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La nostra esperienza a EICMA con Vanni Oddera, la mototerapia, e FCA Autonomy

Tempo di lettura: 3 minuti

EICMA? Noi di Autoappassionati.it? No non abbiamo cambiato i nostri interessi, le auto sono sempre al vertice della nostra passione e delle nostre giorante. Quando, però, il fine è nobile, è sempre bello calarsi in una realtà completamente nuova che, a fine giornata, ti fa sentire pieno, realizzato, in una parola felice. FCA Autonomy, parlando appunto di quattro ruote, da anni è a fianco di Vanni Oddera e della sua idea di portare ragazzi e ragazze meno fortunate sulla sella della sua moto da cross, in un’altra parola, mototerapia!

Una parola che Vanni Oddera, già autore del best seller “Il grande salto. Ovvero come ho capito che l’amore per gli altri rende felici”, è una vera e propria icona per tutti gli appassionati di due ruote e ancor di più di motocross. Proprio a lui è venuta questa splendida idea, quella di regalare qualche secondo di felicità a ragazzi che la felicità la cercano con gli sguardi, prima ancora che con il loro corpo a volte ostacolato da mille difficoltà.

Parte così la giornata con i ragazzi della ONLUS l’Alveare di Olgiate Comasco. Appuntamento presso la suddetta località, tempo di radunare tutti e caricare staff, e ragazzi, sui veicoli di FCA Autonomy (in questo caso quattro Fiat Ducato e una Renegade, ulteriori informazioni sulle attività di FCA Autonomy sul sito ufficiale) e via che si parte verso EICMA.

FCA Autonomy

Già durante il viaggio il clima è allegro e spensierato e, giunti a destinazione, ci vogliono davvero pochi minuti per scaricare i ragazzi e la loro attrezzatura nell’area a loro dedicata, da qui in pochi minuti si partirà tutti insieme verso la MotoArena ricavata tra i padiglioni di Rho Fiera dove EICMA è ancora in corso di svolgimento.

Ed è proprio prima di scatenare i cavalli delle due ruote che rivolgiamo qualche domanda a Vanni Oddera, affascinati dall’atmosfera che si sta creando in questa giornata uggiosa di inizio novembre.

FCA Autonomy

Vanni, cosa è e come nasce la mototerapia?

“La mototerapia è nata nel 2008 e consiste nel regalare la propria passione il proprio benessere agli altri; la moto per me è appunto benessere e libertà e la voglio regalare a tutti, specie a quelle persone che non potranno mai salire in moto se non con noi. Il messaggio della mototerapia è unico: regalare la propria passione e il proprio tempo di qualità agli altri. Il tempo, se vuoi, lo trovi sempre…”

Perché la tua esperienza ti ha portato alla mototerapia?

“Io che ho vissuto di eccessi e di adrenalina per tutta la vita mi sono accorto che fare del bene è la cosa più bella e figa del mondo, proprio quella che torni a casa la sera e non puoi non essere felice. Non posso più farne a meno, è una grande soddisfazione perché in questi 10 anni ho incontrato tante persone e si è creata una catena umana fatta da esseri umani che sono Esseri Umani, con un cuore meraviglioso”

Lo abbiamo visto sul volto dei ragazzi disabili, la felicità non voleva andarsene dai loro volti. Basta poco no?

“Assolutamente. Fare del bene non vuol dire fare i salti mortali che di solito faccio con la mia moto, ma bisogna regalare tempo di qualità. Adesso grazie a fondazione Allianz Umanamente stiamo riuscendo a creare la ricerca medico scientifica per fare diventare la mototerapia una vera e propria terapia, aprendo la strada delle ONLUS e degli ospedali ai cosiddetti Sport Action.

Hai trovato l’appoggio di tante aziende lungo questo tuo percorso?

“FCA Autonomy è una di queste e sono convinto che non lo fa per immagine, semplicemente perché dentro quest’azienda ho trovato persone di cuore che credono in questo progetto. Io non voglio fare marchette, perché il mondo è fatto di persone, e quando ne trovi, specie di cuore, è davvero meraviglioso. FCA Autonomy è stata la prima a credere nel progetto diversi anni fa e soprattutto a dare credibilità nel progetto. Ogni volta che chiedo dei veicoli allestiti loro rispondono sempre sì, è importante”.

“Se ognuno di noi facesse qualcosa per gli altri, oggi vivremmo in un mondo migliore”

Tutti sono felici, tutti sorridono, ma il più contento di tutti, lui che parlare non può, sembra essere il giovane Leonardo, affetto da un disturbo della comunicazione. Seguito dalla ONLUS Centro Benedetta d’Intino di Milano, Leonardo “parla” grazie alla  comunicazione aumentata alternativa. In cosa consiste? Con il dito, anche se più volte a voluto prendere il mio per indicare (dicono i genitori che è un segno di fiducia) indica su una serie di pagine plastificate l’emozione che sta provando o l’oggetto a cui sta pensando; percepiamo la sua felicità in pochi istanti: prima il dito si posa sul simbolo di una moto, poi sulla faccina felice. Serve aggiungere altro?

FCA Autonomy
Leonardo in “mototerapia”, nonostante abbia scelto una motoslitta: la sua passione sono gli sport invernali

Si è fatto pomeriggio, la luce è calata ed è ora di tornare alla ONLUS L’Alveare con i veicoli di FCA Autonomy, dove gli ospiti, esausti ma felici, possono tornare alla loro giornate con un ricordo da non dimenticare. La mototerapia funziona, ne abbiamo avuta la dimostrazione, ci sarà spazio anche per l’autoterapia?

 

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