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Jaguar F-Type P300: Prova su strada, interni, motore e prezzo

Tempo di lettura: 6 minuti

L’icona Jaguar ha recentemente subito un corposo restyling, il quale non fa altro che migliorare un prodotto che molti considerano già un’icona. La Jaguar F-Type, presentata l’anno scorso dalla Casa del giaguaro, è inedita sul frontale e in abitacolo, dove debutta la strumentazione digitale, mentre rimane fedele a sè stessa sul lato B, affinando le sue linee scolpite dal vento. La Jaguar F-Type, fin dal lancio, ha conquistato il cuore di molti appassionati, specialmente nella versione coupé, dove propone linee impeccabili e un gusto retrò abbinato ad uno stile moderno e filante.

In questi anni gli aggettivi per la Jaguar F-Type si sono sprecati. Potrebbe essere annoverata tra le vetture più belle dell’ultimo decennio, ancora di più dopo l’ultimo facelift. In passato abbiamo provato versioni ben più cavallate della sportiva inglese, oggi vogliamo saggiare se nella sua versione “entry level” essa riesca ad essere una perfetta granturismo sotto tutti i punti di vista.

F-Type: una rinfrescata leggera, ma necessaria

Proprio l’anno passato, dopo sei anni dal lancio della F-Type, Jaguar ha introdotto corpose novità in questo MY2020. Una la vediamo evidente sul frontale: si tratta di una nuova calandra, sempre più larga, che va a sottolineare il debutto dei nuovi fari più sottili, dall’aspetto simile agli altri modelli Jaguar specie per quanto riguarda la disposizione delle luci full LED. Diverso anche il disegno dei fari posteriori, anche se meno accennato rispetto al lato A. Le linee armoniose e le proporzioni studiate nel minimo dettaglio sono state confermati e sono gli ingredienti fondamentali del successo di questa vettura.

La F-Type propone anche uno spoiler mobile e il monoscarico centrale, dotato della valvola di apertura per amplificarne il sound, comunque sempre discreto e sommesso. Completano il tutto, i cerchi da 20 pollici a 5 razze Gloss Technical Grey con finitura a contrasto Diamond Turned, specifici di questa versione First Edition.

Novità importanti agli per gli interni di classe, con l’Alcantara che domina la maggior parte dei rivestimenti. Nel complesso quindi, la Jaguar F-Type propone un abitacolo premium, molto ben rifinito e caratterizzato da un design semplice, dove, però il tocco di classe non manca. Forse i più attenti potranno notate un abitacolo po’ retrò che si minschia con il moderno infotainment, specie dopo il restyling. Ma sicuro non si può notare la grande qualità nei pellami e nelle finiture, come si confà a una Jaguar che si rispetti.

Dentro, come dicevamo, debutta la strumentazione del cluster interamente digitale (schermo da 12,3″) che porta F-Type nel futuro, Per l’impianto di infotainment è presente uno schermo touchscreen da 10” piuttosto rapido nell’elaborazione delle varie richieste, mentre si confermano le sempre scenografiche bocchette di aerazione centrali che fuoriescono elettricamente dalla plancia.

Molto belli, contenitivi e confortevoli i sedili Performance in pelle, che completano l’intero rivestimento degli interni e del volante con comandi integrati.

Molto interessanti le funzioni telematiche InControl Secure e InControl Remote: qualora il veicolo venga rubato, l’InControl Secure avvisa il guidatore tramite un’app per smartphone ed interagisce con le forze dell’ordine per individuare e recuperare il veicolo, mentre, quando si è lontani dal veicolo, l’InControl Remote consente di controllare informazioni come il livello di carburante o lo stato di chiusura delle portiere attraverso uno smartphone oltre ad avviare il motore, consentendo al sistema di climatizzazione di portare l’abitacolo alla temperatura desiderata.

Infine, a livello di spazio la F-Type SVR propone una capienza del bagagliaio di 310 litri (408 senza cappelliera), più che dignitoso per tutte le esigenze di chi si muove con una due posti. Molto piacevole il generoso portellone ad apertura elettrica.

