Anche la Volvo è stata colpita dalla crisi dei componenti. Dopo il calo produttivo e di vendite, la casa svedese si appresta a risalire con diverse mosse strategiche tra cui l’introduzione nel segmento B.
La Volvo XC20 è ilmodello che apre il marchio al competitivo mercato di auto più piccole, più economiche e massivamente diffuse nelle grandi città.
La notizia girava già dall’anno scorso ma ora è confermato: il nuovo B-SUV Volvo segna una svolta storica per il marchio e si unisce alla schiera elettrica per arrivare in anticipo nel 2030.
La nuova arrivata accompagnerà quindi la XC40, la C40 Recharge e la Embla, prima Volvo con nome non alfanumerico e controparte elettrica della XC90.
Annunciando la XC20, l’amministratore delegato di Volvo Hakan Samuelsson ha dichiarato:
“Ci servono meno berline e meno station wagon. Le continueremo a fare ma non come oggi. Il mercato vuole più SUV e noi dobbiamo muoverci in quella direzione. Così abbiamo pensato di farne uno che fosse più piccolo dell’XC40 e del C40 Recharge”.
Che è il momento dei SUV si sapeva. Volvo per competere, oltre ad anticipare i tempi dell’elettrico rispetto ad altri concorrenti, ha bisogno di diversificare la gamma per rientrare in più mercati possibile.
Il marchio quindi è andato verso i SUV. Le ultime uscite lo testimoniano e sarà ribadito alla fine dell’anno con il restyling finale dell’XC90: il SUV più grande di casa, che uscirà per l’ultima volta in versione plug-in prima di lasciare il posto alla sua sorella esclusivamente elettrica chiamata Embla.
Intanto Volvo punta all’altro estremo e decide di mettere in mercato nel 2023 un city SUV.
Dai brevetti iscritti si è visto che XC10 è stato registrato, ma pare si tratti di un progetto diverso ancora ignoto. Le alternative sono XC30 oppure un nome mitologico in stile Embla.
Forse Ask, il compagno della Eva nordica?
In effetti Volvo ha scelto per la prima volta di chiamare un’auto con un nome non alfanumerico. Il senso magari è di denominare diversamente anche le prossime uscite. Ma su questo non c’è certezza.
Il nome che gira di più ora è XC20. Staremo a vedere nei prossimi mesi se davvero si chiamerà così.
Produrre un city-SUV significa per Volvo avvicinarsi un nuovo bacino di clienti.
La casa svedese potrebbe effettivamente buttarsi in un mercato dove riuscire a vendere in gran quantità. Specialmente con le ultime uscite e dall’integrazione del motore grafico Unreal Engine, i punti forti di Volvo si rivelano essere avanzati sistemi di assistenza, di sicurezza, e un infotainment tra i più evoluti e apprezzati nel mondo automotive.
Un B-SUV con queste credenziali – magari anche pratico e abbastanza maneggevole – potrebbe convincere e anche parecchio, sempre a patto che i prezzi siano realmente accessibili.
Lo sapremo nel corso del 2023, quando ci sarà l’esordio della Volvo XC20.
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