Tecnica

Un motore a un tempo sulle auto elettriche? L’idea come range extender

Tempo di lettura: 2 minuti

La spagnola INNengine ha proposto un motore a scoppio completamente rivoluzionato: si chiama e-Rex e non ha alberi, bielle, valvole, e testata. La sua funzione, in realtà, si spiega solo nel contesto di un’auto elettrica, come cerchiamo di illustrarvi in queste righe.

Proprio così; d’altra parte però, il propulsore è dotato di ben 8 pistoni, che servono a creare spazio per la compressione della miscela aria-carburante. La camera di scoppio è nello spazio fra due pistoni, che sono contrapposti: in questo modo si elimina la testata. Il moto rotatorio invece avviene attraverso un inedito meccanismo, si tratta di un mantello allungato sui pistoni che preme su delle piastre a forma ondulata. Il risultato è appunto un moto rotatorio, che serve per azionare le ruote, o, come vedremo, dei generatori. Inoltre INNengine ha brevettato un sistema albero a più camme, capaci di ruotare e spostarsi, in modo da variare il rapporto di compressione, migliorando l’efficienza in condizioni diverse.

Non si tratta di un classico motore 4 tempi, perchè l’aspirazione e lo scarico avvengono tramite le luci nelle pareti dei cilindri, aperte e chiuse dal movimento dei pistoni. Quando il pistone scende si apre la luce di scarico e quando sale chiude le luci, dando inizio alla fase di compressione, con l’iniezione di carburante.

A differenza dei due tempi, non c’è un grande consumo di olio e uscita di carburante, perchè l’iniezione avviene a luci chiuse. Abbiamo quindi i vantaggi dei due tempi e dei 4 tempi, con emissioni normali e buon rapporto fra peso e potenza: e-REX da 500cc potrebbe sviluppare 126 CV di potenza. in pratica si ha un ingombro di meno della metà di un normale motore a 4 tempi.

In verità, ci sono anche lati negativi da risolvere, la coppia prima di tutto; infatti il motore è indicato per essere soprattutto di supporto, come generatore di batteria per auto elettriche e per migliorarne le prestazioni. Può funzionare anche a GPL; si stanno studiando anche carburanti alternativi, come l’idrogeno, che renderebbe questa soluzione ancora più attenta all’ambiente.

Autore: Flavio Garolla

Redazione Autoappassionati.it

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