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Patente digitale: cos’è, quando arriva, cosa cambia e sarà obbligatoria?

Tempo di lettura: 4 minuti

Si annuncia un’altra rivoluzione per il mondo della pubblica amministrazione italiana e per tutti i guidatori: nell’era della digitalizzazione anche uno dei documenti più amati sparirà. La patente che siamo abituati ad avere nei nostri portafogli sottoforma del classico tesserino rosa, infatti, nel lungo termine non sarà più disponibile. 

Non sarà più necessario conseguire la patente per mettersi alla guida? Assolutamente no, l’iter per prendere la licenza sarà sempre lo stesso attuale che prevede due esami, uno di teoria e uno di pratica. Da quello che traspare, il documento avrà sempre una scadenza variabile sulla base all’età del titolare, e andrà quindi rinnovata sempre mediante un sistema legato al punteggio equivalente a 20 punti iniziali che nel corso del tempo si può ridurre nel caso in cui si commettano violazioni del Codice della Strada. L’esaurimento dei punti della patente porta il titolare a perdere la licenza di guida e a dover ripetere tutta la procedura, esami compresi.

Più semplicemente la rivoluzione è legata alla dematerializzazione del tesserino di materiale plastico che sarà possibile associare all’applicazione “Io” della pubblica amministrazione un po’ come avveniva durante il periodo del covid con il Green Pass. 

Come mai arriva la patente digitale e sparirà il classico tesserino?

La scelta di dematerializzare la patente che debutterà nel nostro Paese dalla prossima estate, è legata all’adozione di una normativa promossa dall’Unione Europea con l’obiettivo di uniformare le regole che riguardano tutto il territorio continentale. Il passaggio dal formato tesserino a quello digitale riguarderà quindi tutti i Paesi europei andando a rafforzare la sicurezza dato che sarà ancora più complessa la falsificazione del documento. Tempi duri quindi per i nostalgici che fino a pochi anni fa conservavano ancora gelosamente il documento in formato cartaceo… Sulla base di quanto comunicato, per il primo periodo si tratterà di una fase di sperimentazione. 

In caso di un controllo da parte delle Forze dell’Ordine bisognerà esibire dal proprio smartphone un QR code specifico che sarà unico per ogni patente di guida. In questo modo non solo si potrà verificare la validità del documento ma anche consultare il saldo dei punti aggiornato in tempo reale. Oltre alla possibilità di visualizzazione tramite l’app “Io” I tecnici starebbero anche lavorando alla possibilità di inserire la patente nei portafogli digitali, come Apple Wallet o Google Wallet.

Patente digitale: che cosa occorre fare? 

Ovviamente occorre precisare che la misura è ancora in una fase di sperimentazione. Chi ha una patente in corso di validità non dovrà effettuare nulla dato che la classica patente rosa caratterizzata dal suo tesserino non andrà in pensione ma per il momento sarà affiancata da un analogo documento digitale. Quello che è certo è che, trattandosi di un sistema europeo, sarà più semplice andare a risalire alle infrazioni commesse anche all’estero. 

Di smaterializzare la patente di guida si parla da tempo, ora però il passaggio di consegne sembra davvero vicino. In realtà il progetto prevede la digitalizzazione anche di altri documenti come la tessera sanitaria e quella elettorale: insomma un vero e proprio cambiamento di cui probabilmente si vedranno gli effetti entro la fine dell’anno. 

Patenti, quante ce ne sono in Italia?

Analizzando i dati ufficiali comunicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, i guidatori in possesso della patente negli ultimi anni sono saliti arrivando a quota 39,2 milioni (dati aggiornati al 31 dicembre 2019). Osservando i dati si nota che nella distribuzione regionali delle patenti il primo posto della graduatoria è occupato dalla Lombardia che da sola conta più di 6,5 milioni di licenze di guida, vale a dire quasi il 17% del totale; seguono il Lazio, dove i guidatori abilitati sono più di 3,7 milioni (il 9,7% del totale) e la Campania, con 3,4 milioni di patenti attive (8,7%).

Esistono molte categorie di licenze di guida sulla base dei mezzi che si vogliono condurre ma certamente il documento più ambito è quello della patente B che si può ottenere attraverso il ricorso ad un’autoscuola o da privatista effettuando poi gli esami presso la Motorizzazione. In entrambi i casi, bisogna comunque sostenere i due esami (teoria e pratica)

Patente digitale, quanto costerà e sarà obbligatoria?

La domanda in autonomia per il conseguimento della patente B, digitale o meno, dev’essere inoltrata al competente ufficio della Motorizzazione Civile presentando una documentazione specifica tra cui la domanda su modello TT 2112 compilato e firmato, l’attestazione del versamento di un bollettino per la tariffa N067-Diritti da 26,40 euro e Bolli da 16 euro –  Esame di teoria conseguimento patente di guida, il documento di identità valido in visione e relativa fotocopia integrale, la fotocopia della ricevuta della visita di idoneità psicofisica rilasciata da un medico abilitato, con data non anteriore a 3 mesi se la visita è effettuata da un medico e non anteriore a 6 mesi se è effettuata da una Commissione medica locale.

I costi per conseguire la patente B sono molto variabili, anche sulla base della zona in cui si è residenti. Ad impattare molto sulla spesa finale sono le esercitazioni di guida che determinano il loro costo su base oraria e che prevedono almeno sei ore obbligatorie. Chi sceglie invece di affidarsi a un’autoscuola deve sommare a questi costi l’iscrizione e il corso di teoria per sostenere l’esame scritto arrivando a toccare a volte superare anche i 1000 euro complessivi. 

Per quanto riguarda l’obbligatorietà di tenere la patente in auto, con la nuova digitale non si potrà incorrere nell’errore di dimentarci la patente cartacea, errore che comporta (art.180 del Codice della Strada) una sanzione amministrativa che varia da 42 a 173 euro, fermo restando che è assolutamente necessario recarsi presso la più vicina questura per dimostrare il possesso del documento. Avendo la patente digitale sempre a portata di mano, leggasi app Io o wallet, sarà un problema in meno a cui pensare.

Autore: Alessandro Cattelan

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