Alla guida della Jaguar F-Type P300: perfetta in tutto, manca un po’… di sound

Non solo semplici aggiornamenti delle motorizzazioni, ma con il resyling si è arrivati ad una rivisitazione completa della griglia motore. Confermati, dunque, gli otto cilindri, “liscia” P450 o SVR, con potenze fino a 575 CV e sempre in presenza dell’automatico otto rapporti. Novità è l’assenza delle versioni V6 in favore del quattro cilindri benzina da due litri, oggetto della nostra prova.

Infatti dopo aver saggiato la SVR pre restyling siamo incuriositi da questo propulsore “entry level” per la coupé del Giaguaro: 2.0 quattro cilindri, 300 CV e 400 Nm da 1.500-4.500 rpm, con solo l’opzione di trazione posteriore.

Il 4 cilindri è abbinato al cambio ZF automatico a 8 marce e questa accoppiata permette alla F-Type di passare  Prestazioni variabili, sullo 0-100 km/h, a partire dai 5,7 secondi e 250 km/h di velocità massima. Più che adeguati per un uso tuttotondo. Ovvio la spunta brutale dei 700 Nm, sovralimentati dell’ SVR è un altro pianeta, ma qui l’affanno non si sente mai. Il “piccolo” duemila si muove alla grande, ricco di coppia e con un tiro a medi che piace molto. Se proprio vogliamo, mancherebbe un po’ di allungo: infatti a quota 5.500 giri troviamo la potenza massima, ed è inutile insistere oltre. Il 300 CV sono distribuiti in maniera lineare, ma diventa più rabbioso quando i giri salgono. La coppia abbondante si rivela molto utile quando si tratta di guidare su strade tortuose e anche quando la marcia inserita è troppo alta per la situazione, la Jaguar riesce a sgusciare via con un’ottima spinta.

Tecnicamente c’è da segnalare, al contrario degli esemplari dotati di V8, l’assenza del differenziale attivo, o della trazione integrale AWD. Ma visto il peso ridotto di 1.595kg (- 233 rispetto alla SVR) e un sistema elettronico che simula il differenziale attivo, non sentiamo poi l’esigenza di tali sofisticati dispositivi. Il sound rispetto ai precedenti modelli V6 e V8 non ha paragone: un vero peccato, anche l’orecchio vuole la sua parte. Su questo duemila anche con valvole attiva il sound è sempre molto sommesso e poco coinvolgente.

Non male invece i consumi poi: si riesce a percorrere anche 11-12 km al litro nel misto. Anche l’aerodinamica svolge un ruolo fondamentale a questo risultato: l’alettone offre minore resistenza aerodinamica e maggiore deportanza. Quando è in uso, infatti, riduce il coefficiente di resistenza all’aria del 2,5% e il coefficiente di portanza del 15%. Inoltre, il sottoscocca liscio e il diffusore posteriore riducono la resistenza aerodinamica e migliorano sia il flusso dell’aria che la stabilità.

Una volta a bordo la posizione di guida è praticamente perfetta, tra sterzo ampiamente regolabile e una seduta molto bassa. Il Quickshift a otto marce risponde bene, grazie a cambiate intuitive e passaggi di marcia fluidi. Piace anche in modalità manuale, dove possiamo intuire veramente le potenzialità di questo cambio, condiviso con le Alfa Romeo Quadrifoglio e con le BMW M solo per citarne alcune. Nonostante i paddle siano un po’ piccoli e il feeling tattile non sia dei migliori, la reazione agli input è ottimale. La scalata, invece, bisogna chiamarla un po’ in anticipo per avere l’effetto desiderato. In ogni caso la trasmissione della ZF si rivela ancora una volta una garanzia di piacere di guida, in ogni situazione.

