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Multa da alcol, come riavere la patente in fretta

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Serve una premessa: per chi guida in stato d’ebbrezza, le multe da Codice della strada sono sacrosante, perché occorre prevenire i gravissimi incidenti da alcol. Il testo che segue è solo una guida a chi, avendo ricevuto il verbale dalle Forze dell’ordine, ha diritto a farsi restituire la patente.

La base di partenza è l’articolo 186 del Codice della strada, secondo cui un guidatore esperto (con oltre tre anni di patente), beccato con un tasso superiore a 0,5 grammi di alcol e non superiore a 0,8 grammi per litro di sangue, subisce varie sanzioni fra cui la sospensione della patente da tre a sei mesi. Fra 0,8 e 1,5 grammi, lo stop alla patente va da sei mesi a un anno. E, oltre 1,5 grammi, da uno a due anni. Invece, per i neopatentati, c’è la tolleranza zero: non possono bere alcol prima di guidare.

Gli agenti in strada procedono al ritiro della patente di guida e la inviano al Prefetto, che emette un’ordinanza di sospensione della patente e ordina di sottoporsi alle visite mediche presso una commissione medica locale, per accertare l’idoneità alla guida: siamo all’interno di un procedimento amministrativo. Quando viene superato il limite di tasso alcolemico di 0,8 g/l, o se ci si è rifiutati di sottoporsi all’alcoltest, si viene denunciati per violazione dell’articolo 186: inizia un procedimento penale per il quale serve un avvocato (anche perché se no si rischia un ulteriore periodo di sospensione).

Per errore, i multati per ebbrezza reputano che la patente venga ridata dopo il periodo di sospensione. No, non è così: si può riottenere la patente di guida solo se è trascorso il periodo di sospensione della patente e si è ottenuta l’idoneità dalla commissione medica locale attraverso un procedimento denominato Revisione dell’idoneità alla guida. Che varia a livello locale, ma che sul territorio nazionale ha alcuni punti base in comune.

Sarà anzitutto necessario prenotare per tempo tutti gli accertamenti previsti, in modo che il procedimento di Revisione dell’idoneità alla guida possa essere concluso in coincidenza con la fine del periodo di sospensione. Volendo, tramite agenzie preposte. Obiettivo: programmare le date in modo che il procedimento possa essere concluso in coincidenza con la fine del periodo di sospensione.

Le fasi sono tre. Uno: prenotazione del corso infoeducativo di 1° livello. Il target è aumentare la consapevolezza del guidatore sui temi della sicurezza della circolazione stradale. Argomenti trattati? Gli effetti dell’alcol sulla guida e sulla salute. Il corso si svolge in gruppo, dura quattro ore ed è tenuto da docenti dei servizi alcologici autorizzati e formati dalla Regione: medici, psicologi, assistenti sociali, infermieri, educatori. Concluso il corso, è prevista la valutazione dell’apprendimento ed è rilasciato un attestato di partecipazione.

Due: prenotazione delle analisi del sangue. Questo perché il metabolismo dell’alcol induce modifiche biochimiche dell’organismo che possono essere ricercate attraverso indagini di laboratorio.

Tre: prenotazione della visita medica collegiale, prenotata attraverso apposita modulistica. Da portare l’attestato di partecipazione al corso infoeducativo, i referti delle analisi del sangue, eventuale altra documentazione solo se dovessero esistere altre patologie.

Insomma, lo Stato ritira la patente al guidatore pericoloso perché ebbro al volante e, prima di dare il documento indietro, si accerta che il conducente sia “pulito” e non una “mina vagante”. Dev’essere sì la risposta a questa domanda: il sanzionato ha ora la capacità di guidare senza gli effetti dovuti all’assunzione di bevande alcoliche?

Una volta ottenuto un certificato medico di idoneità (valido sei mesi o un anno), l’interessato dovrà consegnarne una copia all’Ufficio patenti della Prefettura che restituirà la patente.

Autore: Mr. Limone

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