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Intervista a Enrico Fulgenzi, pilota specialista della Porsche Carrera Cup Italia

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Durante la tappa di Misano della Porsche Carrera Cup Italia 2015, il “Dobermann” Enrico Fulgenzi, si è concesso ai nostri microfoni. Il pilota Jesino ci ha raccontato l’importanza di questo circuito, le sue speranze per questo week end, il feeling con la 991 GT3 Cup e le sue ambizioni future. Ecco cosa ci ha raccontato.

Misano circuito al quale sei particolarmente affezionato, come ti trovi con questo tracciato e quali sono le tue sensazioni riguardo a questa tappa?

Misano è il mio circuito di casa storicamente e lo è a maggior ragione vista la mia organizzazione perché, fortunatamente, ho molti sponsor che mi sostengono e quasi tutti vengono dalla mia zona, dalla mia città situata qui vicino nelle marche. È una tappa che mi sta a cuore avendo sempre tanti supporter che vengono a fare il tifo per me.

Purtroppo veniamo da una stagione abbastanza complicata perché siamo partiti in ritardo con il nostro programma dopo aver ripreso le redini del progetto con il mio team, Heaven Motorsport, che avevo messo in sospeso nel 2013 dopo la vittoria nella Carrera Cup. Partendo tardi rispetto alla tabella di marcia ho incontrato molti problemi, principalmente per il fatto che non abbiamo potuto svolgere dei buoni test necessari al corretto sviluppo della vettura. Il calendario molto serrato ci ha portato poi a dover risolvere diverse problematiche direttamente durante le tappe di gara a discapito dei risultati.

La scorsa settimana, invece, abbiamo avuto la possibilità di effettuare un test in previsione di questa tappa di Misano e devo rivelare che, infatti, questa volta ci siamo presentati con un’auto molto più in forma che mi ha dato buonissime sensazioni sia dopo le prove libere sia dopo le qualifiche.

Sono fiduciosissimo per la gara e so che di passo possiamo stare assolutamente con i primi, sperando di partire bene in modo da puntare al podio.

Tanto piloti giovani ed “affamati” quest’anno in una Carrera Cup che sta acquisendo una caratura sempre più internazionale. Come hai affrontato nelle prime tappe e come affronterai tutte le novità che ha portato con sé la nuova stagione?

Questo campionato è cambiato radicalmente rispetto al 2013, in seguito all’introduzione della 991. La 997 era un’auto più “maschia” perché aveva ancora il cambio meccanico che costringeva a conoscere bene l’uso della frizione e questo penalizzava, ovviamente, più i giovani piloti formulisti e kartisti.

Oggi, invece, si trovano perfettamente a loro agio riuscendo a colmare in poco tempo il gap di esperienza, pur provenendo da categorie profondamente differenti. Noi piloti un po’ più esperti siamo rimasti sorpresi dalle performance di questi ragazzi, anzi probabilmente siamo più noi a trovarci in difficoltà nell’adattarci alle caratteristiche di questa nuova 911.

Il primo aspetto è sicuramente la frenata, dove con la tecnologia “paddle shift” ora si può frenare con il piede sinistro ed è un’abitudine che solo chi arriva dalle formula può aver assorbito.

Torniamo ancora al passaggio dalla 997 alla 991. Come procede il tuo ambientamento con l’ultima arrivata e con gli pneumatici Michelin?

Questa 991 ha richiesto un importante processo di adeguamento alle nuove caratteristiche con il primo step che è stato senza dubbio la frenata e l’utilizzo del piede sinistro, ma devo dire che mi sono abituato abbastanza presto.

L’impronta maggiore a terra dovuta alla larghezza e l’aerodinamica migliorata hanno cambiato il comportamento della vettura, ma le protagoniste assolute sono le coperture, le Michelin, che affiancano da sempre la Carrera Cup Italia. Tutto il setup e tutto il lavoro sulla vettura, in realtà viene fatto basandosi sul feedback che ci fornisce la gomma. Per fortuna Michelin ci ha sempre dato la garanzia giusta, essendo un prodotto prestazionale e super affidabile. Spero che la collaborazione tra Porsche e Michelin continui a lungo nella Carrera Cup Italia.

Infine, quali i tuoi obiettivi per questa stagione e quali i progetti a lungo termine?

Per questa stagione ormai ho poco da sperare in termini di classifica generale a causa dei risultati ottenuti fino ad ora. Quel che conta per me adesso è finire con due bei week end di gara, magari con una vittoria che darebbe morale a me e al team, dopo un periodo difficile.

Il mio scopo per il prossimo anno, a meno di particolari proposte o piani alternativi, è di rimanere un pilota Porsche Carrera Cup, programmando al meglio la stagione e puntare al titolo.

Pilota professionista

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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