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Toyota: creare un’auto elettrica equivale a creare 6 plug-in o 90 ibride

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Toyota propone una visione intrigante dell’equazione della produzione automobilistica: con le materie prime necessarie per una singola auto elettrica, potrebbero essere fabbricate fino a 6 ibride plug-in oppure ben 90 ibride tradizionali. Il tutto è stato palesato dal sempre critico presidente Akio Toyoda, che ha evidenziato la crescente difficoltà e i costi maggiori nell’ottenere le materie prime, le difficoltà legate alla ricarica poco affidabile, i prezzi elevati che limitano l’accesso alla maggior parte dei consumatori e le emissioni ancora superiori rispetto ad altre soluzioni.

La regola 1:6:90 di Toyota: ecco in cosa consiste

Le basi di questa argomentazione sono state svelate attraverso un documento interno trapelato ai concessionari americani lo scorso anno, fondato sulla proporzione 1:6:90. Secondo Toyota, i materiali impiegati per una singola auto elettrica potrebbero essere utilizzati per realizzare fino a 6 ibride plug-in o 90 ibride tradizionali, una categoria introdotta proprio con Toyota Prius. Il documento ha anche sottolineato la necessità di 300 nuove miniere entro il 2035 per soddisfare la crescente domanda di auto elettriche, considerando che una miniera richiede circa 15 anni prima di iniziare a produrre litio o cobalto. Inoltre, ha criticato la scarsa affidabilità dei caricabatterie pubblici e la mancanza di standardizzazione dei connettori. Un altro ostacolo evidenziato è il costo medio delle auto elettriche, generalmente superiore a quello delle automobili convenzionali o ibride con caratteristiche simili, limitandone la diffusione tra la maggior parte dei consumatori.

Il documento sostiene che le novanta ibride prodotte durante il ciclo di vita di un singolo veicolo elettrico abbiano emissioni di carbonio inferiori di ben 37 volte. Ciò non significa che Toyota rinunci completamente alle auto elettriche, al contrario, ha pianificato di introdurre 30 nuovi modelli entro il 2030 e trasformare Lexus in un marchio esclusivamente di veicoli elettrici entro il 2025, con un investimento di 5 trilioni di yen. Al momento, Toyota ritiene che producendo batterie per novanta ibride sia più vantaggioso dal punto di vista ambientale rispetto a costruire una singola batteria per un veicolo elettrico. Alcuni potrebbero obiettare che questo approccio non tiene conto dei progressi tecnologici, come le celle al litio ferro-fosfato che eliminano l’uso di nickel e cobalto, o le batterie al sodio, più economiche e basate su un materiale più comune. È probabile che i prezzi delle batterie continueranno a diminuire grazie al riciclo dei materiali, ma rimane incerto quanto tempo durerà ancora il petrolio e a quali prezzi sarà disponibile. Il dibattito sull’adozione delle auto elettriche rimane aperto, con considerazioni da entrambe le parti riguardo ai vantaggi e alle sfide di questa transizione.

Angelo Petrucci

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