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Peugeot 205 GTi Gutmann | Prova su strada

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La 205 arriva in Italia nell’ottobre 1983 con carrozzeria a 3 e 5 porte con motorizzazioni di 1000, 1200 e 1400 cc con vari livelli di allestimento.

Poco dopo, con un “colpo da maestro”, sui giornali viene presentata la 205 Turbo 16 che dominerà le corse negli anni successivi. Entro fine anno in Italia verranno immatricolate ben 5.000 Duecentocinque per crescere incessantemente tanto che nel 1989, in piena maturità, saranno 68.500 le 205 con targa italiana. Ma son i modelli più grintosi della 205 ad aver fatto breccia nel cuore degli appassionati che furono

Ecco che Peugeot Italia ha recentemente trovato e restaurato una rarissima 205 GTi Gutmann. La Filiale Italiana del Marchio del Leone, da sempre molto legata al suo passato (vedi la nostra prova della 106 Rallye) e molto attenta alla sua narrazione, amplia così il suo parco di vetture storiche.

La 205 GTi 1.9 16V Gutmann, che ha esordito alla Fiera di Padova, è entrata a far parte del parco stampa di Peugeot Italia, a disposizione dei giornalisti (in questo caso noi) che vogliono riscoprire il piacere di guida delle berline “tutto pepe” d’un tempo, attraverso una versione del tutto particolare della gloriosa 205 che fu importata in Italia in una decina di esemplari solamente. Si tratta di 205 GTi 1900 16V elaborata da Gutmann, preparatore tedesco ancora attivo come Concessionario del Leone nella tedesca Breisach, perfettamente restaurata nella carrozzeria e nella meccanica.

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Rispetto alla GTi 1900 di serie 8 valvole, la 205 Gutmann adottava la testata a sedici valvole della Peugeot 309, una centralina con diversa mappatura, il radiatore per il raffreddamento dell’olio, un filtro aria e uno scarico sportivo. Grazie a questa elaborazione, la potenza saliva dagli originali 130 a 160cv. Ovviamente il resto della meccanica era stato adattato al notevole incremento delle prestazioni: le sospensioni erano state ribassate di 30 mm, era stata montata una barra duomi anteriore, il rapporto della quinta era stato allungato (da 0,88 a 0,81), mentre il rapporto finale era stato accorciato da 3,68 a 3,94. Il disco della frizione era rinforzato e sinterizzato. Date le notevoli prestazioni, le pastiglie dei freni a disco erano con mescola speciale.

Esternamente, la 205 GTi 1.9 Gutmann era decisamente discreta. Si differenziava, infatti, dalle 205 GTi di serie solo per gli pneumatici 195/50-15 montati su cerchi in lega speciale “Gutmann” a canale lucido 7×15 e per il logo 16V posteriore.

Nell’abitacolo: scritta “Gutmann” sul cruscotto, strumentazione con colore chiaro, pomello cambio specifico, volante tre razze “Gutmann”.

Gutmann, storia di una passione

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Nel 1968, il ventenne Kurt Gutmann, buon pilota dilettante, inaugura un proprio autosalone a Breisach, cittadina tedesca ad una cinquantina di chilometri a nord di Mulhouse. Dieci anni più tardi inizia a elaborare le Talbot Horizon; nel 1982, con l’integrazione della Talbot alla rete del Leone, la Gutmann cresce fino a diventare l’elaboratore Peugeot più importante a livello mondiale. I suoi successi più grandi: la 205 Turbo (sviluppo proprio completo) e la 205 GTi 16V da 160 CV, realizzata in oltre 300 vetture.

Su strada: sensazioni ormai nel libro dei ricordi

Ma su strada come si comporta la (quasi) trentenne tutta pepe? Beh la guida è sicuramente “maschia”: manca tutto, comfort e sicurezza; servosterzo, antibloccaggio dei freni, radio, clima tutto non disponibile. Tutto richiede sforzo fisico e la guida è sempre in tensione.

Il motore che sulle prime sembra pigro, ma superati i 4.000 giri diventa una “bomba”, fino al limitatore a 6.500 giri. Grazie al peso ridotto, quando si affonda il piede in quarta ci si stupisce di come l’auto “carichi” il tachimetro: passare da 120 ai 160 km/h è questione di una manciata di secondi e la spinta  sembra non avere fine. Tutti i rapporti sono stati accorciati (attraverso il finale del cambio), tranne la quinta, per permettere medie autostradali tedesche in discreto relax (le origini del preparatore sono teutoniche).

La Peugeot dichiara che la Gutmann con 180 Nm a 5.000 giri è capace di superare i 220 km/h e di scattare da 0 a 100 km/h in 7,2 secondiAnche il sound merita un plauso, rauco e corposo, da auto “elaborata”.

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La frenata è buona, ma l’impianto è simile alle GTi ordinarie e, se sollecitato, entra in crisi velocemente. Se si “pesta” in velocità le ruote si bloccano creando una nuvola di fumo scenografica, ma poco efficace a ridurre gli spazi d’arresto, mentre sul bagnato è meglio andare molto cauti. L’assetto, invece, è granitico, un po’ scomodo nella guida urbana, ma efficace tra le curve, complice un rollio assente.

Rispetto alle 106 Rallye (da noi provata in “Speciale”) stupisce lo sterzo, qui molto più diretto, che regala un feedback buono. Invece la carenza rispetto alla piccola Rallye è al capitolo trazione: se 98cv erano “tenuti” dalle sole ruote anteriori, qui l’avantreno fatica di più a gestire i 160 cv, vista l’assenza di un differenziale autobloccante e si rischia di sottosterzare se non si apre il gas con giudizio dopo il punto di corda. Il cambio si distingue per manovrabilità e per l’assenza di impuntamenti.

Ovviamente l’assenza totale di elettronica rende la guida “vecchia scuola” un’autentica emozione, non bisogna esagerare altrimenti il retrotreno a barre di torsione tende a superarvi in staccata. E anche qui, il discorso fatto con le 106 è valido: le prestazioni assolute, per quanto quasi in linea con le odierne avversarie, sono poca cosa, quello che conta sono le sensazioni, che con l’assenza d’insonorizzanti e la guida senza filtri elettronici, son infinitamente superiori nella “guida d’attacco”. Un’auto con un’anima.

Prezzo e usato

Se la versione GTi della 205 costava, 25 anni or sono, circa 16 milioni di lire, la Gutmann superava i 21, non pochi per l’epoca.

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Oggi una 205 GTi “normale” si trova oggi con cifre da 2.000 a 8.000€ in base al chilometraggio ed al livello di preparazione: è comune trovare esemplari con assetto, barra duomi, cerchi e freni maggiorati e preparazioni al livello di motore; la Gutmann prodotta in soli 300 esemplari, invece, è molto rara, pertanto i prezzi salgono facilmente.

Aspirante pilota

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica.
La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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