Lunedì a Bologna sono entrate in vigore le nuove regole per una mobilità più lenta: “Città 30” è il nome dell’iniziativa del Comune, volta a migliorare la sicurezza stradale, agevolando le persone che vogliano spostarsi con mezzi alternativi come le biciclette. La velocità più costante inoltre ridurrebbe le emissioni di smog e il rumore, come la vivibilità dei quartieri.
Lunedì è quindi andata in scena la prima vera prova, ma la situazione per le strade sembra la stessa, e il flusso del traffico è inalterato. Persino i bus viaggiano alla solita velocità, e le auto quando la strada è libera raggiungono e talvolta superano i 50, come gli scooter, che accelerano indisturbati. E’ di certo agevole il limite in caso di grande traffico, ma quando le strade si svuotano e si vede un semaforo in lontananza è difficile mantenere la velocità.
Le reazioni non si sono fatte attendere, e la Cgil è la prima a essersi pronunciata; Bulgarelli, segretario cittadino: “È una scelta giusta e condivisibile — spiega — Va gestito l’impatto sul trasporto pubblico, perché la rimodulazione del tempo di percorrenza degli autobus non si può tradurre con un taglio delle corse” poi rilancia con il lavoro: “I prossimi sei mesi devono essere l’occasione per moltiplicare la contrattazione collettiva sugli orari di entrata e uscita dal lavoro, per fare in modo che i flussi non si concentrino in una sola fascia. Tanti accordi già vanno in quella direzione”
Sulla sicurezza si esprime il segretario della Filt-Cgil Matteuzzi:”Con l’amministrazione comunale abbiamo già avuto un incontro nelle scorse settimane, durante il quale ci è stato presentato il progetto. L’obiettivo della sicurezza stradale ci trova d’accordo ma ci sono situazioni che meritano attenzione” Matteuzzi ha poi concentrato l’attenzione verso i mezzi pubblici: “I 50 all’ora garantiscono percorrenze e frequenze che permettono ai 100mila bolognesi che utilizzano i bus di rispettare i propri impegni — spiega Matteuzzi — Ad oggi la velocità commerciale registrata è quella di 14,5 km/h ma se sulle strade ordinarie il limite viene abbassato, i tempi possono dilatarsi”. Le proposte sarebbero quindi di aumentare il personale, oppure di mantenere i 50 sui tratti esclusivi per i mezzi pubblici, e per i taxi.
Mirko Bergonzoni della UilTrasporti aggiunge “Dobbiamo tenere presente che l’interesse primario deve essere quello del cittadino — interviene Mirko Bergonzoni della UilTrasporti — ma se la velocità scende a 30 all’ora, i tempi si allungano e all’utente verrà a costare di più. Le zone 30 già ci sono e sono diffuse, basterebbe far rispettare le norme che già sono in vigore. Le preferenziali? Si riportino ai 50 all’ora”
Contrari anche i corrieri, costretti a confrontarsi con tempi di consegna restrittivi: Mainz in Germania, per esempio, usa il 30 in specifiche fasce orarie. Bergonzoni commenta: “Potrebbe essere un’idea, ma è necessario che l’amministrazione si confronti”.
Fonte: Corrieredibologna.corriere.it
Autore: Flavio Garolla
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