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Foucher, CEO DS: “I governi devono accelerare sull’elettrico”

Tempo di lettura: 5 minuti

Il nostro reportage dal Salone di Parigi 2022 prosegue con l’intervista alla CEO di DS, Béatrice Foucher. La numero uno di DS Automobiles, in Renault dal 1990 al 2019 e Amministratrice Delegata di DS da gennaio 2020 ci racconta gli ottimi risultati del brand francese nell’ultimo anno. Forte di una presenza in sempre più Paesi tra Europa, Africa e America Latina, di una gamma ormai fortemente elettrificata e di un refresh di estetica, nomi e posizionamento, Foucher ci spiega il presente e il futuro di DS.

La gamma della Casa francese si sta recentemente rinnovando. Dopo l’inedita DS 4, infatti, abbiamo visto nella seconda metà di quest’anno il lancio delle rinnovate DS 3 e DS 7, entrambe prive dell’ormai ex dicitura Crossback. L’obiettivo di DS è ben noto: diventare uno dei primi brand del Gruppo Stellantis a raggiungere la completa elettrificazione. La dirigente francese, però non risparmia una critica ai governi meno progressisti, tacciati di essere ancora troppo indietro sulle infrastrutture e gli incentivi all’elettrificazione. Scopriamo allora il presente e il futuro di DS nella nostra chiacchierata con la numero uno della Casa francese, Béatrice Foucher.

In che forma, a livello di prodotto e di risultati di mercato, si presenta DS al Salone “di Casa”?

Volevamo venire qui al nostro motor show perché vogliamo mostrare di aver raggiunto gli obiettivi che avevamo promesso nel 2015 e 2016, e nuovamente nel 2018 con il lancio della DS 7. Ora abbiamo una gamma di quattro modelli, e vogliamo presentare il nostro piano di elettrificazione, che parte dalla nostra pluriennale partecipazione in Formula E e con il nuovo powertrain elettrico sulla DS 3 E-Tense.

“Abbiamo aumentato il nostro mix di vendite del 25% in Europa, e di questo siamo molto fieri.”

“In termini di risultati, rapportandoci agli anni scorsi abbiamo visto un aumento della nostra fetta di mercato in Europa del 25%. Come avete visto, abbiamo la DS 4 che, dal lancio, sta aumentando le nostre vendite un po’ dappertutto. Ciò che ci fa più piacere è vedere che abbiamo migliorato i risultati del Brand in tutti i Paesi dove siamo presenti. Siamo infatti cresciuti nei nostri mercati di riferimento, ovvero Francia, Spagna e Italia, ma abbiamo fatto bene anche in altri mercati come Turchia, Egitto e Argentina.

Siamo stati in grado di alzare l’asticella in tutti i Paesi dove siamo presenti, arrivando a 41 mercati in tutto il mondo. In un mercato Premium sceso del 9% rispetto all’anno scorso, abbiamo visto una crescita in tutti i mercati. Ciò di cui siamo più fieri è proprio la crescita del 25% per il nostro marchio.

Da dove arriva la decisione di togliere la parola Crossback dai nuovi modelli?

“É stata una mia scelta di rimuovere il nome Crossback dai nostri modelli. Ho preso questa decisione per due motivi principali. Vogliamo infatti creare consapevolezza nel pubblico verso il nostro Brand. Per aumentare la nostra consapevolezza, c’è bisogno di comunicare con il nome del Brand, e renderlo più facilmente riconoscibile. Volevamo far spiccare ancora di più il nome DS e il Brand E-Tense, che veste le nostre ibride plug-in ed elettriche.”

“Volevamo semplificare il look e il naming delle vetture, per enfatizzare il nome DS. Per questo, abbiamo anche introdotto il nuovo lettering DS Automobiles, presente interamente al posteriore, proprio per enfatizzare l’unicità del nostro brand. Il secondo motivo, poi, è molto semplice. Per noi, il nome Crossback definiva le vetture con carrozzeria da SUV. Da fuori, però, i nostri modelli sono estremamente riconoscibili come dei SUV. Richiamare la loro carrozzeria, quindi, è un po’ ridondante. Tutti possono vedere che DS 3 e DS 7 sono dei SUV, senza il bisogno di enfatizzarne l’indole “Crossback”.

