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Bonus benzina 200 euro, come funziona, come richiederlo, a chi spetta

Tempo di lettura: 3 minuti

Il Governo approva il Bonus benzina 200 euro, ma che cos’è? Questo buono carburante è stato studiato per dare un aiuto concreto a chi ha difficoltà a sostenere le spese per fare rifornimento, a seguito dei rincari dovuti alla guerra in Ucraina.

Con il taglio delle accise che potrebbe non essere prorogato oltre il 30 aprile, il bonus benzina 200 euro potrebbe rivelarsi veramente una manovra di grande utilità. Scopriamo, quindi, come funziona, come richiederlo e a chi spetta il Bonus benzina 200 euro.

Come funziona il Bonus benzina 200 euro

Per spiegare cos’è e come funziona il Bonus benzina 200 euro bisogna subito specificare che purtroppo, questo buono non è aperto a tutti, anche se di questo ne parleremo tra poco nello specifico. In pratica si tratta di un voucher del valore massimo di 200 euro da utilizzare nelle stazioni di rifornimento che hanno rilasciato proprio il buono (e in quelle aderenti).

Il bonus benzina da 200 euro è una particolare tipologia di buono carburante messo in campo dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) per tutti i lavoratori che si muovono con l’auto per arrivare nel luogo di lavoro oppure quando devono sbrigare pratiche, commissioni e trasferte per l’azienda. Avete capito bene, bisogna specificare che si deve essere dipendenti dell’azienda per usufruire del Bonus benzina 200 euro.

Inoltre, il Bonus benzina 200 euro, nonostante sia un trattamento economico-fiscale, è stato esentato dal calcolo dell’imposta IRPEF ed è, quindi, esentasse, da non menzionare nella propria dichiarazione dei redditi.

La grande novità delle ultime ora però è che il bonus benzina 200 euro non si limita più solamente a questa cifra, ma può raggiungere anche una cifra superiore, grazie al fatto che questi buoni si possono sommare al fringe benefit aziendale, arrivando a un massimale di 458,23 euro.

Come richiedere il Bonus benzina 200 euro

La domanda che in molti si fanno, quindi, è: come richiedere il bonus benzina 2022? Per ottenere il bonus benzina da 200 euro bisogna che l’azienda abbia acquistato i buoni conformi alle linee ministeriali del MISE, dopo essersi accordata con una delle compagnie autorizzate.

Questo è dal lato dell’azienda, mentre dal lato del lavoratore dipendente, quest’ultimo non deve fare altro che fare richiesta presso il proprio datore di lavoro, che a sua volta dovrà acquistare i buoni. Si tratta, quindi, a tutti gli effetti di un benefit aziendale non tassato, come dichiarato dal ministro Giorgetti per “aiutare i pendolari in questa fase critica di aumento dei carburanti”.

È molto facile richiedere il Bonus benzina 200 euro, poiché i responsabili del determinato settore aziendale non devono far altro che acquistare i buoni convenzionati tramite compagnie autorizzate ed elargirli ai loro dipendenti secondo le richieste e disciplinandoli al loro giudizio.

È una misura dedicata a tutti i lavoratori dipendenti, ma solamente fino a 200 euro per persona.

A chi spetta il Bonus benzina 200 euro

Il Bonus benzina 200 spetta ad alcune categorie lavorative che necessitano ogni giorno di spostarsi col proprio mezzo, o con quello aziendale. Quest’ultima, inoltre, deve essere privata, poiché è bene specificare che non spetta nemmeno ai lavoratori dipendenti presso enti o aziende pubbliche o statali, visto che c’è già un rimborso spese in caso di spostamenti. Le aziende non possono estenderli neanche a collaboratori e a partite IVA.

A chi spetta il Bonus benzina 200 euro lo decide l’azienda stessa che li elargisce, nella figura del datore di lavoro e dell’ufficio interno di competenza. Come requisiti, però, ci sono solo delle indicazioni generiche, che potrebbero essere prese in considerazione a livello aziendale, anche se è chiaro che non può essere fornito ai lavoratori in maniera libera, dato che vanno rispettati questi requisiti di massima:

  • lavoro in presenza
  • utilizzo auto obbligatorio
  • lavoratore che effettua trasferte

Tra le persone a cui non spetta il Bonus benzina 200 euro, ci sono anche i lavoratori in proprio che non possono farne richiesta, ed è bene specificare anche che non ci sono obblighi del lavoratore di fornire dati sul proprio ISEE per poterne usufruire, ma si tratta di un aiuto che rimane totalmente in mano alla discrezione dell’azienda privata.

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