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BMW Serie 1 2019 | Prova su strada in anteprima

Tempo di lettura: 6 minuti

BMW mette in atto una vera e propria rivoluzione sulla sua compatta di segmento C, attraverso il lancio della terza generazione di BMW Serie 1, nome in codice F40.

Dopo 15 anni e quasi 2 milioni e mezzo di unità vendute in tutto il mondo (148 mila in Italia) dal debutto e 8 anni dopo l’arrivo della seconda interpretazione, la nuova BMW Serie 1 2019 abbandona la trazione posteriore in favore di quella anteriore, sfruttando l’evoluzione della piattaforma UKL, che prende il nome di FAAR.

Una scelta che ha fatto storcere il naso a molti appassionati del Marchio e della “1” in particolare, dettata però dalle fondamentali economie di scala, come l’utilizzo di motori ed elementi comuni al resto della gamma compatta anteriore, e dalla possibilità di migliorare l’abitabilità. Inoltre, da una ricerca effettuata proprio da BMW è risultato che la principale ragione d’acquisto non era data dalla presenza della trazione posteriore, anzi, molti degli intervistati non erano neanche a conoscenza di questa peculiarità che la distingueva dal resto della concorrenza.

Un piccolo “zoccolo duro” di noi appassionati, però lo sapeva bene e con grande curiosità abbiamo messo alla prova questa nuova generazione, per scoprirne pregi e difetti. Prima di parlare di questo, però, è il momento di vedere i (tanti) cambiamenti che hanno coinvolto esterni ed interni.

Esterni: dal vivo meglio che in foto

Partiamo da ciò che non cambia, ovvero la lunghezza, che rimane di 4,32 metri, solo 0,5 mm più corta rispetto al passato. Dalle prime immagini la vettura sembrava parecchio più alta della precedente, ma il dato sbugiarda questa ipotesi, facendo segnare solo 1,3 cm in più (1,43 m), mentre la larghezza è quella che cambia maggiormente, ben 3,4 cm di impronta maggiore (1,79 m). Diminuisce, invece, il passo, che segna 2,67 m, 2 mm in meno rispetto alla F20.

A livello estetico la BMW Serie 1 2019 riprende il family feeling di X2 e di Serie 3. I gruppi ottici (Full LED in opzione) crescono di dimensioni così come cambia il doppio rene, unito nella parte centrale. Anche il cofano ora è più alto e bombato, mentre sul lato si alza la linea di cintura che sale ulteriormente verso il posteriore, contraddistinto da fari a LED a sviluppo orizzontale e con la tipica forma a L. Arriva anche il portellone elettrico opzionale, mentre nella parte bassa convince il paraurti con singolo o doppio scarico (da 90 o 100 mm) in base alla versione.

Nel complesso l’aspetto finale convince, anche se il giudizio dipende molto, come spesso accade, dall’abbinamento colore carrozzeria, allestimento e dimensione cerchi, che vanno da 16 a 19 pollici. Questi ultimi in particolare in grado di far sembrare più compatta e ribassata la vettura.

Interni: i maggiori benefici sono qui

 L’abitacolo è senza dubbio ben curato, i materiali sono morbidi al tatto e debuttano le scenografiche modanature retroilluminate (optional), disponibili in tre modelli diversi con 6 colori commutabili.

La rivoluzione interna però è nella tecnologia, grazie alla possibilità di adottare i due nuovi schermi da 10,25 pollici l’uno. Il primo riguarda la strumentazione completamente digitale BMW Live Cockpit Professional, mentre il secondo, al centro della plancia, è dedicato all’infotainment, forte del nuovo sistema operativo 7.0. Arrivano sulla BMW Serie 1 2019 anche i comandi gestuali, l’assistente vocale “Ehi BMW” e un ampio Head-Up Display a colori da 9,2 pollici.

A questi si aggiunge un quarto piccolo schermo, quello pensato esclusivamente per la gestione e la visualizzazione dei comandi del climatizzatore. Davanti alla leva del cambio, che nella versione automatica si è uniformata a quelle degli altri modelli BMW, si trova la ricarica wireless opzionale e un vano portaoggetti piuttosto comodo.

Uno dei maggiori benefici per il cliente, derivato dalla scelta della trazione anteriore, è l’aumento dello spazio a bordo. Nonostante le dimensioni totali non siano variate, lo spazio per le gambe dei passeggeri posteriori è migliorato di 3,3 centimetri, mentre il retro offre fino a quasi 2 cm in più per la testa, oltre a qualche centimetro extra distribuito per le braccia di tutti gli occupanti. Aumenta anche la capacità del portabagagli, che sale a 380 litri, 20 in più rispetto alla precedente, e arriva fino a 1.200 litri.

