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Imparato, Alfa Romeo: “L’elettrico è la nostra assicurazione sulla vita”

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Con la transizione elettrica che prende sempre più piede, l’uso di automobili eco-friendly sta gradualmente entrando nello stile di vita di tutti. La cura e la tutela ambientale muovendosi con veicoli capaci di emettere il minor quantitativo possibile di sostanze inquinanti è sempre più attuale e serve per salvaguardare il futuro di tutti e del pianeta. Alcuni dicono che l’elettrico è un’assicurazione sulla vita, come riferito a Jean-Philippe Imparato, il CEO di Alfa Romeo. Il numero uno del Biscione ha parlato del futuro in occasione del Salone dell’Auto di Bruxelles.

L’elettrico è un’assicurazione sulla vita per Imparato, CEO di Alfa Romeo

Jean-Philippe Imparato Alfa Romeo 111 anni

Il CEO di Alfa Romeo non nutre alcun dubbio. Secondo il numero uno del Biscione, il futuro del brand di Arese punta fortemente sull’elettrico. Jean-Philippe Imparato ha rilasciato delle dichiarazioni fortemente favorevoli alla transizione elettrica nel corso di un’intervista rilasciata in occasione del Salone di Bruxelles. Il dirigente crede nella resurrezione del brand Alfa Romeo e nutre ambizioni per il rilancio della Casa automobilistica che ha fatto la storia dell’auto in Italia e nel mondo.

Imparato: “L’elettrico è l’assicurazione sulla vita di Alfa Romeo per durabilità ed aerodinamica”

Nel corso dell’intervista rilasciata in occasione del Salone dell’Auto di Bruxelles, Jean-Philippe Imparato, CEO di Alfa Romeo, ha parlato con la stampa circa l’ottimo lancio commerciale di Tonale, che offre al Biscione uno sbocco su mercati che fino ad ora non hanno permesso di emergere. Il numero uno di Arese ha parlato anche di altro.

Per quanto riguarda il lancio di nuove auto, concretamente, ogni anno, avremo qualcosa di nuovo da presentarvi dal 2023 al 2030. Ma, allo stato attuale, devo una risposta a tutti coloro che hanno MiTo e Giulietta e che aspettano da anni un nuovo modello. Quindi avremo un modello più compatto che sarà lanciato nel 2024. E non si chiamerà Brennero. Il suo nome lo scoprirete nell’ultimo trimestre del 2023. Potremmo anche essere in grado di rivelarlo al salone dell’auto di Bruxelles nel 2024.

Su quella che sembra essere l’ormai certa nuova 33 Stradale Imparato dice che…“Arriverà una supercar che sarà un gioiello, il nostro desiderio sarebbe quello di rendere omaggio al passato del marchio preparandoci al futuro e che questo modello possa occupare un posto d’onore accanto alla 8C ed alla 4C presso il Museo Storico Alfa Romeo di Arese. Per quanto riguarda il futuro elettrico, le persone devono capire che se nel 2021 non avessimo preso la decisione di passare all’elettrico e di puntare sul software, Alfa Romeo non avrebbe superato il traguardo del 2023.

L’elettrico è l’assicurazione sulla vita di Alfa Romeo. Per due motivi. Il primo riguarda la durabilità, il secondo l’aerodinamica. Il percorso è puramente logico: se punti sull’elettrico, punti sull’aerodinamica, per l’autonomia. Se fai aerodinamica, allora dici “torna alla berlina”. Quindi dici “Benvenuta alla Giulia del futuro”. Queste le parole di Imparato che confermano, ancora una volta, la svolta elettrica del brand.

Il manager italo-francese ha poi chiuso così questa dichiarazione: “L’auto elettrica e la piattaforma STLA mi permetteranno di ottenere tipi di carrozzeria che l’auto termica non mi avrebbe concesso. Potremo lavorare su silhouette divertenti e cool che trasmettono emozione. La mia missione è triplice. Per prima cosa ho dovuto riportare l’Alfa Romeo sulla strada della redditività e ci sono riuscito. Ora devo portare un piano di prodotto che vedrà una presentazione all’anno fino al 2030. Infine, devo restituire all’Alfa Romeo la sua identità. Come? Sfruttando gli strumenti, le sinergie e le componenti messe a disposizione dal gruppo Stellantis. Che si tratti di piattaforma, powertrain, architettura elettronica STLA Brain, dati o infotainment, attingerò dalla banca del gruppo ciò che mi serve per mettere tutto insieme e creare delle vere Alfa Romeo. Auto progettate dal nostro designer, nella nostra sede di Torino e sviluppate dai nostri collaudatori a Balocco. E le nostre auto saranno i punti di riferimento del domani”.

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