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Test – Hyundai i30 Berlina 1.6 16V CRDi 128 CV Style

Tempo di lettura: 5 minuti

La domanda è oramai banale, trita e ritrita. A rispondere ci sono i dati di vendita, che mostrano come Hyundai sia alla pari con Toyota, Citroën, Alfa Romeo e tanti altri marchi ben più blasonati ed affermati sul mercato italiano ed europeo.

Ma lasciando da parte i numeri, c’è ancora un pregiudizio verso le automobili coreane, che sta progressivamente dissolvendosi e tuttavia in qualche modo resiste nell’inconscio del consumatore italiano. Allora non resta che rispondere a questa domanda, una volta per tutte. La Hyundai i30 berlina è una vettura comparabile alle rivali europee? Abbiamo percorso 3.500 km lungo l’Italia, attraversando lo stivale da Nord a Sud, ed ecco qui la risposta.

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Pinne, fucile, occhiali e… valigie. Si parte!
Il nostro viaggio estivo a bordo della i30 berlina comincia da Torino, sede della redazione di Autoappassionati.it, prima destinazione il Veneto. La vettura in prova è dotata del propulsore a gasolio 1,6 16V CRDi, da 128 CV a 4.000 giri/min e 260 Nm di coppia massima disponibili tra i 1.900 ed i 2.750 giri/min. Abbinata ad un cambio manuale a 6 rapporti, ha un valore assoluto di coppia massima non esaltante rispetto alla concorrenza, ma nel corso dei chilometri vedremo che la spinta offerta da questa unità è più che adeguata a muovere i 1.420 kg di massa a vuoto dell’automobile. I 378 litri del bagagliaio inghiottono senza problemi i bagagli di due persone e la vasca al di sotto del piano di carico, che offre alcuni spazi profondi circa 10 cm e cela il ruotino da 16″, tiene lontani da occhi indiscreti gli oggetti di maggior valore.

Al volante ampie regolazioni, la telecamera posteriore aiuta la visibilità in retromarcia
A bordo l’ambiente dell’abitacolo è accogliente e moderno, la plancia ha un design articolato ma coerente nello stile. La prima impressione è ok, insomma. Caratterizzato da plastiche di qualità adeguata anche nella parte bassa dell’anteriore e da accoppiamenti di buon livello – le uniche pecche riguardano le aeree più “movimentate” del cruscotto – l’interno non ha rivelato scricchiolii neppure nella percorrenza di tratti sterrati. I colori predominanti sono il nero ed il grigio delle cromature, mentre la retroilluminazione degli strumenti è di un blu elettrico che dona un tocco hi-tech al complesso, ma può stancare nei lunghi tragitti notturni. La vettura in prova è nell’allestimento top di gamma Style e monta il Premium Pack, che per 1.100 euro aggiunge alla già ricca dotazione di serie l’airbag ginocchia per il guidatore (portando così il numero totale dei cuscini a 7), il freno di stazionamento elettrico ed i sedili anteriori riscaldabili rivestiti parzialmente in pelle. La regolazione elettrica del posto guida permette di trovare facilmente la propria posizione ideale ed anche il volante ha ampi margini di movimento sia in altezza che in profondità. L’unica pecca? Anche nella posizione più infossata, la seduta resta sempre piuttosto alta.

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Allacciamo le cinture e ingraniamo la retromarcia, sullo schermo touch da 7″ situato al centro della plancia la retrocamera proietta un’immagine nitida e colorata. La scarsa visibilità posteriore dovuta ai massicci montanti ed al lunotto alto rende provvidenziale l’aiuto di questo optional offerto in abbinamento al navigatore satellitare, ma la presenza di serie dei sensori di posteggio davanti e dietro è di per sé sufficiente. Vale dunque la pena spendere 1.000 euro per la telecamera ed il navigatore? Da un punto di vista funzionale la risposta è “ni”, perché – come detto – i radar sono sufficienti ed il sistema di navigazione è valido, ma non eccellente; da un punto di vista estetico invece la risposta è decisamente affermativa. Lo schermo touch a colori offre un’esperienza multimediale notevole e dona all’abitacolo un’aura premium che non guasta. A voi la scelta, insomma.

Lungo le autostrade italiane confort e bassi consumi
La nostra “cavalcata” estiva ci ha portati in Veneto, Salento, Versilia e di nuovo a Torino. I lunghi tratti autostradali hanno messo in luce le ottime doti di passista di questa i30, che si è rivelata una vettura confortevole, stabile, silenziosa e poco assetata. Il consumo rilevato a velocità da codice è stato di 6,3 l/100 km; con due persone a bordo, tanti bagagli e climatizzatore sempre acceso è un risultato di tutto rispetto. Sulle strade extraurbane, poi, la coreana ha fatto anche di meglio, facendo segnare valori intorno ai 20 km/l.

