Non una gran figura per l’idolo dei ferraristi in questo pre-GP d’Italia: pochi minuti fa, Vettel si è reso protagonista di un piccolo incidente davanti alle migliaia di persone accorse al F1 Milan Festival, iniziato oggi lungo la Darsena sui Navigli.
Dopo aver lasciato a Kimi Raikkonen l’onore di sfilare per primo davanti alla folla accorsa in grande numero per questo evento unico nel suo genere, giusto per scaldare gli animi prima di domenica, Vettel ha ereditato il volante dal finlandese e, dopo qualche donut strappa applausi (con una mano sola), si è incredibilmente appoggiato alle barriere nella parte finale del circuito, quello utile a invertire la direzione sul piccolo tracciato ricavato nella zona sud di Milano.
Un lieve contatto che costerà qualche migliaio di euro alla Scuderia Ferrari, per di più con la stessa SF71H che scenderà in pista a Monza questo weekend e fresca vincitrice del GP del Belgio. Si è infatti staccato il supporto dell’ala anteriore, come si evince dal video condiviso sulla pagina Twitter di Formula Humour, che ringraziamo per la condivisione.
Non un grande inizio di weeekend per Vettel e la rossa ma sono cose che possono capitare. Un po’ meno la figura da “pollo” davanti alla folla milanese che ha accolto con clamore il piccolo contatto. Insieme a Vettel e Raikkonen, sono scesi in “pista” anche Charles Leclerc e Marcus Ericsson, al volante però non della vettura di quest’anno ma di una del 2013 con livrea Alfa Romeo, della serie oltre il danno la beffa. Di solito, per questo tipo di esibizioni, si usano vetture vecchie di almeno un paio di stagioni.
Vettel, sceso dalla monoposto, ha spiegato il motivo del piccolo crash al F1 Milan Festival: “Ho chiesto scusa, sono andato con la macchina e il volante di Kimi che aveva la frizione dall’altra parte. Non ci ho pensato, e a quel punto ero troppo veloce. Sentivo la gente, c’è un sacco di gente. Fare le ‘ciambelle’ è bellissimo. Ho chiesto se fosse possibile cambiare l’alettone per fare altri due giri per i tifosi. Ovviamente è stato un errore mio, ma va bene così. Devo pagare io, dovrò offrire un bicchiere di vino o birra a tutti”.
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