Motori: non solo anteriore

Le motorizzazioni della nuova BMW Serie 1 2019 vedono due scelte sul fronte benzina: uno è il 118i con il tre cilindri 1.5 da 140 CV e 220 Nm di coppia (5-5,7 l/100 km), la seconda corrisponde alla versione più potente, la M135i xDrive, con un due litri da 306 CV e 4,8 secondi per lo 0-100 km/h (6,8-7,1 l/100 km). Per le versioni Diesel, la 116d monta il tre cilindri 1.5 da 116 CV (3,8-4,2 l/100 km), la 118d ha il 2.0 da 150 CV e 250 Nm (4,1-4,4 l/100 km) e la 120d xDrive è un 2.0 da 190 CV e 400 Nm con trazione integrale (4,5-4,7 l/100 km).

Sul fronte trasmissione, c’è il manuale a sei marce per 118i e 116d o in opzione lo Steptronic 7 rapporti. Optional per la 118d, invece, lo Steptronic a 8 rapporti, che è di serie su 120d e M135i.

Alla guida della BMW Serie 1 2019 118i da 140 CV: anteriore? Sì, ma ora è più matura

Sarà sicuramente una delle più ambite sul mercato italiano e ad oggi rappresenta l’entry level nella gamma della BMW Serie 1 2019. Parliamo della versione da noi messa alla prova, la 118i, dotata del 1.5 tre cilindri da 140 CV e 220 Nm di coppia a 1.450 giri.

In abbinamento abbiamo provato il doppia frizione a 7 marce, che a parte la mancanza dei paddle al volante si è fatto trovare sempre pronto in ogni utilizzo, garantendo puntualità e una buona intuitività generale. Quando la guida si fa più sportiva rimane però preferibile l’otto marce con convertitore.

Tornando al propulsore, il 1.5 è brioso, piuttosto brillante e rappresenta una buona scelta in abbinamento alla Serie 1, soprattutto per chi non cerca performance particolarmente sportive, ma non vuole neanche un motore troppo “spento”, mantenendo un occhio, ovviamente, ai consumi. Anche l’allungo di questo tre cilindri, infatti, non è per nulla male, anzi, i giri salgono in fretta e la rapportatura del cambio è ben studiata.

Questo abbinamento, già visto anche su Mini rappresenta nel complesso una buona garanzia, sia di brillantezza, sia di efficienza. Quello che però molti si chiedono è come è cambiata la dinamica di guida, dato il cambio della trazione. Sapendo di dover affrontare questa domanda, i tecnici della Casa bavarese hanno lavorato su diversi fronti per eliminare i difetti tipici delle trazioni anteriori, come, ad esempio, il sottosterzo.

Un fattore determinante in tal senso è la tecnologia ARB (actuator-related wheel slip limiter) derivato dalla BMW i3s, al debutto su un veicolo con motore a combustione interna e permette di controllare lo slittamento delle ruote in modo molto più sensibile e rapido di prima fino a 10 volte. Con la tecnologia ARB standard, il controllo dello slittamento si trova direttamente nella centralina del motore anziché nella centralina DSC (Dynamic Stability Control). Il sistema antislittamento ARB funziona in stretta collaborazione con il sistema DSC per ridurre drasticamente il sottosterzo di potenza normalmente presente nelle vetture a trazione anteriore.

La tecnologia ARB è assistita dal BMW Performance Control (Controllo dell’angolo di imbardata), anch’essa standard nella Serie 1, che conferisce maggiore maneggevolezza azionando i freni alle ruote in curva prima che venga raggiunta la soglia di slittamento.

Il risultato è un comportamento di guida neutro, con il sottosterzo praticamente annullato, sia in ingresso, sia in uscita di curva. A livello di assetto, inoltre, tutte le versioni della nuova BMW Serie 1 sono dotate di un asse posteriore multi-link, che ben supporta la vettura anche nella guida più “allegra”, senza sacrificare un comfort generale molto buono, grazie al buon assorbimento delle buche, anche se l’auto rimane sempre un filo rigida. Sempre a proposito di comodità, l’insonorizzazione della vettura è ottima, il motore è perfettamente “incapsulato” nel vano e non si sentono né vibrazioni né rumori se non agli altissimi regimi, mentre a velocità autostradali si sente solo il leggero fruscio aerodinamico degli specchietti, segno dell’ottimo lavoro svolto dai tecnici BMW.

Infine, anche lo sterzo gode di una buona parametratura. È preciso e diretto, ma soffre della pecca di non essere totalmente comunicativo, o almeno come ci si potrebbe aspettare da una BMW. Per quanto riguarda la sicurezza e l’assistenza alla guida, l’equipaggiamento standard in Europa include avvertimenti di collisione e pedoni con funzione di frenata urbana, che avverte anche il conducente della presenza di ciclisti. Di serie è anche il sistema di Lane Departure Warning con avviso di cambiamento corsia, operativo da 70 a 210 km/h.

La BMW Serie 1 2019 fornisce assistenza anche per il parcheggio sotto forma di Park Distance Control (PDC) opzionale, telecamera per retrovisione o Parking Assistant.

In conclusione, la BMW Serie 1 2019, e in particolare la 118i, rappresenta una vettura matura, capace di assicurare spazio a bordo, un pizzico di sportività e molto comfort, permettendo una versatilità totale.

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Pilota professionista

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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