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60 anni di Mini: quando un’auto diventa un’icona di stile

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Mini, ancora legata al suo fascino tipicamente britannico, ha una lunga storia da raccontare. Una storia che parte da lontano, dal 1959, quando la compatta british arrivò sul mercato, diventando praticamente all’istante un must to have, almeno per l’alta società britannica. Pensate che tra i suoi tanti possessori figurano personaggi mitici come John lennon, Peter Sellers, l’ex marito della principessa Margaret, sorella della regina Elisabetta e tanti altri. 60 anni di Mini che ripercorriamo in queste righe.

Partiamo, però, dal 2001, quando il Marchio, in crisi, viene finalmente rilanciato da BMW con l’arrivo della seconda generazione di Mini, la R50. Da allora Mini diventa la prima vettura compatta rivolta a una clientela premium, diventando un trendsetter della borghesia da lì a poco. La storia e i motivi per i quali divenne subito un’icona, però, partono molto prima. Ad esempio citavamo Lord Snowdon, legato alla famiglia reale negli anni ’60. Nel 1960 fu proprio lui a presentare alla regina Elisabetta la novità assoluta nel panorama automobilistico, tanto che pure “The Queen” ne rimase sorpresa.

Snowdon era amico personale del designer Mini Alec Issigonis, poi insignito di un titolo nobiliare negli anni seguenti. Uscendo dalla stanze dorate della famiglia reale più famosa del mondo, i 60 anni di Mini ci portano nella mitica “Swinging London”. John Lennon ordinò una Mini nel 1964, anche se non aveva la patente di guida. Le fotografie storiche mostrano il batterista Ringo Starr con uno dei modelli di Mini Cooper S che prese parte al Monte Carlo Rally del 1964 e Paul McCartney salire sulla sua Mini privata nel 1967.

Anche il chitarrista George Harrison era l’orgoglioso proprietario di una Mini de Ville, affinata dal rinomato carrozziere Radford. Quando i Beatles si incontrarono nel 1967 per girare il film TV “Magical Mystery Tour” al West Malling Airfield nel Kent, John Lennon si divertì anche a correre attraverso il campo di aviazione in una Mini dipinta con colori psichedelici.

Nel mondo della musica se la Mini era un must per il più famoso dei gruppi rock l’effetto a macchia d’olio non aspettò ad arrivare. Mini diventava un fenomeno sempre più globale, le band pop e rock degli Stati Uniti conquistavano nuovi fan in Europa e, tra gli altri, furono i Beach Boys, nel 1966, a partire per un tour internazionale dal surfer sound, posando davanti a una Mini Moke in Gran Bretagna.

60 anni Mini
I Beach Boys ritratti all’interno della Mini Moke

Questa immagine dei musicisti californiani a bordo dell’auto che porta il nome della band si è diffusa in tutto il mondo. La band americana, The Monkees, raggiunse l’apice della sua popolarità all’incirca nello stesso momento.

Altro nome noto, purtroppo scomparso pochi anni fa, è David Bowie, appassionato guidatore di una Mini, tanto da sostenere che secondo lui non esistesse una vettura migliore per circolare nel traffico di Londra. Per celebrare il 40 ° anniversario dell’originale, nel 1999, Bowie contribuì a progettare una Mini classica con la superficie interamente a specchio – come una teiera britannico lucidata in argento.

60 anni di Mini: le comparsate al cinema e in TV

La Mini classica è apparsa in serie televisive e film nell’arco di sei decenni. Fa la sua apparizione nel film cult “Blow Up” del 1966 e nella commedia poliziesca “Kaleidoscope” dello stesso anno, in cui l’allora ancora in gran parte sconosciuto Warren Beatty recitò il ruolo principale. Nel 1966 uscì anche il film “A Coeur Joie” con Brigitte Bardot. Le scene in cui la Mini classica è stata utilizzato dall’attore britannico Peter Sellers e dal regista Blake Edwards, erano allo stesso modo anticonvenzionali e divertenti.

60 anni Mini
Michael Caine, attore indimenticato protagonista di “The Italian Job”, accanto a Mini classica

Probabilmente la comparsa più spettacolare sul grande schermo della Mini classica è stata nella commedia gangster del 1969 “The Italian Job”. In questo film, il criminale Charlie Croker interpretato da Michael Caine unisce le forze con un complice per pianificare un furto d’oro nel centro di Torino. Caricano il loro bottino in tre Mini Cooper S – verniciate di rosso, blu e bianco – prima di partire per una fuga mozzafiato attraverso un tunnel della fognatura e sopra tetti e scale nel mezzo del tumulto del traffico nella città italiana.

34 anni dopo, “The Italian Job” è tornato nei cinema: nella nuova versione con le star di Hollywood Charlize Theron, Jason Statham e Mark Wahlberg – la storia spettacolare del furto d’oro torna ad alta velocità sullo schermo. Nella scelta della star a quattro ruote su cui caricare il bottino e fuggire nella giungla urbana, la scelta è ovviamente ricaduta sulla Mini Cooper S.

Tornando indietro nel tempo, siamo sempre nei favolosi anni ’60, anche la moda inizia a virare verso nuovi canoni, nuovi stili, nuove tendenze. Lei, nel suo piccolo, in tutti i sensi, si fa portatrice di questo cambiamento: Mary Quant, inventrice della minigonna, è stata ispirata dalla Mini classica, definendola “Auto alla moda, allegra e sorridente”.

60 anni Mini
Mini ha ispirato, a più riprese, diverse collezioni

Alla fine degli anni ’90, Paul Smith, uno dei designer di moda maschile più famosi della Gran Bretagna, creò una serie speciale limitata della Mini classica con una finitura in una tonalità di blu creata da lui stesso per abbinarsi ai cerchi in lega color antracite. Un’altra edizione unica altrettanto famosa è stata presentata per il 40° anniversario della Mini classica, che Smith ha dipinto nel suo tipico design a strisce multicolore.

In occasione del 60 ° anniversario del marchio, Mini celebra quei gloriosi primi anni con alcuni veicoli speciali eccezionali. Dopo il successo del lancio sul mercato della Mini 60 Years Edition disponibile sia in carrozzeria 3 porte sia 5 porte. Il brand, ora, guarda al futuro con la nuova Mini elettrica che verrà presentata ufficialmente tra qualche ora al Salone di Francoforte. Il richiamo al passato, in ogni modo, non sarà comunque mai dimenticato.

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