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Bmw e la guerra dell’alfabeto

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Google ha dato vita in questi giorni ad una ristrutturazione tanto grande quanto misteriosa che vedrà tutte le sue società far capo ad una singola azienda di nome Alphabet. Per una strana coincidenza, sembra che i manager di Mountain View si siano dimenticati di inserire il nome della nuova società nel loro motore di ricerca prima della scelta.

Stando a quanto riportato dal New York Times, pare che il marchio Alphabet e il relativo dominio Internet (Alphabet.com) siano già di proprietà di Bmw (Alphabet Fuhrparkmanagement) che li utilizza per un servizio relativo alle flotte e ai leasing a lungo temine per imprese e privati.

Attraverso un suo portavoce, Bmw ha dichiarato al quotidiano statunitense di non essere interessata e di non avere in programma la vendita del marchio che è al momento una parte importante del proprio business.

Rappresentazione del linguaggio

La grande ristrutturazione di Google era stata annunciata ieri. Alphabet sarà guidata dai fondatori del motore di ricerca Larry Page e Sergey Brin, risettivamente AD e Presidente, a capo di Google andrà invece Sundar Pichai (attuale vice di Page).

Alphabet (con il dominio abc.xyz) sarà una holding a cui faranno capo tutte le divisioni del gruppo, una mossa pensata per separare i prodotti più importanti di Google Inc come Gmail e Android per esempio, dai progetti in via di sviluppo e non direttamente collegati al Web come la self driving car.

”Il nome Alphabet ci piace perché significa l’insieme di lettere che rappresenta il linguaggio, una delle innovazioni più importanti dell’umanità” spiega Brin.

Al momento non ci sono azioni legali in corso da parte di Google, secondo il settimanale tedesco di economia Wirtschaftwoche la casa di Monaco dovrà “ora esaminare le implicazioni in termini di diritti sul marchio“.

Un eventuale battaglia giuridica potrebbe avere risvolti importanti. Su alcuni terreni riguardanti il mondo delle quattro ruote e le sue più innovative evoluzioni come l’elettrico,  l’auto a guida automatizzata o le mappe (Bmw con altre case ha recentemente acquisito Here, la cartografia di Nokia, concorrente a Google Maps) le due aziende hanno da tempo interessi contrapposti. In altre parole, in un mondo dell’auto con un tasso sempre più alto di tecnologia, un marchio storico del settore come Bmw è ora diretto concorrente di un gigante del Web come Google e una causa tra i due potrebbe avere ricadute significative a livello di business.

Sito non raggiungibile

Subito dopo l’annuncio il sito Alphabet.com non è stato raggiungibile a causa del traffico elevato, per avere informazioni sulla nuova holding, chiunque infatti si è precipitato a fare una ricerca sul Web.

Non solo Bmw però, le aziende con nome Alphabet sembrano essere molte, secondo la Reuters sono più di 100 quelle che lo annoverano nel loro marchio registrato negli Stati Uniti.

Larry Page si è subito affrettato a spiegare che Google non introdurrà comunque prodotti sotto il nome Alphabet, e che invece Google verrà sempre preferito in questo ambito.

A noi rimane la consolazione che anche i giganti del Web possano avere dei problemi con siti già esistenti quando si tratta di scegliere il nome di un dominio, ammesso (e non concesso) che nel caso di Alphabet la scelta non sia invece stata voluta…

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