Curiosità

Il futuro dell’automobile con la show car Bosch

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Da diversi anni la connettività sta trasformando le automobili in un terzo spazio di vitale che affianca la casa e l’ufficio. Con la show car Bosch questo concetto è diventato una dimostrazione pratica di cosa significherà guidare un’auto in futuro.

Non appena entrerete nella show car Bosch (presentata al Salone di Detroit 2017), le funzioni semplificate e personalizzante saranno evidenti. La driver monitor camera riconosce il guidatore e, di conseguenza, regola il volante, lo specchietto e la temperatura. Infatti, come per magia, l’auto imposta anche lo schema dei colori del display e carica automaticamente gli appuntamenti, la musica preferita, i podcast più recenti e la destinazione di navigazione che il guidatore ha programmato mentre era ancora nella sua cucina di casa.

La telecamera è sempre vigile durante la guida, soprattutto quando gli occhi del guidatore si fanno un po’ pesanti. Rileva la stanchezza e i colpi di sonno al volante, entrambi spesso causa di incidenti gravi. Di solito è possibile individuarli sul nascere, dai movimenti delle palpebre.  Il sistema, più evoluto di quelli già presenti sulle auto dotate di questa tecnologia, controlla costantemente il comportamento di guida in modo da potere intervenire direttamente in caso di movimenti bruschi dovuti alla stanchezza.

A tal fine, la show car Bosch mostra il controllo gestuale con feedback tattile. Utilizza sensori a ultrasuoni che producono una resistenza visibile ogni volta che il guidatore compie un gesto nell’area registrata dalla fotocamera. Ciò rende il controllo gestuale ancora più facile da usare e distrae meno i guidatori, in quanto possono modificare le informazioni sul display, accettare chiamate telefoniche o richiamare una nuova playlist senza toccarla.

Un display touch innovativo nella show car Bosch rende anche più sicuro e più comodo utilizzare il fingertrip control. Il display fornisce una risposta a vibrazione ogni volta che le dita del guidatore lo toccano. Ciò significa che i guidatori possono percepire strutture diverse che sembrano pulsanti reali su ciò che è in realtà una superficie piana. In questo modo, possono facilmente trovare la funzione desiderata sul display, come per esempio regolare il volume della musica, senza distogliere lo sguardo dalla strada.

Secondo lo studio Bosch “Connected car effect 2025“, la guida autonoma potrebbe consentire alle persone che guidano molto di fare un uso migliore di circa 100 ore del proprio tempo ogni anno. Una volta che la macchina rileva che la guida autonoma è possibile e il guidatore acconsente al trasferimento del controllo, l’auto prende il comando, in modo sicuro e senza problemi.

 

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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