Curiosità

Renault Clio RS 182 Trophy, di “hot hatch” così non se ne fanno più

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Non ce ne vogliano le altre “hot hatch” del segmento B, ma quando si parla di piccole auto sportive, la Renault Clio è una spanna sopra tutte le altre. Vuoi per la sua storia, iniziata nei primi anni Novanta con la 1.8 16V, proseguita con la Williams e poi con tutta la saga delle RS, oppure per incredibili e folli V6 con il motore posteriore, o ancora per la costanza con cui il brand francese ha sempre curato la sua piccola “bomba”, laddove molti altri costruttori hanno preferito gettare la spugna, badando solo ai freddi numeri e non al cuore.

Un esemplare di Clio RS Trophy 182 in un bel rosso Capsicum Red

Così, per tutti noi appassionati, la francesina con la Losanga sul cofano è sempre un’auto speciale. Ovviamente, all’interno di questa grande dinastia ci sono modelli ancora più speciali, come la arrabbiatissima Clio RS 182 Trophy. E’ la massima evoluzione sportiva della Clio di seconda generazione, che è  anche la prima sviluppata direttamente dalla divisione Renault Sport (R.S.), con un aiuto della Mecachrome per quanto riguarda il motore.

Un 2 litri 4 cilindri 16 valvole aspirato e con l’alzata variabile delle valvole che inizialmente (nel 1999) eroga 172 CV. Nel 2004, con il restyling, i cavalli diventano 182, grazie a una serie di modifiche che riguardano l’aspirazione, la lubrificazione e l’impianto di scarico, che diventa un 4-2-1 e richiede anche la rimozione della ruota di scorta, per poter uscire centralmente dal paraurti posteriore.

La Clio RS 182 si può avere normale o con il telaio Cup, che oltre a sospensioni più dure e affilate prevede un allestimento più spartano e leggero. La 182 Trophy, invece, rappresenta la massima espressione della Clio Renault Sport di seconda generazione, che molti ancora considerano l’ultima vera RS in virtù della sua leggerezza e della sua purezza di guida. E basata sulla 182 Cup, ma rispetto a questa rappresenta un ulteriore passo in avanti, soprattutto per quanto riguarda le sospensioni che utilizzano gli ammortizzatori Sachs con il serbatoio separato.

Può sembrare un dettaglio di poco conto, ma questi quattro componenti definiscono una differenza abissale su come la piccola Clio copia l’asfalto e assorbe le sconnessioni. Tutto questo tenendo sempre presente che si tratta di un’auto con il posteriore piuttosto libero, che per andare forte deve poter scivolare verso l’esterno in inserimento curva. Quindi, con una dinamica del genere, avere ammortizzatori fedeli e sinceri è ancora più importante.

Ci sono poi altri dettagli che differenziano la 182 Trophy dalle altre Clio RS, come i cerchi in lega da 16 pollici Speedline modello “Turini”, lo spoiler posteriore ripreso da quello della Clio V6 di seconda generazione, i sedili sportivi Recaro e la vernice rossa dedicata con gli adesivi Trophy.

I sedili Recaro ribassati, vera arma in più della Trophy 182

All’interno c’è anche una placchetta con incisa la numerazione dell’auto, visto che si tratta di una serie limitata. Oggi trovarne una in buone condizioni è abbastanza difficile, perché ne sono state prodotte piuttosto poche. Tuttavia, vale sempre la pena impiegare un po’ di tempo per cercarne una e mettersela in garage.

Alessandro Vai

Le auto e i motori, una passione diventata una ragione di vita. Volevo fare il pilota ma poi ho studiato marketing e ora il mio mestiere è scrivere

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Alessandro Vai

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