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F1, Gran Premio del Canada 2016: terra di rimpianti

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Poche settimane fa scrivevo che la Ferrari non avrebbe vinto il mondiale di Formula Uno e che le risorse andrebbero spostate in ottica 2017.

Nel Gran Premio del Canada la Scuderia Ferrari ha portato in pista numerose novità, per tentare di colmare il gap con la Mercedes, soprattutto per quanto riguarda la Power Unit dove sono stati spesi altri 2 gettoni.

In qualifica Sebastian Vettel è stato strepitoso andando vicinissimo alla pole position e, in gara, dopo una partenza splendida dove è riuscito ad infilare entrambe la Mercedes, sembrava finalmente alla portata la prima vittoria stagionale.

Purtroppo dal muretto box hanno toppato completamente la strategia e, complice una sosta in più, Sebastian non è andato oltre ad un comunque positivo secondo posto.

La realtà è che ormai i top-team difficilmente vanno in grossa crisi di gomme e che le strategie aggressive, sperando nei crolli altrui, non pagano, come ad esempio ha dimostrato Verstappen in Spagna e Hamilton in Canada.

Il problema è che non sfruttare queste occasioni, dove la Mercedes non è impeccabile, rischia, come già dissi, di precludere ogni speranza. Hamilton ha la necessità di migliorare in partenza, perché da quando non c’è più la doppia frizione, il pilota inglese non è mai riuscito a scattare in modo perfetto ed è questo l’unico motivo per il quale si trova a rincorrere un Rosberg che pare subire ora una flessione di rendimento. Ci ritroviamo ora di fatto con un Mondiale riaperto visto che Hamilton è a soli 9 punti di distacco.

Ora, qualcuno giustamente, potrebbe obiettarmi che i 38 punti di distacco di Vettel non sono un margine che azzera completamente le speranze e che l’affidabilità da qua alla fine potrà cambiare le carte in tavola. Il discorso in linea generale è corretto, però, io non sono fiducioso proprio perché quando si è trattato di approfittare degli errori, altrui la Ferrari ne ha commessi di altri imperdonabili e, quando sei in una evidente situazione di svantaggio tecnico, (ed è qui che a Maranello dovranno lavorare), bisogna capitalizzare al meglio ogni piccola finestra di vantaggio, altrimenti si rischia un’altra stagione di rimpianti.

Proprio a questo proposito, il nervosismo di Sebastian Vettel contro la stampa italiana rea di criticare troppo gli uomini del cavallino, è figlia di un’aspettativa troppo alta creata però dagli stessi vertici di Maranello in special modo dal Presidente Marchionne che, a mio avviso, ha sbagliato a caricare di responsabilità un progetto ambizioso, ma che (ed è la storia a dirlo) difficilmente sarebbe stato subito vincente. Non va però disperso l’entusiasmo e la voglia di rilancio di questa squadra, anche dopo questi evidenti errori ammessi dallo stesso Maurizio Arrivabene, perché gli elementi per far bene in prospettiva futura ci sono tutti.

Foto di Alex Galli

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