Niki Lauda non ce l’ha fatta. Dopo esser stato sottoposto a un trapianto di polmone, nell’agosto scorso, il tre volte campione del mondo, due con la Ferrari, si è arreso al decorso clinico che, dopo un periodo di iniziale ottimismo, che faceva sperare di rivederlo nel paddock, si è risolto con la sua triste dipartita.
Niki Lauda se ne è andato nella notte di lunedì 20 maggio, circondato dall’affetto della sua famiglia, che ha informato il mondo grazie a questa nota: “Con profonda tristezza annunciamo che il nostro amato Niki è morto pacificamente con la sua famiglia accanto lunedì. I suoi risultati unici come atleta e imprenditore sono e rimarranno indimenticabili, come il suo instancabile entusiasmo per l’azione, la sua schiettezza e il suo coraggio. Un modello e un punto di riferimento per tutti noi, era un marito amorevole e premuroso, un padre e nonno lontano dal pubblico, e ci mancherà”
Scampato alla signora in nero già nel 1976, con il terribile incidente del Nordscheleife che lo lasciò sfigurato, questa volta per Niki non c’è stato, purtroppo, più nulla da fare.
Il 22 febbraio scorso aveva compiuto 70 anni (nacque a Vienna il 22 febbraio del 1949). I suoi titoli mondiali, prima di fondare la Lauda Air e di tornare in F1 con vari team (l’ultimo Mercedes AMG F1, che l’ha ricordato così, con una semplicità toccante) arrivarono con Ferrari (1975, 1977) e 1984 (McLaren).
Ciao Niki Lauda, ci mancherai, e mancherai a questa F1. R.I.P.
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