizioni atmosferiche che troveremo domani, ma in ogni caso non ci arrendiamo”. 

Franco Daudo

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