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Aumenti autostrade 2024: la mappa, le tariffe, cosa cambia

Tempo di lettura: 4 minuti

Il 2024 è appena iniziato e, come ormai da tradizione, il nuovo anno porta con sé nuovi aumenti. Stavolta a essere ritoccati verso l’alto sono i prezzi inerenti alcune tratte autostradali. Gli aumenti quindi interessano anche le tariffe autostradali, le quali incideranno parecchio sulle tasche di quegli automobilisti italiani che viaggiano principalmente in autostrada. Dal primo gennaio 2024, infatti, secondo quanto stabilito dall’ultimo Consiglio dei Ministri, è scattato l’aumento dei pedaggi autostradali adeguato all’aumento dell’inflazione pari al 2,3%. Scopriamo meglio la mappa, le tariffe e cosa cambia a seguito degli aumenti delle autostrade scattato nel 2024.

Aumenti autostrade 2024: la mappa

Come accennato, il decreto Milleproroghe ha generato un aumento dei costi su alcune tratte autostradali,. Ecco l’elenco degli aumenti in autostrada applicati delle società a seguito della loro situazione convenzionale e della percentuale applicata, quest’ultima sarà in corso di aggiornamento. Ecco la mappa degli aumenti delle autostrade:

  • Ativa (Concessione scaduta) aumento dello 0%
  • Autostrade per l’Italia (Periodo regolatorio vigente): 1,51%
  • Autobrennero (Concessione scaduta) aumento dello 0%
  • Brescia Padova (Aggiornamento Pef in corso): 2,30%
  • Autovia Padana (Aggiornamento Pef in corso): 2,30%
  • Salt – Tronco Autocisa A15 (Aggiornamento Pef in corso): 2,30%
  • Fiori – Tronco A10 (Concessione scaduta): 0%
  • Autostrade Siciliane (Aggiornamento Pef in corso): 2,30%
  • Alto Adriatico (Periodo regolatorio vigente): 0
  • Serravalle Milano (Aggiornamento Pef in corso): 2,30%
  • Tangenziale di Napoli (Periodo regolatorio vigente): 0,76 %
  • Rav (Aggiornamento Pef in corso): 2,30%
  • Salt Ligure Toscano (Concessione scaduta): 0
  • Sat (Aggiornamento Pef in corso): 2,30%
  • Salerno – Pompei – Napoli A3 (Periodo regolatorio vigente): 1,86 %
  • Satap – Tronco A4 (Aggiornamento Pef in corso): 2,30%
  • Satap – Tronco A21 (Concessione scaduta): 0
  • Sav (Aggiornamento Pef in corso): 2,30%
  • Sitaf (Aggiornamento Pef in corso): 2,30 %
  • Fiori – Tronco A6 (Aggiornamento Pef in corso): 2,30
  • Cav (Aggiornamento Pef in corso): 2,30
  • Strada dei Parchi (Subentro concessionario): 0
  • Asti-Cuneo (Aggiornamento Pef in corso): 2,30
  • Pedemontana Lombarda (Aggiornamento Pef in corso): 2,30
  • TEEM (Periodo regolatorio vigente): 2,30%
  • Brebemi (Aggiornamento Pef in corso): 2,30%.

Gli aumenti sono davvero tanti, ma ci sono anche tratte sulle quali nulla è cambiato, eccole:

  • A24 e l’A25 Roma-L’Aquila Teramo e diramazione Torano-Pescara
  • Milano Serravalle
  • Autostrada A15 della Cisa
  • Autostrada dei Fiori-Tronco A6
  • Traforo autostradale del Frejus
  • Autostrada Tirrenica
  • Concessioni autostradali venete
  • Brebemi (Brescia-Milano)
  • Consorzio delle autostrade siciliane.

Aumento autostrade 2024: le tariffe

L’operatore leader, Autostrade per l’Italia (Aspi), che gestisce il 50% della rete a pedaggio, prevede di investire nel 2024 1,4 miliardi di euro nell’ammodernamento di gallerie, viadotti e barriere di sicurezza, all’interno di un piano decennale da 21,5 miliardi per rigenerare la rete (nata mezzo secolo fa) e allungarne la vita utile di altri 50 anni. Nel 2023, ad Aspi è stato riconosciuto un aumento del 3,34% lungo tutto l’anno (+2% dal primo gennaio e +1,34% dal primo luglio). Per il 2024, i rincari dovrebbero sono del 2,3%. Il secondo gestore, il gruppo Astm (Gavio), concessionaria tra le altre della A4 Torino-Milano, della A6 Torino-Savona (Autostrada dei Fiori) e della A15 Parma-La Spezia (Cisa), ha investito 850 milioni di euro nel 2023, ed è quindi possibile un ritocco verso l’alto dei pedaggi. Ben più cara, invece, la media del +2,3% che colpirà chi percorrerà il Passante Mestre – gestito da CAV S.p.A. (50% ANAS, 50% Regione Veneto), la A4 Padova-Venezia (Società Autostrade Alto Adriatico) e Brescia-Padova (Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova). Previsto un rialzo fino al 5% per il tunnel del Monte Bianco, quindi per passare dall’Italia alla Francia, gli automobilisti pagheranno 55 euro di pedaggio, mentre i mezzi pesanti 200 euro. Le tariffe sono innegabilmente in crescita e, purtroppo, in alcuni casi sono destinate ad aumentare ulteriormente col passare dei mesi. Questo 2024 parte quindi malissimo per quel che concerne i costi di viaggio degli automobilisti, ma la situazione potrebbe mitigarsi nel caso in cui gestori facciano buon uso dei ricari investendo realmente sul miglioramento della rete autostradale italiana.

Aumenti autostrade 2024: cosa cambia

Con l’ufficialità della lista inerente gli aumenti tariffari autostradali del 2024 sono stati ritoccati verso l’alto i costi di 19 tratte. Il decreto Milleproroghe è intervenuto a sanare la situazione prima ancora della valutazione dei nuovi piani economico-finanziari delle concessionarie, ma anche per sanare i ritardi, visto che nella pratica i ministeri non riescono a valutare in tempo tutti i Pef (piano economico finanziario) inviati dalle aziende del settore per decreto. Le tariffe autostradali sono quindi aumentate di ben 2,3 punti percentuali, a decretarlo è stato l’indice d’inflazione (Nadef) per l’anno 2024. Poi gli adeguamenti rispetto a questa cifra, in difetto o in eccesso, saranno definiti con l’aggiornamento dei Pef. L’ultimo aumento risale allo scorso luglio, quando le tariffe sono salite dell’1,34% dopo quello di gennaio del 2%. È una crescita di costi continua, quindi, alla quale stanno cercando di far fronte le associazioni dei consumatori con Assoutenti che attacca i rincari etichettandoli come apparentemente finalizzati a finanziare i lavori sulla rete, ma in realtà contribuenti ai profitti delle società autostradali. Le società sottolineano che l’intervento del governo servirebbe ad allinearsi all’inflazione prima ancora che ai programmi di manutenzione. In mezzo a questa solita diatriba, va sottolineato che intanto la Strada dei Parchi, che ha ufficialmente ripreso la gestione delle autostrade A24 e A25, dopo circa 18 mesi di gestione provvisoria da parte di Anas, non introduce nessun aumento dei pedaggi fino alla scadenza della concessione nel 2032. Toccherà rassegnarsi e pagare di più, perché per quanto possano battersi le Associazioni, gli automobilisti italiani sono condannati a pagare questi aumenti sulla rete autostradale, sperando che la sicurezza delle nostre strade siano in aumento almeno quanto le tariffe.

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