L’assetto è quello di una vera gran turismo, anche se per evitare sobbalzi nei dossi più secchi gli ammortizzatori attivi erano da preferire, di serie sulle versioni più potenti. Qui il mix di comfort e sportività è perfetto e questo permette di guidare in città senza problemi (a parte la visibilità ridotta, soprattutto al posteriore) e di godersi la guida sulle strade più divertenti senza risultare impacciata. L’impianto frenante, con dischi anteriori da 355 mm e posteriori da 325 mm non si stanca facilmente, l’inserimento in curva è ottimo, preciso e sicuro, mentre l’uscita è senza dubbio la parte più emozionante, con il posteriore che allarga deciso se i controlli sono in parte disinseriti. L’F-Type progressivamente si mette di traverso, con un sovrasterzo perfettamente controllabile e gestibile che regala tanto tanto divertimento. Ed è proprio qui che la coupé del Giaguaro dimostra la sua versatilità, abbinando prestazioni cittadine ad acuti da vera sportiva, sempre tutto con ampi margini di sicurezza. Solo in autostrada la rumorosità non è proprio delle più contenute, ma i pneumatici da neve non hanno contribuito a ridurre il rumore di rotolamento. A livello di ADAS siamo sulla media del segmento. Con buona parte dei dispositivi offerti di serie, rimane qualche aggiunta da fare.

Apprezzabile la scelta di tre sole modalità di guida, Wet/Snow, Normal e Dynamic, con quest’ultima che permette di guidare liberamente, grazie all’elettronica che “taglia” in maniera discreta, intervenendo solo quando ce n’è davvero bisogno. Volendo, in ogni caso, si possono escludere del tutto i controlli. Lo sterzo risulta sempre piuttosto leggero, ma mantiene un ottimo feedback, grande precisione e una perfetta direzionalità. In parcheggio si sente l’assenza di sensori anteriori, visto anche il cofano pronunciato

P300: il compromesso di sostanza

La F-Type che si rivela molto equilibrata. Dove la F-Type P300 non regala sensazioni da supercar “nuda e cruda” è proprio nel comportamento tra le curve e nella “cattiveria”, anche se, in verità, bisogna ammettere che inizialmente non sembra dare a giusta confidenza, ma non appena si forza sempre di più l’andatura, l’auto asseconda sempre più il guidatore, permettendogli di fare cose che fino a poco prima non sembravano pensabili.

Buona parte di questa guida, che diventa più affilata con l’aumentare dell’andatura, è da imputarsi allo sterzo, che, infatti, ad andature intermedie rimane troppo un po’ troppo demoltiplicato. Il cambio Quickshift a 8 marce si comporta bene se lasciato in automatico e molto bene in modalità sequenziale, anche se manca un po’ di reattività nelle scalate più veloci.

In conclusione questa P300 è il giusto compromesso per noi: l’F-Type meno potente propone linee più pulite senza pendici e una sfruttabilità maggiore nel quotidiano, con lo stesso spirito da GT che accomuna tutti i modelli. I bassi costi di consumi e gestione, confermano ulteriormente la nostra propensione per i modelli meno potenti, ma già ampiamente appaganti.

Concorrenti e prezzo Jaguar F-Type

La nuova F-Type 2020 si può ordinare sul sito Jaguar, mentre i prezzi partono da 66.330 euro (P300), e 73.500 euro per la Convertibile.

La Jaguar F-Type First Edition, oggetto della nostra prova, parte dal prezzo di circa 80.780 euro e propone una dotazione di serie praticamente completa, che vede, tra gli altri accessori, i cerchi da 20″, i fari LED Premium, i sedili elettrici 12 regolazione con pelle Windsor, l’impianto audio Meridian, particolari in alluminio e il sistema Scarichi Sportivi Attivi, il touchscreen con navi.

Per quanto riguarda la concorrenza, la F-Type, nella versione “entry level, non ha un diretto paragone: mentre la versione SVR può esser paragonata a sportive molto preformanti del calibro del mostro sacro Porsche 911, questa versione P300 si interfaccia con BMW Serie 2, Ford Mustang, Mercedes C Coupé e Porsche Cayman. Tutte con versioni più o meno estreme, con configurazioni più o meno simili, ma sicuramente con una linea meno affascinante della F-Type…

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