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La taratura delle sospensioni è molto equilibrata, il rollio è presente ma compensato da un assorbimento che trasmette una sensazione di solidità, con movimenti del corpo vettura precisi e netti. Il comportamento dinamico, insomma, si addice ad una media pensata per una clientela varia. Quando le curve si stringono il telaio non rivela mancanze, regala anzi una sensazione notevole di tenuta, grazie al posteriore Multilink con barra stabilizzatrice che segue fedelmente la direzione impartita dalle ruote davanti. L’esperienza di guida è stemperata solo da uno sterzo un po’ troppo “filtrato”. Nonostante l’assistenza elettrica tarabile su tre diverse modalità, dalla più confortevole a quella sportiva, il comando resta sempre piuttosto vago e non comunica granché di ciò che sta succedendo all’anteriore. Intendiamoci, il corretto peso e l’ottima progressività garantiscono sicurezza, a mancare è piuttosto un tocco di sportività che renda anche divertente l’esperienza al volante. L’insonorizzazione, in compenso, è molto curata; il propulsore fa sentire la propria voce solo in piena accelerazione e i fruscii aerodinamici sono contenuti. L’unico vero e proprio rumore percepibile in autostrada è quello dei pneumatici 225/45 montati su cerchi in lega da 17″, che filtra dai passaruota in maniera un po’ più marcata del dovuto. Nulla di fastidioso, però: la i30 resta una vettura silenziosa.

Cura nei dettagli e listino competitivo
Ad Autoappassionati.it non amiamo parlare di estetica, anche perché le valutazioni sulla piacevolezza delle forme esterne dipendono molto dai gusti personali. Questa i30 berlina però ha attirato molti sguardi, nei giorni in cui è stata in nostro possesso. Forse per la livrea bianca a contrasto con il tetto panoramico in vetro (1.200 euro), forse per i cerchi in lega parzialmente cromati, gli apprezzamenti sono stati numerosi, confermando che il corso stilistico “Scultura Fluida” del Chief Designer Thomas Bürkle, ex BMW, piace a noi europei. E non potrebbe essere altrimenti, dato che questa i30 è prodotta in Repubblica Ceca ed è stata concepita nel Centro R&D di Russelsheim, Germania, appositamente per la clientela del Vecchio Continente.

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Il DNA europeo della i30 non caratterizza solo le forme, ma ne determina altresì la sostanza. L’attenzione ai dettagli, dalla scelta dei materiali alla cura negli assemblaggi, è costante e non ha nulla da invidiare all’approccio progettuale nostrano. Anzi. I 22.500 euro di listino necessari per questo allestimento Style, il più ricco, e la tripla garanzia di 5 anni a km illimitati risuonano come un “canto delle sirene” difficile da respingere, vista la fase economica non facile. Vero è che gli accessori presenti sull’esemplare in prova (tutti quelli disponibili, per intenderci) spingono il pezzo finale a 27.500 euro, ma questa cifra include ogni gadget si possa volere su una vettura del genere. La versione che ci sentiamo di consigliare è quella intermedia, sia nella motorizzazione, che nell’allestimento. La 1,6 16V CRDi Comfort 110 CV con il Blue Drive Pack (unica maniera, tra le altre cose, di avere lo “Stop&Go System” su questa i30) garantisce, per poco più di 20.000 euro, una dotazione completa ad un costo davvero concorrenziale. In conclusione, le doti migliori di questa Hyundai i30 sono i consumi contenuti e l’equilibrio in ogni ambito. Non è una vettura che spicca per qualche caratteristica in particolare, ma nel settore di riferimento fa risparmiare qualcosa rispetto alla concorrenza, offre una garanzia pressoché totale e sa essere parca e confortevole. Vi pare poco?

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SCHEDA TECNICA – Hyundai i30 1.6 16V CRDi 128 CV Style

Motore e trasmissione
Tipo: 4 cilindri in linea DOHC CRDi, 16 valvole con turbocompressore
Cilindrata: 1.582 cc
Cambio: manuale a 6 rapporti
Prestazioni
Potenza max. kW (CV) – giri/min: 94 (128) – 4.000
Coppia max. Nm – giri/min: 260 – da 1.900 a 2.750
Velocità massima: 197 km/h
0 – 100 km/h: 10,9 secondi
Consumi e emissioni
Consumi urbano – extraurbano – misto in l/100 km: 4,8 – 3,7 – 4,1
Emissioni CO2 nel ciclo combinato: 108 g/km
Freni
Anteriori: a disco autoventilanti
Posteriori: a disco
Sospensioni
Anteriori: Indipendenti tipo Mc Pherson con barra stabilizzatrice
Posteriori: Indipendenti tipo Multi Link con barra stabilizzatrice
Dimensioni e pesi
Lunghezza – larghezza – altezza (mm): 4.300 – 1.780 – 1.470
Passo (mm): 2.650
Capacità bagagliaio (litri): 378/1.316
Massa a vuoto (kg): 1.420 kg

Foto By Abarth

Motor Show Bologna 2012: Abarth presente con Make it Your Race

Foto by Autoappassionati.it

Motor Show 2012: Volkswagen