Quando potremo dire che DS sarà completamente elettrificata? E quando, invece, i modelli in vendita saranno Full Electric?

“Questa è un’ottima domanda. Siamo in un periodo di completa transizione tra le motorizzazioni termiche e quelle elettriche. Per il momento, infatti, abbiamo mantenuto motori a combustione interna, Plug-In Hybrid e motorizzazioni 100% elettriche. Le nostre intenzioni sono chiare: dal 2024, lanceremo solamente veicoli completamente elettrici.

“Nel giro di due o tre anni, DS offrirà solamente vetture ricaricabili, tra Plug-in ed elettriche.”

“Dopo questo primo step, continueremo comunque ad avere in gamma automobili termiche e ibride. Entro il 2028, però, l’intera gamma DS sarà completamente elettrificata. Nel giro di due o tre anni da oggi, invece, offriremo in gamma solamente vetture “Plug-to-Charge”, ovvero ibride plug-in o completamente elettriche. I tempi effettivi, però, dipenderanno dalla velocità dei singoli Paesi ad adattarsi al processo di elettrificazione. Da quello che vedo, infatti, l’Italia ad esempio si sta muovendo in fretta per installare e adeguare l’infrastruttura di ricarica.”

A questo proposito, non vi spaventa questa transizione all’elettrificazione, dato che oggi clienti e infrastrutture non sembrano ancora pronti?

I nostri piani varieranno a seconda di quanto un determinato Paese sarà davvero pronto alla transizione. Per accelerare la velocità del fenomeno di elettrificazione, c’è bisogno di garantire ai clienti la possibilità di caricare la vettura a casa, in un condominio o in una casa privata. In una villetta, ad esempio, è già molto facile, mentre per grandi condomini è spesso molto complicato. Sarà poi necessario offrire una infrastruttura di ricarica in grado di supportare i viaggi più lunghi.”

“Presenteremo sempre più automobili elettriche, questo è il nuovo paradigma. Le Case si stanno muovendo più velocemente dei governi. Se vogliono rimanere al passo, devono adattarsi molto, molto in fretta.”

“Ed è questa, probabilmente, la sfida più dura, soprattutto nei Paesi europei meridionali. In Paesi come Norvegia o Svezia sono già pronti e preparati, hanno già tutto quello che serve. Francia e Germania, invece, sono a metà. I Paesi dell’Europa meridionale, invece, non sono per nulla preparati, secondo me. Questa è una vera emergenza per la diffusione dell’auto elettrica. C’è bisogno di trovare un’infrastruttura di ricarica nelle autostrade. Quando compri un’automobile Premium di grandi dimensioni, devi poter trovare un punto di ricarica in autostrada.”

“Ma, onestamente, siamo di fronte alla classica storia dell’uovo e della gallina. Abbiamo cominciato 10 anni fa, e le Case si stanno muovendo sempre di più verso l’elettrificazione. Presenteremo sempre più automobili elettriche, questo è il nuovo paradigma. Ed è ciò che che i governi dovranno affrontare: spingere per affiancare il processo di elettrificazione, o diventare un freno per l’avanzamento tecnologico. Le Case si stanno muovendo più velocemente dei governi. Se vogliono rimanere al passo, i governi devono adattarsi molto, molto in fretta.

C’è un obiettivo individuale per DS di diventare leader tra i brand premium di Stellantis? O c’è sempre e comunque davanti il risultato del Gruppo?

“Alla fine della fiera, tutti i brand hanno i loro obiettivi. DS ha il suo DNA e la sua gamma di modelli personale e riconoscibile. Oggi, poi, siamo presenti in 41 Paesi in giro per il mondo, e abbiamo visto una crescita in ogni mercato.”

Non so se vogliamo davvero diventare i leader del Gruppo Stellantis, ma sicuramente puntiamo a contribuire ai risultati del Gruppo e continuare a puntare in alto, come ha detto CEO del Gruppo (Carlos Tavares, ndr.). Questo è quello che vogliamo ottenere come parte del gruppo. Con gli altri Brand Premium di Stellantis Alfa Romeo e Lancia vogliamo raggiungere gli obiettivi che ha fissato il nostro CEO per il 2030.”

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